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Re: Il dramma del dialetto
ma anche i professori parlano dialetto durante le lezioni?
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Re: Il dramma del dialetto
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.....nonostante le proteste dei genitori non é stato possibile far nulla, questi spiegavano in dialetto col risultato che non si capiva un caxxo :(:( ....anzi ai genitori che si incavolavano giustamente, sti qua davano dei razzisti ai genitori ......la pazzia più assoluta :( |
Re: Il dramma del dialetto
Probabilmente non sapevano l'italiano
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Re: Il dramma del dialetto
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L'accento romagnolo è uno spettacolo. Così come, mediamente, lo è la gente delle vostre parti. :D |
Re: Il dramma del dialetto
marco, abito molto vicino a te e ti capisco perfettamente.
Quello che affermi è vero sopratutto nei paesini però, nelle città medio grandi già è un fenomeno meno diffuso ( cioè,qualcuno che parla italiano fluente lo trovi almeno :mrgreen: ). Concordo sul fatto che in puglia ( non so se in tutto il sud ) parlare in dialetto faccia molto figo ( specie dalla parte barese, in effetti ). Ma alla fine non è che i dialetti o le cadenze nordiche siano poi così leggiadre da sentire per noi del sud ( tolto l'emiliano e il toscano, di solito ), quindi il fastidio è identico da un capo all'altro dell'italia. |
Re: Il dramma del dialetto
Non posso che confermare le differenze Nord-Sud, però non capisco che problema ci sia a parlare in dialetto o in italiano a seconda delle varie situazioni.
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Re: Il dramma del dialetto
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In paese anziani ed adulti se hanno un minimo di confidenza parlano la maggior parte delle volte in dialetto, spesso e volentieri lo faccio pure io con loro. Fra adolescenti e ragazzi della mia età è meno usato, ma rimane comunque presente e spesso con persone con cui so di poterlo parlare se facciamo discorsi " leggeri" sono sovente in dialetto. In città sono in pochi ad usarlo e principalmente anziani, si sentono pochissime conversazioni in dialetto e fra " giovani" è praticamente assente, Capita appunto di usare qualche termine in rare occasioni o quando ci si riconosce come appartenenti ad una realtà " di provincia" di fare mezzi discorsi in dialetto - ma parliamo di casi più unici che rari. In ambito ufficiale o per conversazioni " serie" comunque l'italiano è assolutamente lo standard qui, e non viene fatto pesare in nessun caso il fatto di non esprimersi in dialetto ( casomai è più un problema del singolo capire ciò che dicono gli altri). Quote:
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Re: Il dramma del dialetto
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Da me son successi eoisodi in cui dei prof parlavano in dialetto ma comunque l'han fatto per delle battute, sarebbe ridicolo spiegare una lezione in pesarese lol E poi si puo' parlare di razzismo in auel caso? E' razzismo quello tra nord e sud? Non credo proprio Quote:
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Re: Il dramma del dialetto
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Re: Il dramma del dialetto
@biomotivato
.....magari, pensa che uno di questi dopo le lamentele dei genitori, faceva apposta....se prima l'accento era marcatissimo...dopo era diventato un bel mix 70% dialetto 30% italiano ......con la variante che se gli si diceva "prof scusi così non capiamo nulla" ......questo chiamava a se i 2 più bravi della classe, gli spiegava l'argomento poi diceva con tono di sfottò "ecco ora la lezione la fanno loro cosí sicuramente capite" .....ed il gioco é andato avanti con uno 2 anni, con un'altra 4 anni....non so se mi spiego :( |
Re: Il dramma del dialetto
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Per esperienza diretta posso quindi dire che i trentini sanno parlare italiano, quantunque nei contesti informali sia spesso preferito il dialetto locale ( usanza che personalmente approvo ). |
Re: Il dramma del dialetto
@biomotivato
....di sti 2 personaggi Uno....dopo le lamentele dei genitori é passato da un accento fortissimo calabrese ad un mix 70% dialetto 30% italiano .....per il resto dell'anno scolastico e ci abbiamo passato 4 anni .... L'altro ha fatto 2 mesi a chiamare i 2 più bravi della classe spiegare a loro alla cattedra per poi dire con tono di sfottò: "bene adesso la lezione ve la spiegano loro, così parlate la stessa lingua" .......2 anni con un professore del genere..... Il preside, allargava le braccia dicendo di non poter fare niente.....xché non voleva prendere posizione.... Vedi tu !!! |
Re: Il dramma del dialetto
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Re: Il dramma del dialetto
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Re: Il dramma del dialetto
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Ci sono andato in ferie per anni, son d'accordo con te che dal 1950 la 1 lingua studiata é l'italiano.... ....ti assicuro che la voglia di utilizzarlo é la stessa che puoi trovare al sud, é vero nei centri più grandi le cose migliorano molto.... ....così come l'uso del dialetto diminuisce nelle grandi città del sud. Mi é capitata una collega pugliese che ogni anno andava 1 mese nel paese d'origine (di medio piccole dimensioni ), era allucinante vederla partire senza accento e vederla tornare con pesante accento ed i primi GG intercalare l'italiano al pugliese.... |
Re: Il dramma del dialetto
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....poi era diventato volutamente un bel mix, sta persona insegnava matematica ......non si capiva un caxxo ..... ....ed io son nato a Mi ma ho sempre avuto amici di origine calabrese che intervallavano qualche frase, quindi un po' capivo... |
Re: Il dramma del dialetto
In famiglia parlo in dialetto, nel lavoro dipende dalle situazioni può essere dialetto puro o mescolato con qualche frase in italiano fino a diventare quasi italiano sempre in base alle persone che si hanno davanti.
In genere le ragazze della mia zona parlano quasi sempre in italiano mentre tra i maschi si usa di più il dialetto anche se un pò italianizzato. Poi qui in veneto ogni provincia ha il suo dialetto e trovandomi ad interagire con dialetti diversi capita che possa usare per qualche ora parole dette con un dialetto non mio perchè le ho usate con una persona che ha influenzato il mio modo di parlare, come a non volermi sentire troppo forestiero quando ci parlo. |
Re: Il dramma del dialetto
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Re: Il dramma del dialetto
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L'idiota di turno quando ti va bene ti da del razzista, quando va male del leghista :D Quote:
L'italiano dev'essere la lingua (è una lingua) parlata perfettamente da TUTTI i cittadini della Repubblica Italiana per potersi capire. Le uniche lingue minoritarie che riconosco sono il tedesco e lo sloveno. Anzi, tedesco e sloveno li renderei obbligatori in tutta la scuola dell'obbligo. I dialetti e le altre lingue li tutelerei, ne promuoverei la conoscenza ma obbligherei le persone in quasi tutti i contesti pubblici a parlare in italiano. Poi, nel lavoro e per soggiornare nel Paese (ma non per la circolazione o soggiorni brevi o turistici) obbligherei gli stranieri non madrelingua italiani ad imparare l'italiano scritto e parlato a livello almeno C2 del CELF, pena l'espulsione o la perdita di benefici. Il corso sarebbe a compartecipazione di spesa tra Stato e lavoratore, con tutti i diritti di permessi retribuiti, ecc. |
Re: Il dramma del dialetto
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.....non fai altro che aumentare differenze che non dovrebbero esserci...cosa ti devo dire; capisco il Patuà perché simile al francese che parlo, capisco il veneto, capisco il milanese, capisco un po' di calabrese e qualche parola di pugliese...... .....ma il dramma é questo; ti sembra normale che in Italia anno 2014 debbano essere correntemente utilizzati 21 dialetti principali più le declinazioni locali ?? Tanto da fare il giochetto dell'esclusione con chi parla in italiano ???? Poi per inciso alcuni dialetti mi piacciono molto, il romanesco o l'accento emiliano o toscano, mi piace anche sentirli.... ....giudico assurdo però che possano essere sostituiti correntemente all'italiano !! |
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