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Re: ma dove stanno i fobici?
nella mia famiglia di origine siamo 4 fratelli : di cui tre (me compreso )
sociofobici , mai avuto una ragazza niente amici ... curiosamente il 4 si è 'salvato' sposato e perfettamente inserito nel novero di amici e parenti |
Re: ma dove stanno i fobici?
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Ho una sorella introversa (ma non sociofobica/evitante), una madre depressa ed un padre col d. di p. narcisista. |
Re: ma dove stanno i fobici?
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Re: ma dove stanno i fobici?
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per il resto non so che dirti io ho una difficoltà estrema a fare amicizia i pochi amici che ho sono spariti , in parte per ragioni logistiche accenni a problemi col lavoro come mai non lavori , temi di perderlo ? :interrogativo: |
Re: ma dove stanno i fobici?
Se per fobico intendiamo quella persona che evita del tutto o quasi le situazioni in cui sarebbe costretto ad interagire con altre persone, con molte difficoltà anche solo ad uscire di casa, è possibilissimo non arrivare a conoscerne neanche uno.
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Re: ma dove stanno i fobici?
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Poi comunque ho estremo rispetto di chi non ha avuto relazioni, ci manchrebbe... mica è un valore aggiunto l'averle avute o meno.. i problemi fobici sono gli stessi. Io al momento sono single come voi, quindi non è che sono su un altro pianeta... L'appunto era semplicemente per mettere in luce che non è che il sociofobico per strada lo riconosci solo ed esclusivamente dal fatto di non aver mai avuto relazioni sentimentali.. tanto più nell'era moderna in cui i siti di incontri in rete hanno favorito molto il "processo di accoppiamento" anche per sociofobici e affini:mrgreen: |
Re: ma dove stanno i fobici?
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Poi molti fanno a gara a chi ha il fazzoletto più intriso di lacrime. Guai ad emanciparsi... Sono breve perché uso Tapatalk e uno smartphone |
Re: ma dove stanno i fobici?
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Un fobico, si, lo conosco. E' un uomo di una certa età ormai, andava a scuola con mio padre. Mio padre ancora oggi lo ricorda come un tipo "strano" (per l'appunto). Ad oggi vive nella casa semi-diroccata dei genitori morti, ha un matrimonio fallito alle spalle e un figlio (il che comunque va ad inquadrarlo come qualcuno che, un tempo, era capace di relazionarsi con l'altro sesso). Oggi ha una barba che gli arriva al petto, bianca, non curata. Se la taglia, mi disse, una volta all'anno. E' calvo, e porta in testa, anche in piena estate, un cappello imbottito da neve. Soffre di una forma gigantesca di eritematosi alla pelle che fortunatamente con gli ha colpito il viso, tuttavia le mani sono mangiate al pari delle braccia, il corpo, mi disse, era messo ancora peggio, tant'è che sotto i vestiti portava una sorta di tutina impregnata di pomate apposite. Si, per essere un fobico mi raccontò tante cose... passavo davanti a lui quando portavo fuori il cane, lo conobbi in biblioteca, veniva a cercare cose parecchio cavillose e leggi particolari, oltre che consiglio sull'utilizzo del computer. Ad oggi è in pensione e il figlio mi ha detto che praticamente esce pochissimo di casa, solo per comprarsi il cibo suppongo... ma non voglio sbilanciarmi. Lui stesso mi disse che non aveva amici e che la sua casa era impresentabile, sporca... si vergognava a far entrare le persone, anzi, non le faceva proprio entrare. In breve un uomo malato fisicamente, certamente fobico. |
Re: ma dove stanno i fobici?
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In mancanza del superpotere credo sia necessario passare un bel po' di tempo con la persona in questione, essere informati sull'argomento e cercare di essere più percettivi possibile. |
Re: ma dove stanno i fobici?
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credo che esista l'ala dura dei sociofobici che non ha né amicizie né relazioni né le ha mai avute nemmeno per sbaglio , io potrei esserne il leader diciamo i motivi sono diversi , alcuni ampiamente trattati all'interno del forum e vanno dalla scarsa autostima , dalla dismorfobia, a problemi psicologici e/o difficoltà relazionali fino a quasi una 'scelta' di solitudine è come se si ritenesse salvi al di là dal muro , la donna o l'uomo (a seconda dei gusti) percepiti come un pericolo |
Re: ma dove stanno i fobici?
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I miei amici attuali sono fondamentalmente delle persone tranquille, ma non li definirei di certo fobici..non credo che sia necessario essere simili in tutto per fare amicizia.. |
Re: ma dove stanno i fobici?
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Ma molta gente iscritta qui credo lavori ,io lavoro esco ,non credo che dall'aspetto si possa capire se uno ha problemi salvo casi eccezionali . Io non mi ritengo però sociofobica .Ho altri problemi ,tra questi c'è sicuramente una parte evtante ,etc,etc. Allla fine non abbiamo mica un cartello con scritto io sono fobico etc . |
Re: ma dove stanno i fobici?
Suvvia, lo sanno tutti che i fobici non esistono!
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Re: ma dove stanno i fobici?
Vabbè allora ditemi dove si vendono queste fantomatiche maschere coprisociofobia, che ho l'impressione che a me mi sgamino sempre :D
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Re: ma dove stanno i fobici?
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E poi è pieno di persone molto selettive e molto esigenti, almeno stando a quanto raccontano. Forse sarebbe il caso di ammorbidirsi e accontentarsi un po', perchè non ho mai avuto ragazze modelle e con ragazze estroverse non è andata bene, ora sto con una sociofobica. Magari qualcuno invece spera di trovare la "salvatrice" e/o la strafiga. Non lamentarsi poi, se si rimane single a 40 anni. Questo discorso vale anche al femminile, sebbene sia una condizione più rara sul forum. Ma poi sono impressioni mie, magari non è così in realtà, o almeno spero. Poi ci sono persone che hanno davvero seri problemi a relazionarsi, ma credo siano davvero una piccola minoranza. Io non mi sento particolarmente bravo a relazionarmi, anzi. Dico la mia per ricordare che esistono le minoranze, e io faccio parte indubbiamente di una minoranza, ma credo di non essere l'unico, nè di poter essere accusato di essere un "infiltrato", così come non sono infiltrati altri che hanno notevoli problemi nella vita pratica pur avendo una relazione sentimentale (o avendone avute in passato). E urge ricordarlo, anche per sfatare certi miti dei sociofobici. In amicizia va abbastanza male, nel lavoro va peggio ancora. Non basta una relazione per essere "normali", purtroppo. |
Re: ma dove stanno i fobici?
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Re: ma dove stanno i fobici?
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Beh, purtroppo non lavoro e non ho mai lavorato. E non so cosa posso fare, stando a casa è difficile lavorare. Ma anche se uscissi di casa, e non avessi più tanti problemi a spostarmi, ci sarebbe da risolvere il problema del rapporto con gli altri. E intanto, dovrei trovare lavoro, quando non lo trova facilmente chi sta bene e è estroverso. Figuriamoci poi se non hai fatto esperienze di lavoro, non hai studi che offrono opportunità e hai superato i 30 anni. Io penso di non avere già più alcuna speranza: anche se domani stessi bene, uscissi tranquillamente di casa, stessi volentieri in compagnia delle persone, non mi servirebbe a nulla: il CV parla da solo. E a che serve infarcirlo di finte esperienze, se poi non posso sfruttarle. Non posso certo fingere se poi mi assumono. Inutile stare a piangere sul latte versato: gli anni scorsi è andato tutto storto, negli anni in cui avrei dovuto cominciare a lavorare (già partendo svantaggiato) ho dovuto lottare con la mia testa, e ha vinto sempre lei. E ora comincia a essere davvero troppo tardi. L'unica speranza sarebbe una conoscenza "giusta". In Italia funziona quasi tutto così. Oh, ma che sfortuna, peccato che non ne ho, da buon sociofobico, nè io nè i miei familiari. L'equazione sociofobico=uomo senza partner mi ha stufato alquanto, scusate. Volete capire che il lavoro è il VERO problema di un vero sociofobico? Forse a 20 anni, quando ancora si studia, quando ancora il futuro è nebuloso, indefinito, si può pensare ingenuamente che il sociofobico/evitante è quello senza amici e senza ragazzo/a e crucciarsi enormemente per questo, come vedo fare ad alcuni. Poi a 30 anni se trovate lavoro continuerete a crucciarvi per queste cose, con la pancia piena si pensa a tutto il resto; ma preferirei lavorare e essere solo come un cane, ma almeno avere la mia indipendenza economica, piuttosto che essere fidanzato. Per me la vera discriminante tra chi sta veramente male e chi galleggia è riuscire a lavorare, altro che ragazza. E non parlo di non trovare lavoro pur cercandolo, che di questi tempi non è strano affatto. E' di non riuscire a essere in grado di fare nessun lavoro, soprattutto perchè bloccati in casa o incapaci di relazionarsi fuori casa con le persone. |
Re: ma dove stanno i fobici?
ci sono vari livelli enemy
qua ci sono timidi/evitanti che lavorano e che hanno il problema grosso di essere soli non solo affettivamente , anche come amicizie io per esempio ho avuto due negozi nessun problema coi clienti ma la vita affettiva sempre zero naturalmente posso capire che la mancanza del lavoro sia un problema , ma anche la solitudine non è che sia da meno |
Re: ma dove stanno i fobici?
Non metto in dubbio che non avere relazioni/amicizie sia un problema (pure io non brillo per capacità di relazionarmi, non ne sono escluso affatto), ma permettimi che è un attimino più grave non riuscire a lavorare rispetto a non avere amici.
Tutto qui. Se quelli che lavorano e non hanno la ragazza riescono a invidiarmi, io dico che invidio loro. E non perchè vorrei essere single, ci mancherebbe. |
Re: ma dove stanno i fobici?
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E' come il miliardario che dice ai poveri che l'importante è solo avere la salute.. sì .. certo certo, come no! Ben poche sfortunate persone sanno che significa TUTTA UNA VITA di SOLITUDINE AFFETTIVA.. Ti assicuro che (parlo per esperienza personale) puoi averceli pure il lavoro e i soldi.. ma ad un certo punto se passi tutta l'esistenza da solo ad un certo punto ti passa proprio la voglia di sopravvivere.. perché non ha né bellezza né senso una vita così Il lavoro e i soldi son strumenti più o meno necessari per mantenersi, ma non ti danno una ragione per vivere.. non danno gioia né stimoli di alcun tipo... non ti riempiono di niente.. I rapporti umani.. l'essere voluti, desiderati o amati da qualcuno.. invece possono farlo.. Comunque è troppo facile dire che ciò che possiedi (e a cui tra l'altro non rinunceresti) è meno di importante di ciò che non hai, son buoni tutti .. ma è estremamente indelicato e ingiusto nei confronti di quelli che le cose che hai tu e di cui minimizzi con superficialità l'importanza non le hanno proprio mai nemmeno sfiorate. |
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