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Re: Sul libero arbitrio e la volontà
Visto che avete nominato scienza e psicologia...
Ci sono alcune teorie psicologiche che sostengono le "manie di onnipotenza" dei bambini molto piccoli, che "spiritualmente parlando" sarebbe riconducibile all'illusione dell'anima dell'uomo ancora "ignorante" di trovarsi in un mondo pienamente governabile tramite volontà. In poche parole la volontà dell'uomo verrebbe limitata crescendo dall'ambiente circostante l'uomo stesso. |
Re: Sul libero arbitrio e la volontà
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Perché io non riesco a immaginarmi un processo che non dipenda assolutamente da nulla. Cioè la volontà di fare una determinata cosa, da cosa e come emerge secondo te? È da spiegare bene questa cosa |
Re: Sul libero arbitrio e la volontà
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Re: Sul libero arbitrio e la volontà
Il cervello umano è simile al computer, molto potente ma anche tanto stupido
Nella grande maggioranza della popolazione, gli stessi input, gli stessi stimoli, provocano le stesse reazioni Invece di chiedersi perché questo accade, su cui è stato scritto molto, sarebbe interessante scoprire perché in una minoranza di persone, questo non accada. Perché le loro reazioni sono realmente indipendenti da quegli stimoli? Ciò si spiega con l'intelligenza, con la semplice capacità di calcolo mentale superiore, oppure c'è qualcos'altro che determina la loro libertà? |
Re: Sul libero arbitrio e la volontà
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Re: Sul libero arbitrio e la volontà
Io penso che il punto chiave dell'argomento sia il fatto che una scelta, è sempre in funzione di un insieme (molto vasto) di fatti. Questi fatti includono esperienze vissute dalla persona, le sue conoscenze, la sua intelligenza, il suo carattere... insomma tutti i fattori coinvolti nel processo di scelta. E ognuno di questi fattori si vede bene che si riducono a fattori fisici. Esperienza, conoscenze, intelligenza sono tutte cose che si possono, in modo ovviamente estremamente complesso, descrivere in termini di stati neuronali. E questo vale per qualsiasi scelta, anche scelte riguardanti modifiche del carattere in vista di un miglioramento personale.
Insomma si è sempre portati a fare una scelta |
Re: Sul libero arbitrio e la volontà
A me sembra che non ci si riesca a capire. Io non ho detto che la coscienza emerga dal nulla, puff, e ogni momento del suo operare e pensare sia indipendente da quello precedente e autonomo rispetto alla sua dimensione fisica, io ho parlato di coproduzione reciproca, di interdipendenza tra i vari livelli, dal basso verso l'alto e dall'alto verso il basso. Senza tirare in ballo i processi neurali, vorrei poi capire come sia anche solo immaginabile esistere in una situazione in cui i pensieri siano privi di consequenzialità e senso rispetto tutto il contesto e la storia psichica dell'individuo, a cui è vincolato (questo è anche oltre la schizofrenia suppongo); io non ho mai detto questo.
Comunque è un discorso che veramente potrebbe andare avanti all'infinito; per quanto mi riguarda finché non darete un'alternativa alla "causalità verso il basso", nella spiegazione della incessante e articolata sequenza delle scariche neuroniche, e nel suo procedere guidato, cioè del livello a cui voi tutto riconducete, anche la vostra tesi sarà un atto di fede, perché ad oggi tale alternativa non è ancora stata data o comunque dimostrata in forma definitiva. |
Re: Sul libero arbitrio e la volontà
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Il problema di fondo del libero arbitrio è che indipendentemente dal tipo di relazione causale tra i fenomeni fisici e mentali, la volontà sembra sempre venire fuori come il risultato di un insieme di cause. Per questo avevo chiesto a muttley cosa intendesse per processo autonomo, perchè sembra che chi sostiene il libero arbitrio intenda che la volontà possa essere libera da qualsiasi condizionamento. Ma dovete trovare un modo di descrivere un atto di volontà in modo che non si possa dire che sia il risultato di condizionamenti precedenti |
Re: Sul libero arbitrio e la volontà
Sarà un mio limite ma non riesco a seguirvi... se vado in una gelateria e tra tanti gusti scelgo cioccolato e vaniglia, questa mia scelta sarebbe stata condizionata? :nonso: Da che cosa? :nonso:
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Re: Sul libero arbitrio e la volontà
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Re: Sul libero arbitrio e la volontà
D'accordo, ma supponendo mi piacciano sia cioccolato e vaniglia che pistacchio e nocciola allo stesso modo e che io sia indeciso finché son costretto a fare una scelta perché la commessa mi inizia a guardare perplessa (cosa che capita sempre se non ho già scelto prima che sia il mio turno :mrgreen:), non ho fatto una libera scelta? :nonso:
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Re: Sul libero arbitrio e la volontà
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Re: Sul libero arbitrio e la volontà
Io penso che in un universo possibilistico sia improbabile la non esistenza del libero arbitrio, come ho già scritto in un'altro topic a mio avviso l'uomo con i propri pensieri in qualche modo determina il proprio destino in quanto crea delle "probabilità delle possibilità".
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Re: Sul libero arbitrio e la volontà
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Re: Sul libero arbitrio e la volontà
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Re: Sul libero arbitrio e la volontà
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Il punto è che c'è sempre dietro qualcosa |
Re: Sul libero arbitrio e la volontà
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Re: Sul libero arbitrio e la volontà
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Re: Sul libero arbitrio e la volontà
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Nel caso dei gelati, il fatto di decidere che la scelta dei gusti avverrà tramite lancio dei dadi, avviene sicuramente per dei motivi. Per esempio perchè lo si è già fatto in passato in una situazione simile e ci ricorda di questa cosa. Oppure proprio ci si "inventa" questo metodo sul momento. Ma il ragionamento che porta a pensare di usare i dadi è condizionato dalle conoscenze che si ha e dal modo in cui il proprio cervello fa associazioni. Cioè dal fatto di sapere che un dado ha 6 facce e dal fatto di fare per esempio semplicemente l'associazione numero - gusto. Questo ha a che fare col fatto che i ragionamenti in generale sono sempre condizionati dalle conoscenze e dall'intelligenza di un individuo. |
Re: Sul libero arbitrio e la volontà
Ma allora forse è una questione di definizione: voi con libero arbitrio intendete che un individuo possa compiere una scelta totalmente libera da qualsivoglia condizionamento, che sia esterno o interno, persino dalle proprie inclinazioni personali, dalle esperienze pregresse, ecc.? Io quando penso al libero arbitrio non intendo che uno possa fare ciò che vuole, ma che, al di là di tutti i condizionamenti, la sua volontà abbia un buon margine di indipendenza. In altre parole: per te è preordinato che se io entro in quella gelateria prenderò quei gusti o no? Se sì, come fai a dimostrare che a parità di condizionamenti non avrei potuto sceglierne altri?
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