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Re: Riconciliazione
Non mi fido più della parola di nessuno, visto quanto sono false tutte le persone eccetto me e pochi altri. Mi fido invece delle intenzioni delle persone, cioè penso che nonostante siano false certe persone vogliano comunque il mio bene, mi fido del fatto che non vogliano farmi del male.
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Re: Riconciliazione
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Re: Riconciliazione
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Almeno tu lo dici esplicitamente e te ne do atto |
Re: Riconciliazione
tendo a lasciarli possibilità (tendo a dare sempre una seconda possibilità) però rimango (più) sospettoso e meno illuso...
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Re: Riconciliazione
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Ho fatto la stronza anch'io delle volte, ma non per questo mi flagellerò in attesa del perdono. Io perdono poco, e di certo, non sto a supplicare gli altri di farlo quando la stronza sono io. Se mi si vuol perdonare ok, altrimenti vivo lostesso. |
Re: Riconciliazione
Io ho il perdono un po' troppo facile pensandoci bene :pensando: anche se non sempre, in amore invece è tutta un'altra storia, li è difficile perdonare.....
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Re: Riconciliazione
Perdono vuol semplicemente dire (o anche: arrivare a capire) che quella persona è più importante di quel che ha fatto. Si salva la relazione relegando il gesto nel passato.
Il dialogo tra sordi che sta andando avanti tra Lauretum e il resto degli interventi riguarda il fatto che il perdono inteso da Lauretum è quello dei cristiani, che non segue al pentimento, ma lo precede e lo richiede; tratta cioè l'altro come capace di pentirsi. Nell'un caso se ne esce diffidenti, nell'altro caso, umani. |
Re: Riconciliazione
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Re: Riconciliazione
Non si tratta di essere d'accordo o meno, son paradigmi diversi. L'un perdono è disciplinato, l'altro è donato.
Se il perdono fosse condizionato del pentimento (e non fosse piuttosto una maniera di produrlo, cioè di riunire ciò che si è separato invece di separare definitivamente ciò che era unito) sarebbe legge, non gratuità, ovvero grazia. |
Re: Riconciliazione
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Re: Riconciliazione
L'ho capito. Ma il tuo non era perdono, era sottomissione.
Spazio d'azione lasciato all'altro senza una tua rivendicazione. |
Re: Riconciliazione
Però bisognerebbe dividere perdono e riconciliazione: ci può essere perdono senza riconciliazione, ma non può esserci riconciliazione senza perdono.
Infatti il perdono può essere solo in direzione dell'offeso, riguardare solo lui e può essere indipendente dalle intenzioni dell'offensore (se pentito o meno, se richiesto o meno). Ma l'offeso potrebbe anche scegliere di non riconciliarsi con chi ha perdonato, ossia sciogliere ogni rapporto (questa è stata la mia esperienza). La riconciliazione invece determina per forza di cose il ristabilire un rapporto che si possa basare sulla reciproca fiducia: l'offensore in questo caso deve impegnarsi verso l'offeso al fine di non commettere più il torto in questione. Detto questo mi domando: E' possibile perdonare qualcuno che continua a farci del male? E' possibile arrivare ad amare il proprio carnefice? E poi: C'è un il limite del perdono? Se si, quale? Se uccido qualcuno chi mai mi potrà perdonare se è vero che il perdono è unilaterale e riguarda veramente solo chi ha subito l'offesa? Nel frattempo medito: <<Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu. Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare>>. (Sacre Scritture) <<Se nel prossimo vedi il buono, imitalo; se nel prossimo vedi il male, guardati dentro>>. (Confucio) |
Re: Riconciliazione
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Per me il perdono più che altro è la scomparsa di qualcosa che suscitava rancore in precedenza. È qualcosa che non si sente più di pancia non qualcosa che scegliamo di testa. Non mi interessava se la persona si fosse pentita o meno, non mi interessa la persona tutt'ora. Mi è capitato di non essere perdonata, è stato molto doloroso ma l'ho accettato avendo io per prima scarsissima attitudine al perdono. |
Re: Riconciliazione
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Re: Riconciliazione
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Ad ogni modo, mi riferivo al tuo non voler essere più l'uomo in croce. |
Re: Riconciliazione
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Guarda bene che in un tipo di legame del genere, a soffire il danno maggiore non è che se ne va, ma chi viene abbandonato! Quote:
Hai una visione davvero grigia delle relazioni. Un cane rimane fedele al padrone finchè vive, non conosce i motivi di convenienza, quelli sono tipici solo dell'essere umano. Un cane se si affeziona al padrone è capace di soffrire moltissimo per ogni più piccolo segno di disapprovazione o astio, sopporta botte e prigionia per non dispiacere il padrone, non scappa col primo arrivato solo perchè gli offre cibo più buono. E se qualcuno lo rapisce e se lo porta via con sè, appena ne avrà l'occasione fuggirà via anche per centinaia di Km pur di ritornare dal suo vero padrone. E se quest'ultimo muore prima di lui, il cane è capace di lasciarsi morire lui stesso per il dispiacere. Ci sono stati cani maltrattati e abbandonati che sono stati salvati e adottati e per quanto bene possano trovarsi nelle nuove famiglia non hanno mai dimenticato il loro vecchio padrone, anche se si comportava male con loro. Noi esseri umani non siamo più capaci di provare sentimenti simili, così puri e sinceri, siamo al di sotto di quelli che chiamiamo bestie. |
Re: Riconciliazione
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Per quanto riguarda lo spazio d'azione, se l'altra persona non fa un passo in avanti, lo dovrò fare io. In genere chi fa uno sbaglio di un certo tipo non corre da te per dire 'guarda, scusa non volevo', allora sarai tu che andrai a rivolgerti a lui/lei facendogli capire come consideri quello che ha fatto e quindi dal confronto con quella persona si trarranno delle conclusioni. Successivamente la persona potrà ripensarci o meno a quello che ha fatto e qui sarebbe il suo spazio di azione. Ma il fatto di perdonare a priori o aspettare che l'altro faccio un passo di riavvicinamento, non garantisce proprio nessun pentimento. Intendo dire che lo spazio d'azione del 'colpevole' può pure farsi attendere inutilmente e la 'vittima' nel frattempo che fa? aspetta ancora? Cioè la possibilità di muoversi della seconda, secondo me, dovrebbe prevalere su quella del primo. |
Re: Riconciliazione
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Il resto che dici riguarda la rinegoziazione del rapporto. |
Re: Riconciliazione
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Dunque se non ho capito male per perdono donato intendi quello incondizionato e per sottomissione 'lo stare in croce'. Qual è la differenza tra i due? Come si esce entrambi meglio, tradito e traditore, dall'operazione di perdono? Grazie :) |
Re: Riconciliazione
Il perdono, se non migliora l'altro, se non lo chiama ad essere migliore, è soltanto un laissez faire, un lasciar fare, in sintesi.
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