Originariamente inviata da XL
(Messaggio 1367229)
C'è chi ha successo e chi no, su questo siamo d'accordo, lo vediamo tutti, sono le scuse che non capisco, con chi ci si dovrebbe scusare? Se ci sei solo tu, con chi dovresti scusarti?
Scuse per giustificare l'inefficienza, l'insuccesso, etc.
Se ti odi perché pensi di avere torto e pensi che c'è un errore nel tuo modo di fare in relazione alle tue preferenze, per quale motivo dovresti persistere in questo modo di fare e pensare? Cambialo e basta se proprio non ti convince e non ha pregi per te e va contro ogni tua preferenza.
Evidentemente non trovo un modo migliore.
Ma se non sei felice e non hai ancora nemmeno capito bene cosa fare (e per cosa fare intendo un passare all'azione senza ostacoli mentali o remore) per stare meglio, come fa la responsabilità ad essere la tua di questa infelicità, visto che non hai compreso nemmeno bene da cosa dipende in relazione a te?
Quando l'avrai compreso da cosa dipende in relazione a certe cose che puoi e vuoi fare, a quel punto, risolverai certi problemi agendo, ma adesso non puoi ancora saperlo, affermi di sapere un qualcosa che ora non conosci ancora.
Può anche essere come dici tu che in fondo non è mia responsabilità ma di tutte le circostanze di cui io per la maggior parte sono impotente, ma questo sarebbe troppo riduttivo e inutile, nonché una scusa per illuderci che tutto ciò che accade non dipende da noi. Ma in verità per più realistico pensare che è sempre responsabilità nostra, delle nostre scelte, indipendentemente dal contorno, invece che pensare che sia il contorno la causa e quindi fantasticamente non nostra...
Prima di arrivare ad odiarti a causa di una presunta responsabilità non sarebbe meglio capire cosa fare per stare meglio? Lo sai già cosa fare per star meglio? Esiste di sicuro un corso di azioni attuabili da te effettivamente per star meglio? (in un senso di meglio che stabilirai tu ovviamente).
Se affermi di essere responsabile del tuo male dovresti già conoscere la risposta a queste domande e se conosci il modo in cui sei responsabile della tua infelicità a quest'ora secondo me non dovresti essere più infelice.
Quindi io deduco che non lo sei ancora responsabile, e non si sa nemmeno se lo diventerai responsabile o se vuoi, colpevole della tua infelicità.
Se non lo sei ancora felice, tutto questo per me implica che, o non c'è modo per risolvere certi tuoi problemi (e quindi l'individuo che sei non è responsabile proprio di nulla in relazione a tutto questo - mica è detto che tutti possano risolvere tutto!?) oppure che c'è questo sistema ma adesso non lo conosci affatto e non ne sei ancora in possesso, e non hai a disposizione alcun metasistema per costruirlo con certezza.
Perciò già da ora non puoi affermare ancora con certezza quasi nulla nei confronti della relazione tra la tua persona e la possibilità di causare o non causare la felicità di questa persona.
E' anche mia responsabilità sapere cosa fare, e se lo sapessi e non lo facessi sarei ancora più idiota. Come dire...l'ignoranza si paga a caro prezzo.
Insomma la responsabilità mi sembra un costrutto, per questo parlo di qualcosa di fittizio, adesso non c'è ancora, viene generata a posteriori e dipende anche dal caso.
Ti ripeto che non è un costrutto, è qualcosa che esiste, nel mondo, nel società, nel lavoro, in noi.
Io insisto: perché ti odi tanto?
Ammirevole...non è da tutti.
Quale è il punto della situazione?
Racconta...
Che forse non è tanto importante per cosa io mi odi, e stabilire se è qualcosa di valido o meno per tale odio, ma il fatto stesso di odiarmi e di farmi del male, come qualcosa di indipendente(?).
Di sicuro ci sono delle buone ragioni per cui provi certi sentimenti, quel che non convince me è il fatto che ti odi direttamente tu da solo, però è solo una mia impressione.
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