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Re: Maledetta lentezza
E un problema che mi demoralizza molto. Non so come si risolve . Non sono solo lenta ma anche confusa.
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Re: Maledetta lentezza
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So che mi ci vuole più tempo per fare una cosa? Bene, anzichè dire, per esempio, "ecco... tra cinque minuti è pronta" dico "ecco... tra mezz'ora ci sono". Per eventuali appuntamenti (che non ho) mi preparo con anticipo. Insomma, uso accorgimenti per convivere con questa lentezza ma non tento di accorciarla, soprattutto nei ragionamenti. Sarebbe impossibile perchè la velocità mi porta a sragionare. |
Re: Maledetta lentezza
Io sono al contrario troppo frettolosa, troppo impaziente, faccio tutto di fretta e perciò non mi esce mai bene niente, invidio chi è capace di pazienza e calma nelle cose (per esempio quando si cucina, quando si fanno cose manuali). La cosa strana è che io sono in realtà una persona molto pigra, flemmatica, passo giornate intere seduta o a letto però quando faccio qualcosa non sono mai calma e paziente.
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Re: Maledetta lentezza
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Re: Maledetta lentezza
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Parlando seriamente le tue "analisi" sono spesso inquietantemente azzeccate ( non sempre eh) e' vero che io sono più proiettata verso il futuro che concentrata a vivere il presente e spesso non mi godo le cose, ma non e' sempre un male, questo e' tipico di una personalità più intuitiva che "sensitiva", devo certamente imparare a vivere più nel presente, a vivere il momento, questo mi e' stato detto anche dal mio psicologo, ma il mio psicologo mi ha anche detto che non posso stravolgere la mia personalità' e che pur imparando a vivere di più le cose del presente la mia personalità rimarrà quella e deve rimanere quella, io posso solo cercare di portare un po di equilibrio all'interno della mia psiche, non posso stravolgerla. Non capisco perche tu elogi ed esalti alcune caratteristiche psicologiche ( come lestroversione o la propensione a vivere il presente) e altre le mortifichi definendole addirittura patologiche, forse perché la nostra stessa società ( occidentale) esalta determinate caratteristiche psicologiche e ne mortifica altre ma per esempio in oriente ( non oggi probabilmente più nel passato) le personalità più introverse e meditative erano alla stregua delle personalità estroverse nella nostra di società'. Non ce uno sbagliato o un giusto ce solo la percezione di cosa sia sbagliato o giusto. |
Re: Maledetta lentezza
Ero lento ma ero preso, sono veloce ma sono perso:D
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Re: Maledetta lentezza
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Onestamente, non mi interessa se essere lenti significa essere quello che hai detto tu, a me basta solo riuscire a contare i soldi (in questo esempio ma si potrebbe parlare di ogni cosa pratica) e essere sicura che sia tutto giusto. In fin dei conti, anche se fossi straricca (cosa che non sono) credo che ogni centesimo serve a fare un milione, prima o poi! Se poi ci si vuole trovare a tutti i costi un risvolto psicologico in ogni cosa... bè, non mi interessa. La lentezza è il lato di me meno problematico. Mi prendo i miei tempi e so di averne diritto. Se ad altri non sta bene, c'è sempre la corsia di sorpasso (e, per dirla tutta, volendo si può sempre sorpassare anche sulla destra, sotto o sopra). Chi ha più fretta, vada! |
Re: Maledetta lentezza
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Ho capito, ad esempio in un lavoro, che gran parte della mia lentezza è dovuta al tempo perso nell'organizzarmi, che mi serve per far respirare il cervello. Ti faccio un esempio: nel passare lo straccio devo organizzarmi le zone per evitare di dover pestare poi il pavimento bagnato, di conseguenza passo più tempo a ragionare sull'organizzarmi che non al passaggio dello straccio. Capito questo mi impongo di: 1) limitare il tempo di non-lavoro velocizzando l'organizzazione mentale 2) ricordarmi di rispettare le precedenti esperienze in quanto, da pensatore introverso, tendo a fare le cose a caso; 3) essere meno spietato in caso di errore, privilegiando il lavoro vero e proprio e perdonandomi scarsa qualità nel lavoro come ad esempio le pedate 4) rassicurarmi sul fatto che se necessito di passare sul bagnato posso ripassare a marcia indietro ripassando lo straccio sui miei passi. |
Re: Maledetta lentezza
Per quanto riguarda le mie esperienze, i due eccessi (lentezza e velocità) sono entrambi il risultato dello stato psicologico del momento e, sebbene mi sia sempre stato fatto notare che sono "troppo lento", trovo che quella sia la dimensione che io riesco a gestire meglio. Laddove tento di accellerare, perchè magari spinto da altri o dai tempi, finisco sempre col trascurare qualcosa.
Lavoro da infermiere e come tale sono costretto a saper gestire il tempo, quindi ho dovuto scendere a patti con i miei ritmi, ho dovuto innanzitutto comprendere fino a che punto potevo pretendere da me stesso certi risultati, in termini di prestazioni orarie :) |
Re: Maledetta lentezza
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La mia vita è quello che accade a me, così come la tua è quello che accade a te. Che poi tu la consideri non vita, vita indegna, vita schifosa... va bene, ci può anche stare, sei libero di vedermi come vuoi. Ma la vita è questa. E non è un iperbole, ma realtà. Non è risultato pesante il tuo accusare di non vivere, che poi nemmeno avevo capito che mi stavi dicendo che io non vivo, ci vedevo solo la buona fede in quel messaggio (evidentemente è vero che sono tonta e non vivo giusto!). E' semplicemente ridicolo (senza offesa). Perchè prevede che tutti rispettino il tuo concetto di vivere. Ma appunto, il tuo è un concetto che oltretutto magari qui risulta addirittura storpiato per eventuali incomprensioni. Mentre la mia era una risposta pratica a una domanda pratica. Siamo sempre lì, si può anche proiettare un modo di vivere, un modo giusto di essere, un ideale di persona (e quindi correndo il rischio di ghettizzare, rifiutare, schernire...) ma poi si deve tenere conto che la persona è unica nel suo essere e che già solo per il fatto di essere persona, anche se non rispetta i nostri stessi standard, merita rispetto, diritti, doveri, libertà, amore,... . Persino nella malattia, ad un semplice raffreddore o influenza non tutti reagiamo allo stesso modo e le medicine che magari a te fanno bene, a me fanno male o viceversa. Ma secondo il tuo modo di ragionare, tutti devono seguire il tuo schema (non uno schema qualsiasi, il tuo) e se ne evince che chi non lo fa non vive. Assurdo. Semplicemente assurdo. Non pesante. Assurdo. |
Re: Maledetta lentezza
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Re: Maledetta lentezza
Assolutamente, ma credo si debba essere rigorosi. Se adotti un metodo devi utilizzarlo puntualmente, solo in questo modo puoi avere dei risultati in qualche modo prevedibili.
Sul lavoro io scrivo tutto, se un giorno mi scordo di farlo o decido che posso farne a meno, immancabilmente vado incontro ad errori e stress. |
Re: Maledetta lentezza
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Non ho detto che tu non rispetti la vita o me o chissà chi. Ma che parlarne in un certo modo è secondo me irrispettoso. Il mio discorso è più ampio di me e te in questa discussione. Secondo me standardizzare la vita secondo canoni prestabiliti è pericoloso. Tutto qui. Perchè dai un certo potenziale a tutti ma non tutti siamo uguali. Nel mio ragionamento ci vedi la fobia ma non c'è. In questo senso, mi sembra più patologico il tuo comportamento. Nel senso cioè che tu vuoi metterci il male (inteso come problema psicologico) mentre io ti sto solo dicendo... attento, non sempre c'è un discorso psicologico dietro. A volte è questione di vivere la vita in modo diverso ma pur sempre viverla! Anche se tu la consideri una non vita o una vita sprecata. Se voglio far il barbone e starmene tutto il giorno a elemosinare cento lire... possiamo discutere sulla scelta, sul perchè, sul come... ma non possiamo dire che quella è una vita sprecata o non vissuta. Il rispetto di cui parlo io invece riguarda proprio la parola vita. Non è un discorso che tu manchi di rispetto a me!!! Manchi di rispetto alla vita. Al senso del vivere, all'unicità dell'essere umano. (parere personale) |
Re: Maledetta lentezza
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