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Re: la centralità dell'io
Mi stupisco che molti qui ascoltino per finta, disinteressati. Io parto con la certezza che gli altri siano più interessanti di me e quindi ascolto zitta, mentre se mi fanno domande vado nel pallone, impreparata.
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Anche io ho questa tendenza, però lo faccio con curiosità, ammettendo palesemente la mia ignoranza in materia se non conosco l'argomento. Per me è stressante solo quando mi trovo davanti a persone pesanti che si lamentano o rompono il cazzo, difatti in casa non ascolto, mentre fuori le persone (che mi sono scelta e che non evito) si stupiscono che io mi ricordi di una cosa che mi avevano detto dieci anni fa. |
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Re: la centralità dell'io
Una cosa che ho notato è che le persone esageratamente self concerned, affette da un eccesso di sensibilità di verso se stesse (una sensibilità che spesso sfocia nell'autoreferenzialità), finiscono per perdere il contatto obbiettivo con la realtà esterna, la cui analisi viene troppo spesse filtrata e deformata attraverso il sentire personale, senza preoccupazione alcuna per il punto di vista altrui, il quale viene troppo spesso liquidato in maniera frettolosa come cinico, opportunista, superficiale, in contrapposizione al proprio che invece rappresenterebbe l'esempio della moralità perfetta.
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Re: la centralità dell'io
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Re: la centralità dell'io
La mia ex psicologa diceva proprio le stesse cose di Maximum, che poi alla fine con tutto questo esercizio avrei imparato a socializzare.
Non ho creduto mai a questa storia perché conoscendomi sufficientemente bene sarebbe stato uno sforzo per tutta la vita, niente di spontaneo, niente piacere a interagire con gli altri, sarebbe tutto calcolato, ogni parola, ogni gesto e sarebbe stato facile smascherarmi. IL camminare lo impari perché è istintivo hai quella spinta innata in te. Socializzare è uguale, hai quella capacità dentro di te che ti spinge a svilupparla e a raffinarla a seconda dell'età. Comunque è giusto provare per molti forse sarà una strada risolutiva. :) |
Re: la centralità dell'io
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Se si vuol costruire veri rapporti non ci si può "vendere", ascoltare solo e assecondare l'altro, l'altro deve trovare interessante come sei, quello che hai da dire ecc. Se uno con cui tu parli non ti ascolta, fatti due domande (mi riferisco all'autore del topic) è interessato veramente a te e a costruire un rapporto di qualsiasi tipo con te? Va bene se devi avere rapporti superifciali, di circostanza, ma se vuoi stringere veri rapporti devi trovare qualcuno che ti faccia piacere ascoltare ma che a sua volta abbia interesse nell'ascoltare te. |
Re: la centralità dell'io
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Ovvio che poi si dovrà trasformare in un rapporto reciproco, altrimenti non avrebbe senso. Quello che ti deve interessare, all'inizio, è come suscitare interesse nel prossimo, poi ovviamente quello che ne deriva può essere di tutto. Magari con quella persona non ti ci trovi, non avete nulla in comune. Si passa al prossimo, deve diventare un processo ricorsivo. Poi diciamocela tutta quando uno conosce una persona per la prima volta chiaro che tende a fare discorsi superficiali :mrgreen: , poi dai quei discorsi "superficiali" si deve riuscire a passare ad argomenti più profondi. Sennò diventa veramente una sterile chiacchierata. anche li bisogna essere bravi ad indirizzare la discussione. |
Re: la centralità dell'io
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In parole povere non mi susciterà per nulla interesse. In questo caso hai l'effetto contrario, essere per quella persona soltanto un sfogo per l'ego, ma non suscitare attrazione e inteesse. Le persone che hanno successo in ambito interpersonale ( che hanno carisma) non solo sanno interessarsi agli altri, ma anche far interessare. |
Re: la centralità dell'io
Dipende da cosa si va cercando. Un conto è farlo per lavoro e un altro per stringere rapporti umani con gli altri, al di fuori di un ruolo. Il primo è facile, il secondo molto meno, soprattutto se nella propria testa si ha una identità che vacilla.
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Re: la centralità dell'io
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Re: la centralità dell'io
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Re: la centralità dell'io
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Quando parli con qualcuno che ti interessa vuoi dimostrarti interessante, e adotti un certo tipo di comportamento...questa è manipolazione tanto quanto la pnl applicata al marketing, solo non ha finalità di lucro ma di appagamento emotivo. |
Re: la centralità dell'io
maxisum si, l'ho notato anche io.. fatto conoscenze di persone che se parlavo poco stavano tre ore e appena incominciavo a parlare io addirittura incominciavano a fare il muso..
e sinceramente provavo disgusto. un rapporto del genere è poco bilanciato, è veramente far la puttana. ci vuole equilibrio.. le mie più belle chiacchierate le ho avuto parlando "a turni", cercando di comprendersi etc. ma la gente deve partire e non fare il muro o diventa molto difficile. a me della gente frega poco, mi trovo quelle 3-4 persone con cui star bene/sfogare i miei istinti sociali e il resto se può pure buttare sotto il treno detto ciò, son una persona buona e diciamo che mi stufa averci a che fare ma se si tratta di aiutarli/rispettarli/non fregarli lo faccio con enorme piacere anzi sto male io al posto degli altri |
Re: la centralità dell'io
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Per un venditore essere sicuri di ciò che si vende non è contro producente, anzi è funzionale alla vendita stessa, se non siamo sicuri che il prodotto sia buono come possiamo convincere/trasferire l'entusiasmo che abbiamo per il prodotto ad altri? immaginavo che avrebbe creato scalpore equiparare la persona ad un prodotto, ma mi era funzionale a comunicare un concetto. Come possiamo convincere una persona che siamo il partner ideale per lei se già partiamo dal presupposto che ci sono persone migliori di noi? Con questo non voglio dire che non ci sono, voglio solo darmi delle certezze fondate o infondate che siano, e fidati aiutano... perché la competizione non esiste solo sul mercato ma anche nella vita. Parlando di sicurezze, non so qual'è la vostra posizione sulla fede, ma io ho come l'impressione che molte persone credano in una divinità perchè hanno bisogno di certezze. Scusate non vorrei aver messo troppa carne al fuco, ma ritengo davvero stimolante questa discussione |
Re: la centralità dell'io
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Re: la centralità dell'io
Non tutte le persone sono cosi . Io mi vergogno di parlare di me quindi se venissse uno ad interessarsi si creerebbe una conversazione molto corta.
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