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Re: Quando l'autostima rovina la coppia
Io non ho mai detto che le relazioni tra persone simili o tra persone con gli stessi problemi siano destinate a naufragare. Ogni storia è a sé ed ogni persona anche.
Io parlo della mia esperienza personale con il mio attuale ragazzo e, posso dire, che mi ero sempre detta di volere una persona il più possibile simile a me e poi è capitato lui. Nel mio caso avere accanto una persona per certi versi differente mi ha aiutata a mettermi in discussione e anche superare alcune paure e ritrosie che non mi facevano vivere così bene. Probabilmente con una persona simile a me non ci sarei riuscita...o magari sì, chissà. Tutto può essere e non lo si può dire finché non lo si vive. |
Re: Quando l'autostima rovina la coppia
"tutto può essere", hai proprio ragione.
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Re: Quando l'autostima rovina la coppia
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Era un po' che non ti leggevo, mi fa piacere ritrovarti. Quote:
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Capisco il disagio però la pigrizia e l'assenza di un'alimentazione equilibrata sono cose alla portata di tutti e non capisco perché lamentarsi. Quote:
Io stesso, in modo del tutto spontaneo e a colpo d'occhio, classifico ogni persona che incrocio come magra o grassa. Ovviamente l'aspetto fisico non m'interessa minimamente finché non si parla di sesso oppure non si tratta di commentare la persona a domanda più o meno esplicita. E' naturale che queste persone faranno osservazioni sulla tua costituzione attuale ma... Qual'è il problema? Sei fidanzata, il tuo fidanzato non ha problemi da ciò e hai scelto la strada della pigrizia e del mangiare senza freni. L'unica cosa sensata per me è mettersi a dieta (con la testa e non digiunando), fare leggera attività fisica e andare alle terme fregandotene. Tutto il resto sono solo alibi e proiezioni. Tra qualche mese sarai più magra, più felice con te stessa e meno soggetta ad un certo tipo di osservazioni che hanno tutto il diritto di essere fatte finché non cadono nello spregio. Quote:
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Accadesse a me, alla terza mollerei senza esitazioni per il venir meno dell'assiduità di frequentazione. Poi, per entrare più nell'intimo, vedersi così poco significa obbligatoriamente pianificare la domenica pomeriggio uno spazio per il sesso (altrimenti diventerebbe troppo sporadico). Vedere giocata l'opportunità mi peserebbe molto. Infine io non reggerei a lungo una relazione in cui ci si vede così poco. M'impegnerei per far saltar fuori almeno un'altra serata in settimana altrimenti tanto vale guardarsi in giro e trovare una persona con la quale vivere di più la relazione. Quote:
Se si sceglie una relazione dove ci si può vedere solo in quei giorni, per me è un obbligo e dovere esserci sempre per l'altra persona. Un giorno e mezzo alla settimana è veramente una frequenza mediocre per una relazione. Se una persona vuole avere l'opportunità di fare altro nel weekend o si trova una fidanzata frequentabile in settimana oppure che stia da solo. |
Re: Quando l'autostima rovina la coppia
Ciao Liuk, anche per me è un piacere rileggerti.
Dunque, diciamo che non è che io sia in pesante sovrappeso. Un paio d'anni fa avevo perso un po' di chili che ora sto recuperando. Non sono mai stata un fuscello perché la mia struttura fisica non è di quelle esili dall'ossatura minuta, ma fatta eccezione per un periodo della mia vita in cui sono stata in evidente sovrappeso non sono mai stata veramente grassa. Sono alta 1,61 e due anni fa ero arrivata a pesare 55 chili quando fino a qualche mese prima ne pesavo 63/ 64. Non ero mai giunta a dimagrire tanto in vita mia, però mi sentivo carina nonostante il dovermi privare di tante cose ( ho seguito una dieta ) mi rendesse infelice: mangiavo pochissimi dolci, pizza ogni tanto, tante verdure, pesce, carne, legumi...ma avevo ridotto tanto il consumo di farinacei nonostante mangiassi riso e cereali comunque. Di fatto sono dimagrita ma, dopo un po', non ce la facevo più a non mangiare dolci essendo molto golosa e, pian piano, sono "ricaduta" nel consumo di questi alimenti e pizza una volta la settimana circa. Dopo quel periodo di astinenza mi capitano momenti in cui ho dei veri e propri raptus per cui potrei svuotare un pacchetto di biscotti in un'ora e questo mi fa sentire colpevole perché so che non mi fa bene...non solo alla linea ma, in generale, alla salute. Ora non so quanto peso perché non voglio pesarmi, però credo di essere sui 60 chili che non è affatto essere grassa, lo so, ma io mi sento comunque ingrassata e fuori forma rispetto a due anni fa. Non mi sento comunque sta gran figa curatissima, sempre a posto con un fisico tonicissimo. Riguardo la frequentazione con il mio ragazzo, è ovvio che ognuno ha la propria idea su quanto e come una coppia si dovrebbe frequentare. Lui sin dall'inizio della relazione mi ha detto che non è un tipo che considera la partner come il 100% della sua vita, nel senso che vuole continuare a coltivare i suoi interessi e passioni per non ripiegarsi totalmente sulla coppia e non avere nessun altro stimolo. Su questo gli do assolutamente ragione. A me piacerebbe ci potessimo vedere un po' di più, ma da quel punto di vista lui non sembra recepire la mia stessa esigenza. In parte ci risulta difficile vederci durante la settimana perché entrambi lavoriamo, stiamo a mezz'ora di strada e non riusciremmo a vederci prima delle 21/ 21:30 rischiando di fare la una. Alzarsi l'indomani sarebbe dura visto che entrambi, poi, in settimana abbiamo altri impegni serali, quindi da tempo abbiamo dedicato come giorni per la nostra frequentazione il sabato sera e la domenica pomeriggio ( questo in linea di massima perché ci sono settimane in cui, a causa di impegni miei domenicali, ci vediamo solo una sera, il sabato o il venerdì ). Lui passa quasi tutte le domeniche con me e solo in rare occasioni è capitato che non ci vedessimo. Alcune domeniche io le ho impegnate con la scuola di Shiatsu, quindi non è che rinuncio a lui per uscire con altre persone. Tuttavia sembra gestire molto meglio di me il non vedersi perché sembra che a lui i due giorni di frequentazione vadano più che bene e gli bastino tranquillamente. Nei giorni che non ci vediamo, inoltre, ci sentiamo molto poco, giusto con qualche messaggio su Whatsapp perché lui non ama comunicare virtualmente e, lavorando tutto il giorno, la sera desidera dedicarsi alle sue attività. In parte le comprendo, ma in parte mi capita spesso di sentirne la mancanza. |
Re: Quando l'autostima rovina la coppia
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55kg, per me, è il peso ideale per un'altezza del genere. 64kg è ancora tra il limite normopeso e l'inizio del sovrappeso, ma è innegabile che pancia, cosce e fianchi inizino a essere un pochino troppo "morbidi". Quote:
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Poi, secondo me, si può rimanere entro i 60kg senza troppi sacrifici. Quote:
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Poi, chiunque lavora non riesce a fare orari diversi e mezz'ora di strada è veramente nulla. Quote:
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Lui cosa pensa riguardo ad una convivenza? |
Re: Quando l'autostima rovina la coppia
Per quanto riguarda una convivenza ci sono diverse cose da dire:
1- Allo stato attuale dei fatti la mia situazione lavorativa non è stabile e non ho un reddito particolarmente buono, quindi ad esempio non mi è possibile andare a vivere sola a meno che non usi tutto lo stipendio solo per le spese fondamentali e, forse, non basterebbe nemmeno. Lui ha un buono stipendio, lavoro a tempo indeterminato ma al momento vive ancora con la madre anche se dice che si vorrebbe aprire un mutuo per la casa ma vorrebbe aspettare di capire in che direzione va il mio lavoro, nel senso che la sua idea sarebbe quella di prendere casa in una zona che sia una via di mezzo tra il mio posto di lavoro ed il suo...secondo me è più un pretesto perché non si sente pronto. 2- Lui mi sembra piuttosto spaventato all'idea di una vita insieme, anche se dice di volere anche lui una convivenza e dei figli un giorno. Penso veda queste cose come obiettivi posti in un tempo indefinito. 3- Si rifà al punto 2, e cioè credo lui sia spaventato dall'idea di perdere i propri spazi. Io desidererei anche una convivenza visto che ci permetterebbe di vederci di più e di rodare meglio la relazione, però ne sono al tempo stesso un po' spaventata, proprio perché vedo lui ancora incerto in proposito e noto molte diversità tra noi. Però sono consapevole del fatto che il convivere ci permetterebbe di vivere il rapporto un po' più da vicino e frequentarci quotidianamente. Da un lato la cosa mi attrae, ma dall'altro mi preoccupa e mi spaventa un po'. Inoltre in questi due anni sento che la relazione mi ha molto cambiata, mi ha raffreddata parecchio in quanto lui è una persona che difficilmente esprime quello che prova, lo fa di rado e con grande fatica...io capisco che sia il suo modo di essere, ma spesso mi mancano delle cose che più volte gli ho fatto notare ma non sembra proprio riuscire ad introdurle nella relazione. |
Re: Quando l'autostima rovina la coppia
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Li interpreto come alibi. Per me il procrastinare la convivenza è più una volontà di avere gli aspetti positivi di una relazione (sentimento, affetto, sesso, compagnia, ecc.) senza impegni vincolanti e con l'opportunità di chiamarsi fuori un domani. D'altronde, questioni economiche e di responsabilità a parte, una convivenza non limita certo i propri spazi ma, anzi, li rafforza proprio perché se uno una domenica pomeriggio la vuole passare per conto suo sa che può "compensare" la mancanza del partner già dalla sera e/o dal giorno dopo. Quote:
Lungi da me esprimere giudizi forti ma continuo a ribadire, basandomi solo su quello che leggo, che bisogna anche pretendere in una relazione e che, se non si ottiene, bisogna riflettere sul senso di una prosecuzione o dell'attendere chissà che. |
Re: Quando l'autostima rovina la coppia
Guarda, la tua perplessità circa la nostra relazione la trovo più che comprensibile, ma penso di voler dedicare ancora tempo ed energie a questa storia prima di dichiarare che non valga la pena portarla avanti. In fondo so che lui mi ama anche se, forse, siamo diversi nel modo di esprimerlo. So che potrebbe non essere una giustificazione dal momento che se due persone sono troppo distanti finiscono per soffrire anziché essere felici insieme, ma l'amore non si cancella con un colpo di spugna dall'oggi al domani. Voglio dare ancora fiducia a questo rapporto e vedere cosa ci riserverà.
Ormai ho capito bene che lui non è affatto una persona aperta nell'esprimere quello che prova, né probabilmente riesce a comprendere l'importanza che rivestono per me certi gesti forse banali e stupidi. E' il classico tipo che esprime quel che prova con piccoli gesti "concreti" più che a parole o in modi eclatanti, ad esempio se dovessi avere bisogno di un cellulare mi accompagnerebbe al negozio, mi consiglierebbe nella scelta essendo una persona molto più tecnologica di me. Se gli chiedessi di passare in una libreria vicina a dove lavora a ritirare un libro che ho ordinato lo farebbe senza esitazione. In quest'ultimo periodo sta facendo moltissimi straordinari al lavoro perché dice che pensa al futuro, a voler garantire qualcosa ad eventuali figli un giorno. Non che non apprezzi questi suoi gesti che possono sembrare "scontati" ma sono il suo modo di dire che mi ama. Solo che alle volte mi manca un po' più di sentimento nella relazione. Gradirei che mi dicesse ti amo ogni tanto o che mi regalasse un mazzo di fiori...lo so, forse sono cose superficiali e stupide ma ne sento l'esigenza. Gliene ho anche parlato e lui ha detto che certe cose non si possono fare su richiesta, altrimenti risulterebbero innaturali e che ha bisogno di tempo per abituarsi...però vedo che non ci riesce proprio, è più forte di lui probabilmente. Però a me queste cose alle volte mancano e non poco. Sulla convivenza sono d'accordo con te e credo che convivere permetta ancora meglio di gestire i propri spazi visto che invece di vedersi una sera a settimana facendo inevitabilmente orari impossibili, ci si potrebbe vedere ogni giorno senza sentire la mancanza dell'altro in questo modo. |
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