![]() |
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
E' impossibile pensare di dare lo stesso reddito a lavoratori e disoccupati, così facendo si viene a creare una tale svalutazione della prestazione lavorativa da indurre tutti a desiderare di non lavorare. Perché una persona dovrebbe sacrificarsi per 8 e più ore al giorno senza che questo investimento di tempo e risorse venga riconosciuto da un congruo stipendio? Allora è meglio creare una società non fondata sul lavoro materiale degli individui, dove virtualmente ogni persona sia dispensata dall'impellenza di lavorare.
Ciò detto, continuo a ripetere che i disturbi della personalità hanno maggiormente a che fare con l'investimento affettivo elargito in ambito famigliare dai nostri caregivers (chiamali genitori o chi per loro) e il loro superamento, una volta raggiunta l'età adulta, è comunque affrontabile anche da soli. Il reddito afferisce alla sfera del sostentamento materiale, ma si può vivere bene interiormente anche senza. |
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
anche tu muttley sembra che sottovaluti i contesti familiari quanto siano pesantie opprimenti e liquidi la coda " è che si vuole crogiolare" troppo bello fosse cosi semplice |
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
|
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
|
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
|
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
bisogna tener conto anche di questo |
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
|
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
Questa bassissima opinione di sé da dove viene? Dalle stelle (cit.)? O la persona si diverte a pensar male di sé stessa per hobby? "Uno si autosvaluta": così, dalla sera alla mattina. Il giorno prima tutto a posto, il giorno dopo si alza e decide di sputarsi in faccia davanti allo specchio e cominciare a crearsi tutta una serie di difficoltà di socializzazione. Quote:
Quote:
|
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
Ecco, una persona dovrebbe arrivare a maturare ugualmente una buona concezione di sé e del proprio valore senza troppo badare alle conferme altrui, allo stesso modo di come fa con le proprie idee. Quote:
|
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
Le idee uno se le può anche tenere per sé, non servono da sole per socializzare (magari fosse così). Ma se si parla di socializzazione i feedback esterni positivi sono indispensabili (se uno becca solo feedback negativi non può socializzare). Quote:
|
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
Quote:
|
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
Si legge spesso, in questo forum, di utenti che hanno maturato una pessima opinione relativamente all'idea di piacere all'altro sesso: siamo sicuri che tali individui non partissero già con un'opinione negativa alla base di tutto? Ad esempio uno che si descrive socialmente imbranato e con la faccia da tontolone, per me non ha una buona opinione di sé relativamente al proprio carisma sociale :occhiali: |
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
Quote:
La mancata rispondenza ai requisiti solitamente richiesti per ottenere l'approvazione sociale può portare a feedback negativi => delusione => bassa autostima. Quote:
Quote:
E da dove gli sarebbe venuta, questa opinione negativa? Quote:
|
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
quello che dici non significa niente, è l'ambiente familiare nei primi anni di vita a influenzarti per il resto della vita, che ci piaccia oppure no. quando noi andiamo a scuola per la prima volta non partiamo PER NULLA da zero perche l'ambiente familiare ci avrà già un tantinello influenzati e buona parte delle nostre opinioni su se stessi sarà influenzato proprio dall'ambiente familiare. questo sempre anche se più passeranno gli anni e piu saremmo indipendenti dai primi giudizi familiari fatti quando eravamo infanti fatto sta che saremmo più indipendenti, maturi e consapevoli non è detto che sia una passeggiata cambiare sopratutto in base al fatto che più si invecchia piu è difficile cambiare dai tuoi discorsi sembra che passati i 15anni se non cambi sei uno sfig@to, purtroppo nella vita certe cicatrici ci rimangono.. potresti dire invece che nonostante certe cicatrici rimangano non significa che almeno parzialmeno non possiamo migliorare. |
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
Quote:
|
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
|
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
adulta debba essere una passeggiata e simili o sembra dar minimo peso ai condizionamenti familiari dico che puoi far intendere ciò, non che tu abbia detto espressamente ciò :D |
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
Quote:
Quote:
Quote:
Quote:
E comunque, sono influenze esterne sia quella della famiglia che quella dell'ambiente circostante. Ciò smonta la tua tesi che la persona sia la principale causa della sua bassa autostima. |
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
|
Re: La volpe e l'uva... Ma è una cura quella che mi serve?
Quote:
Se io penso di non essere adatto a lavorare perché, putacaso, vengo da una famiglia dove mi è stata trasmessa (anche in buonafede) l'idea di essere una persona non autosufficiente, non in grado di provvedere a se stessa e di soddisfare le richieste altrui, mi rassegno a morire di fame? Direi che non è il caso, preferisco modificare quest'opinione che ho di me. Vale anche per le relazioni umane. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 20:00. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.