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Re: Fede (la mia esperienza)
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Altre invece, danno risposte possibili, più complesse, articolate, o più accettabili dalla ragione, ma ovviamente si tratta sempre di ipotesi che uno può accettare o rifiutare, credere o non credere. Lo stesso rifiuto e l'insoddisfazione che hai tu, mi ha portato in passato non a diventare ateo, ma semplicemente a ricercare risposte migliori e più convincenti ... che penso di aver trovato, per ora (in attesa di trovarne altre ancora migliori). Qui però si entra in un campo totalmente soggettivo e non aggiungerò altro, ma se c'è impegno e voglia, ognuno può trovare la sua strada e le sue risposte (fosse anche, dopo aver studiato tutte le possibili spiegazioni o versioni di vari argomenti, un liberatorio e conclusivo: "no, basta, rifiuto tutto e mi affido solo alla scienza"). |
Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
Non credo a nessuna religione, l unica cosa che mi lascia perplesso sono i miracoli. Mi chiedo se i miracoli siano reali o frutto di interpretazioni per spiegare qualcosa di cui non si riesce a dare una spiegazione logica, tra l altro ce gente che si suggestiona facilmente.
Certi racconti di persone che conosco di persona mi lasciano sbigottito, il mio trisnonno dicono sia stato miracolato, il racconto sembra convincente eppure dei dubbi mi rimangono. Cmq di miracoli se ne sente parlare in tutte le religione e allora mi viene da pensare a qualcosa che va oltre la religione. Non sono convinto che non esisti nulla come non sono convinto che esista qualcosa. Per il momento sono alla ricerca.... |
Re: Fede (la mia esperienza)
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Mi sembra normale che vengano dubbi...sarebbe infantile non averne, solo i bambini si fidano ciecamente di ciò che gli adulti dicono a loro. Quote:
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Se la maggioranza delle persone che la circondano credono in qualcosa è molto probabile che una persona creda a sua volta. Quote:
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Ognuno è libero di credere a ciò che vuole, esistono anche molti laureati in fisica (non saranno tutti ignoranti, no?) credenti, non fanno altro che integrare ciò che hanno appreso al loro credo, magari arricchendo entrambe. |
Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
Io ho bisogno di credere che esista qualcosa che trascenda la normale vita quotidiana. Che trascenda quello che possiamo vedere e toccare con mano...
Da piccolo ho scoperto una cosa. Si muore... Cioè... non è che si può morire se ti sparano / finisci sotto una macchina / ti getti da un aereo senza paracadute. Si muore. Stop Tutti. Prima o poi. La vita finisce. E' stata la cosa più sconvolgente. La rivelazione più profonda che abbia mai avuto. E la più terrorizzante. Il pensiero di tutto il mio essere che svanisca, semplicemente come una lampadina alla quale spengano un interruttore mi riempie di paura. Un terrore folle. Mi terrorizza che sia un fatto inevitabile. Mi terrorizza che non ci sia nulla di più del buio e della linea piatta. Per questo devo credere. Deve esistere qualcosa che trascenda la conoscenza umana, siamo troppo autocoscienti, animali capaci di immaginare (e anche di provare un profondo errore). Voglio credere che esista qualcosa che ci lega, una qualche sorta di consapevolezza che esula da questo piano dell'esistenza. Un destino che perpetui quello che siamo, la nostra autocoscienza in eterno. Perché altrimenti... se siamo solo il frutto di un incidente... di un caso... se davvero prima della nascita e dopo la morte c'è solo il nulla... e i momenti che passiamo su questa terra sono gli unici in cui viviamo, allora tutto questo non ha nessun nessunissimo senso. L'eternità da valore alla vita. Una vita transitoria non ha nessuno scopo e nessun valore a mio parere. Se davvero avessero ragione gli Atei allora avrebbe avuto ragione il marchese DeSade. Quale è lo scopo di perdere tempo nello stare al lavoro, andare a riunioni di condominio, costruire una seggiola, di corteggiare una ragazza... se i minuti che abbiamo sono contati? Meglio prendere tutto quello che si può. Cibo e sesso. Avventandoci gli uni sugli altri prima della fine. Godere il più possibile ardendo come efimere. |
Re: Fede (la mia esperienza)
Ho avuto qualche esperienza a riguardo, ho pure letto la Bibbia e so qualche passo pure a memoria. Soprattutto il Nuovo Testamento sembrava avesse prodotto qualcosa interiormente (sensazione che non si può descrivere facilmente a parole ma solo chi medita può capire..). Ma purtroppo, SOLO QUESTO, non mi è stato sufficiente per andare avanti in QUESTA vita, a risolvere determinati problemi, ecc.. Vivere con la speranza che ci sarà un'altra vita è sicuramente incoraggiante, ma in questo mondo la mia vita è sostanzialmente la stessa di sempre.
Da un Dio, padre amorevole e onnipotente (non quindi un padre umano) ci si aspetta qualcosa di concreto, di forte. Secondo la Bibbia che dovrebbe essere la sua parola, questo Dio ha fatto delle cose strabilianti con le persone di quel tempo, come guarire malati cronici, terminali, moltiplicare il cibo, apparire agli increduli, e anzi stando ad alcune scritture è come se Dio parlasse "faccia a faccia"... Insomma, perchè oggi queste cose non si verificano più sotto gli occhi delle "folle" come avveniva a quei tempi? Può essere che sia tutta un'opera umana creata con altri intenti? |
Re: Fede (la mia esperienza)
io sono cattolico cristiano, e voglio raccontarvi una piccola storiella, avevo uno zio malato terminale, stava a letto senza forze e noi tutti aspettavamo la sua morte, mia madre e la moglie erano vicino a lui proprio un attimo prima che morisse, mio zio aveva un viso sofferente ma ad un tratto alzò gli occhi al cielo, fece un gran sorriso, il suo volto si illuminò di gioia e spirò. Mio zio è in paradiso che ci crediate o no.
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Re: Fede (la mia esperienza)
Credo solo nella scienza, preferisco spiegazioni semplici che non introducano nuovi elementi non necessari (rasoio di occam), inoltre non mi piacciono i dogmi quindi la fede non fa per me.
Fedeli e atei li considero sullo stesso piano se sono veramente convinti delle loro idee, li evito entrambi. Tra le due possibilità preferisco credere al chaos, che esistiamo per una serie di coincidenze e la vita non abbia alcun significato cosicché non debba preoccuparmi di darle un significato o di una vita eterna. Il pensiero di una vita eterna mi spaventa, ad un certo punto tutto deve finire (anche per mia mano, volendo :(). Quote:
A questa e altre domande -perché esiste la sofferenza? - come possiamo avere il libero arbitrio se Dio è onnipotente ? - problemi sul fatto che "onnipotente" è di per se una contraddizione..., probabilmente ogni vero credente ha la sua risposta, le "teorie" che ho sentito comprendono (le riporto a titolo informativo/teorico perché mi piacciono paradossi e indovinelli, non per denigrarle o sfotterle, se qualcuno ne aggiunge altre le leggo volentieri)
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Re: Fede (la mia esperienza)
Milo Io non ho questo tipo di risposte purtroppo, pero posso dirti che secondo me il concetto di punire non fa parte di Dio, non dobbiamo pensare che Dio voglia punirci ma che voglia piutosto darci uno strumento per cercare di crescere,diciamo cosi, a livello interiore. La sofferenza non e solo negativa, dipende da che punto di vista la guardi, gli asceti per esempio usano la sofferenza e la privazione per per crescere nella spiritualità. Soffrire fa riflettere, guardarsi dentro, uno che non ha mai conosciuto il dolore non può capire quali sono davvero le cose importanti nella vita. Io non pretendo che tutti accettino la sofferenza, nemmeno io la accetto e cerco di evitarla mica so scemaXD, ma se mi chiedi quale e secondo me il significato della sofferenza e del dolore io ti do questa risposta.
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Re: Fede (la mia esperienza)
La mia esperienza è particolare.
Da piccolo mi sono allontanato presto dalla fede perchè di fatto l'unico contatto con la religione lo avevo tramite un gruppo di catechiste il cui unico intento era insegnarci a memoria delle formulette preconfezionate il più presto possibile. Io già da allora mi ponevo delle domande a cui nessuno sembrava in grado di dare risposte. Aggiungeteci il mio senso di isolamento: non partecipavo ai raduni dei boy-scout, per cui mi sentivo un estraneo..insomma dopo la comunione ho mollato la messa domenicale perchè non capivo che senso avesse continuare ad andarci solo per partecipare ad un rito sempre uguale, di cui, per altro, NESSUNO MI AVEVA SPIEGATO IL VERO SENSO.. La mia vita infelice mi ha poi fatto allontanare dall'idea dell'esistenza di Dio. Ma la faccenda si è complicata in seguito: ho avuto un esperienza col paranormale (descritta in precedenza su questo forum) che ha scosso le mie convinzioni. Non posso però onestamente dire che abbia adesso un rapporto chiaro con la religione. Sono sicuro che Dio esista, ma mi rimane difficile frequentare la chiesa. Penso che debba fare ancora un percorso di fede. Rimangono aperte molte domande. E soprattutto, non sono sicuro che mi convenga che Dio esista. L'idea che io dopo una vita infelice, debba pure pagare per i miei errori e le mie meschinità, i miei momenti di egoismo e vigliaccheria non mi entusiasma per niente. Il nulla dopo tutto conviene di più. Forse se riuscissi a diventare una persona migliore quindi, anche il mio rapporto con la religione cambierebbe. Attualmente le rare volte che vado in chiesa, mi sento di recitare una parte. Poi certo, ci sono anche le considerazioni che hanno già fatto altri: che me ne faccio di un Dio che si nasconde? E' insomma un po' difficile avere un rapporto con una entità che non si può vedere, che ti lascia compiere i tuoi errori, e il cui unico ruolo sembra essere quello di farti da giudice dopo la morte.. Mi è insomma poco chiaro il modo in cui Dio interviene nelle faccende umane..d'accordo rispettare il libero arbitrio, ma allora la provvidenza cosa significa? Cioè o non intervieni mai oppure se intervieni in che modo lo puoi fare, senza appunto interferire con la nostra libertà? e soprattutto perchè a volte aiuta le persone e a volte no? E in cosa consiste questo aiuto? ecc.. |
Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
da piccola ero credente.
O almeno, son cresciuta con genitori che credevano e quindi mi hanno inculcato la cosa come ovvia. A scuola c'era l'ora di religione, e poi il catechismo. Insomma, se da piccoli si indottrina a qualcosa, si da per scontato che questa cosa esista. Ma ricordo chegià avevo dei dubbi verso i 10 anni, e i miei mi obbligarono a far la comunione contro il mio volere ( con la bellissima frase :"la fanno tutti, poi che devono pensare gli altri bambini?" ). Da allora mi venne un'insofferenza notevole e mi allontanai progressivamente. Con la maturità, e con l'avvento di internet, ho potuto sostituire il dogma imposto del "esiste, è ovvio" con il " ma mi hanno preso per il sedere tutti questi anni?". Ora son totalmente atea. So della non esistenza di dio, di gesù, della madonna, dello spirito santo. So che la bibbia è un libro a tratti horror e pieno di cattiverie incredibili scritto da uomini per cui all'epoca scrivere certe atrocità era naturale. So che la chiesa campa sulla fede della gente e predica la non tolleranza verso il diverso e chiede una vita di divieti ( siccome già la vita è una cosa facile ) e di rispetto di regole imposte da un libro scritto da società arretrate. Non capisco bene come si faccia a credere in qualcosa di cui non si ha alcuna prova, solo perchè qualcuno da piccolo ci ha detto che quella cosa esiste. Se fossimo cresciuti con un'educazione atea, adesso a nessuno verrebbe in mente di credere a qualcosa di superiore. Non so, mi par tutto stranissimo. |
Re: Fede (la mia esperienza)
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