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Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Io reagisco in due modi alle critiche e, mi rendo conto, entrambi molto infantili: o mi chiudo a riccio oppure dò delle risposte affettate, come se facessi una linguaccia.
Nel corso degli anni ne ho subite tantissime, dal modo di (non) curarmi a quello di (non) condurre la mia vita: il problema è che non so come ribattere perchè è vero che non mi prendo cura di me stessa ed è vero che non riesco a condurre una vita adulta quindi il mio terreno di risposta è alquanto fangoso e scivoloso. Si potrebbe dire "fregatene", ma sappiamo tutti che non è così semplice perchè, in realtà, sono frasi che pungono sul vivo, sul fatto che se siamo in un certo modo è perchè non ci vogliamo bene. Lo si potrebbe imputare al fatto che nessuno ci ha insegnato a farlo però, ad un certo punto, se non impariamo noi, chi ce lo insegnerà mai? Qualche input una tantum potrà arrivarci dall'esterno, ma la consapevolezza di chi siamo in modo da poter respingere frecciatine ed affini, dobbiamo trovarla dentro di noi. Belle parole, lo so.....ma mi son venute così. |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Capisco bene :) sia te, ~~~, che Caratteriale e Calla...
Le critiche/consigli/complimenti non richiesti sull'aspetto, sull'abbigliamento e sulla vita la gente se li potrebbe risparmiare per quanto mi riguarda. Una volta incassavo con un okay, ora non ho problemi a rispondere a tono con diplomazia in base alla gentilezza o alla stronzaggine della persona che ha osato mettere becco nelle mie faccende. L'importante per me è piacere a sè stessi ed andarne fieri, tutto il resto non conta. Purtroppo il mio orgoglio mi rende molto severa con me stessa, quindi la questione lavorativa momentaneamente assente mi ferisce giorno dopo giorno, senza contare quando qualcuno mi chiede novità, lì oramai reagisco tagliando corto e cambiando argomento sperando non insistano. I momenti peggiori in cui sento che mi infilano un coltello nella ferita aperta è quando i miei me lo fanno pesare con urla e minacce, da lì ho iniziato ad evitarli per non soffrirne. |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
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forse la ggente si sente autorizzata e magari anche obbligata a darti consigli, perché traspare in te un qualche disagio, malessere (ecc.). E così viene naturale dire "Guarda dentro di te Simba, tu sei molto di più di quello che sei diventato e devi prendere il tuo posto nel cerchio della vita [...] Ricorrrdati chi sei" ?_? |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
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Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Purtroppo il punto dove si va a colpire, parliamoci chiaro, è il disagio.
Anche se si è inseriti in una situazione scolastica o lavorativa il disagio può rimanere evidente, e credo che poi le varie critiche e commenti convergano lì. Nel momento in cui, pur muovendoci, manteniamo quello stato di disagio ingarbugliabile, la sensazione può essere un senso di ingraditudine. Quando, dentro a quel disagio, ci si ferma e si abbandonano i luoghi della produttività (non saprei come chiamarli), la sensazione diventa un senso di colpa. Nel mio caso, credo che finché non si sbroglia il disagio, qualsiasi critica o commento mi giungerà come una ulteriore conferma della mia inadeguatezza. Nel periodo in cui lavoravo (è durata veramente poco) non andava molto bene, capitava a volte che uscissi in lacrime, e la persona a me più vicina in quel momento in seguito mi disse: "tu non sai cosa significa lavorare, quello è un lavoro stagionale e il capo è un amico di tuo zio, io sì che etc. etc." Quella stessa persona poi mi diede anche il consiglio di licenziarmi, per fortuna :mrgreen: Ma anche lì, credo che mi licenziai perché mi sentii legittimata dalle sue parole (era più un ordine che un consiglio rotfl). In effetti c'è anche questo, che avrei dovuto mettere in conto nella discussione: io ho paura che il mio pensiero scompaia, quando lo accosto a quello di un altro. È come se io fossi troppo fragile da non saper mantenere fermo il mio pensiero, quindi quando sto vicino a qualcuno ho poi bisogno di fuggire un momento. Mettiamola così, questo disagio mi rende sempre criticabile, perché — ad es. — se non mi curo, per un altro è plausibile che sia per il mio disagio, se non mi muovo, se non mi impegno, etc etc. In realtà, se il disagio non fosse tale, sarei semplicemente una ragazza pigra e sciatta, non una disagiata che non è in grado di prendersi cura di sé. Non so se mi spiego. Nel senso che non è il disagio a farmi andare in giro vestita o meno in un certo modo, ma se mi vesto male o ho dei brutti capelli o sono immobile perché non trovo una strada nella realtà, queste cose agli occhi altrui possono apparire come cose da correggere, e il fatto che io viva un disagio diventa un po' il movente che consente le critiche e non consente a me di rispondere. Unito a ciò c'è la questione del sentirsi sopraffatti dal pensiero altrui. Comunque è un abuso di parole il mio :D Mi scuso per il thread, ma credo sia solo un mettere in parole quel sentirsi tanto vulnerabili e sbagliati per via di una situazione di immobilità, e per non saper "usare il corpo nella maniera appropriata" :mrgreen: Mi vergogno molto : ( |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Ho imparato a distinguere tra critiche costruttive (positive) e manipolative (distruttive), le ultime provengono da persone che vogliono imporre la propria volontà e necessitano risposte altamente assertive.
Le riconosci per il fatto che non sono semplici consigli ma ti colpevolizzano e ti fanno sentire inferiore. Citando le cose che hai scritto: alza il culo (colpevolizazione) ma come fai ad avere una vita così vuota (inferiorizzazione) datti una svegliata (inferiorizzazione) Quando le riposte assertive non servono mi allontano. |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Partiamo dal presupposto che gli altri sono proiezioni di noi, quindi quelle critiche ti danno fastidio perchè tu stessa ti fai da dentro quelle stesse critiche, o tu stessa hai già dentro il modello che realizza una certa delusione (disistima, abbandono, rifiuto, ecc ) ma le proietti sugli altri che diventano tipo burattini del tuo teatrino, e poi te le becchi così puoi allontanarle allontanando quelle persone e poi giudicando quel brutto comportamento, ma quelle critiche e quei modelli rimangono. Se ti criticassero o ti facessero un'osservazione su qualcosa che non costituisce un disagio ne rideresti.
Poi certo questo in generale, non possiamo tralasciare che certe persone per problemi loro sono maleducate e superficiali ( ma anche in questo caso mi domanderei perchè una persona di questo tipo è messa nelle condizioni di frequentarmi e consigliarmi ? ). |
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