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Originariamente inviata da Ansiaboy
(Messaggio 1419886)
tarabu da come ne parli sembra sia una passeggiata trovar lavoro..
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No no per carità, lungi da me tale intenzione! Non ho mai detto che trovare lavoro sia una cosa facile, mi sono limitato ad osservare che in molti casi il fatto di trovarlo può essere di grande aiuto nel permetterci di costruire un'immagine personale e sociale di noi stessi più equilibrata e soddisfacente (che poi è la scoperta dell'acqua calda, lo so)...ma certo non si tratta di un'impresa facile, specie qui in Italia, a causa sia di problematiche che ci trasciniamo dietro da decenni sia della difficile congiuntura economica degli ultimi 5 anni...
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Originariamente inviata da Ansiaboy
(Messaggio 1419886)
tu come l'hai trovato ?
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Io ho trovato il tirocinio lo scorso anno tramite un portale della mia università che funge da raccordo tra mondo accademico ed imprese...in quel periodo lo controllavo giornalmente, per cui notai subito l'uscita dell'inserzione in cui si diceva che questa libreria (della quale preferisco non fare nome, per ovvi motivi di privacy) ricercava uno studente per l'effettuazione di uno stage semestrale.
Colpito dalla notizia (lavorare in libreria è sempre stato un mio piccolo sogno :arrossire: anche se poi ho scoperto che si tratta di una professione molto meno "romantica" e riposante di quanto uno dall'esterno si immagini), decisi di agire prontamente e qualche giorno dopo presentai la mia candidatura inoltrando il cv sia tramite il sito internet, sia passando di persona in negozio. Qualche giorno più tardi mi richiamarono loro per lo svolgimento del colloquio conoscitivo (una chiacchierata piuttosto semplice avente lo scopo sia di inquadrarmi un po' meglio come persona sia di illustrare le attività che, in caso fossi stato scelto, avrei dovuto svolgere) ed infine, una decina di giorni dopo, presi effettivamente servizio...
Sulla base di questa mia esperienza, posso dire che tre cose si sono rivelate estremamente utili per il raggiungimento del risultato finale:
1) la
fortuna (per quanto possa risultare antipatico e destabilizzante rispetto alle convinzioni che molti nutrono, l'aleatorietà è un fattore che si rivela determinante in questa come in molte altre occasioni della vita. A me la fortuna ha evidentemente aiutato in questa circostanza perché ha fatto sì che partecipassi alla selezione in un momento in cui non c'erano molti altri concorrenti, e soprattutto perché il mio volto - cosa che scoprii soltanto dopo! - ricordava ai capi della libreria quello di un loro precedente collaboratore con cui si erano trovati bene :o)
2) la
motivazione (lo stage è stato indubbiamente un'occasione fortunata, ma è anche vero che almeno in parte questa occasione me la sono "creata" io, nel senso che all'inizio il tirocinio era convenzionato con un'università diversa dalla mia, ma io non demorso e mi sono presentato lo stesso in libreria, portando insieme al cv una lettera di presentazione compilata con molta cura e specificando che ero di un'altra università. Dopodiché sono stati loro, in seguito al mio intervento, ad aprire per la prima volta una convenzione anche con la mia università. Insomma la determinazione con la quale ho agito credo sia stata altrettanto importante della fortuna)
3) l'
umiltà (in origine lo stage non prevedeva una vera e propria retribuzione bensì un semplice rimborso spese, il cui ammontare avrebbe fatto storcere la bocca a gran parte delle persone. Io francamente me ne sono sbattuto perchè l'esperienza in questione mi interessava a prescindere e perché comunque, in quel determinato frangente, preferivo svolgere un'attività piuttosto che rimanere in casa senza far nulla, a torturarmi per il tempo che trascorreva inutilmente...poi, al termine dello stage, sono stati i capi stessi a chiedermi di rinnovare il tirocinio per altri sei mesi - tempo massimo previsto dalla legge - e ad offrirmi di loro spontanea volontà un aumento - sempre inferiore ad una normale retribuzione, ma indubbiamente più dignitoso e consistente di quello di prima. Quello che voglio dire è che, se il lavoro o lo stage ci interessano, penso sia importante almeno in un primo momento lasciare da parte le valutazioni legate alla sfera economica e provare comunque lo stesso a svolgere l'esperienza in questione. In certi momenti è preferibile svolgere un attività malpagata ma della quale comunque percepiamo l'importanza piuttosto che stare fermi e non fare nulla...e non è detto che poi non ci possano essere degli sviluppi positivi. Sempre nel mio caso, infatti, nonostante lo stage sia ormai terminato i capi mi hanno chiesto tra qualche settimana di sostituire una collega in maternità e mi faranno un contratto. Certo, si tratta pur sempre di un rapporto di lavoro a tempo determinato, ma è comunque un passo in avanti, e dato che il compito questa volta sarà anche più complesso - mi troverò a gestire da solo un punto vendita all'interno di un'università - sono certo che si tratterà di un'esperienza formativa importante, per quanto anche difficile ed impegnativa - il che, naturalmente, mi fa provare sin d'ora una certa ansia...)