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Quanto alla pubblicità, diffido molto dei terapeuti che si pubblicizzano alla stregua di venditori da mercato. Purtroppo il settore della psicologia e psicoterapia in Italia è poco conosciuto e intriso di preconcetti, cattiva informazione e psicologia da "posta del cuore" (credimi, a dire in giro che sei psicologo, o studente in psicologia, rischi di essere preso per una sorta di cartomante o venditore di fumo, e questo alla lunga è abbastanza frustrante). E anche in libreria, a meno di non andare in una libreria universitaria, sotto la voce "psicologia" si trova ogni genere di c#####e. |
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Sì, può esserci la tendenza ad universalizzare la propria esperienza-terapia, ma rimaniamo ai fatti. Esiste oggi una "cura" che in un tempo DEFINITO consente a chi prova disagio a stare con gli altri, di sentirsi "bene"? Credo si possa ragionevolmente affermare che non esiste una cura né farmacologica, né psicoterapica, che porti una così radicale trasformazione delle relazioni sociali di un individuo; per lo meno non ho testimonianza alcuna. Però questo non lo leggi da nessuna parte, perché dappertutto trovi cure e rimedi che ti prospettano guarigioni miracolose e senza troppa fatica.
Informazione è dire alle persone quello che possono e che non possono ragionevolmente aspettarsi dalla terapia che indipendentemente hanno scelto. Quanto alla psicoterapia è possibile trovare in libreria o nelle biblioteche civiche voci critiche. Due libri ad esempio che mi riprometto di leggere appena avrò un po' di tempo: - Thomas Szasz, Il mito della psicoterapia, Feltrinelli, 1981 di cui trovate una recensione qui http://xoomer.virgilio.it/v.sossella/mitopsico.htm - J.Hillman, 100 anni di psicoterapia e il mondo va sempre peggio, Garzanti, 1993 "Perché in un secolo la psicanalisi non è riuscita a curare il malessere dell'uomo, non ci ha reso più felici, non ha creato un mondo migliore? Forse perché si è concentrata esclusivamente sulla mente e sull'anima dell'individuo, sulla sua storia interiore, e ha perso di vista il mondo esterno. Se la terapia ha lo scopo di adattare l'individuo a una società malata, il risultato sarà una moltiplicazione del malessere, nell'individuo e nella società" Un articolo che ho trovato sul sito di OIKOS molto interessante secondo me: http://www.oikos.org/psicgen.htm |
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questo Carota, diciamolo subito e senza peli sulla lingua, non può che essere un ipocrita facilitatore addestrato. Mi chiedo come fa uno che ha risolto anche in parte i suoi problemi a stare sempre connesso con quattro forum sulla fs? Se non fosse un facilitatore addestrato, direi che è uno che ragiona con i piedi, una sorta di matto
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Vedi, Insider, continuo a pensare che tu confonda molto la psicoanalisi con la psicologia tout-court.
Anche Hillmann è uno psicologo e anzi, a modo suo, uno psicoanalista. Lo trovo affascinantissimo da leggere ma anche lui non mi sembra un modello di scientificità. Szasz non l'ho mai letto (mea culpa), lo conosco per essere uno dei capostipiti del movimento antipsichiatrico. A me è piaciuto tanto "La vergogna" di Battacchi e Codispoti, anche loro sono un po' psicoanaliticheggianti, ma espongono ricerche interessanti e soprattutto è uno dei pochi testi che ho letto a parlare della FS come di un disturbo definito. |
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Sì, può essere che non sappia le definizioni e le distinzioni esatte tra la psicologia e la psicoanalisi o psicoterapia, ma non mi pare che siano cose così totalmente differenti da non avere relazione alcuna. Spesso sono gli stessi esperti che ne parlano senza fare troppe distinzioni. Comunque sia, al potere taumaturgico delle psicoterapie non credo più e mi chiedo come la gente possa ancora nutrire così tanta fiducia quando l'evidenza ne mostra il totale fallimento. Chi è mai "guarito" con una psicoterapia?
Hillman di scientifico ha ben poco, anzi direi nulla, ma almeno è onesto e non spaccia quello che dice per scienza. Anzi lui lo dichiara apertamente ricorrendo spesso alla mitologia nelle sue analisi; ed effettivamente è molto affascinante e istruttivo leggerlo. Il fatto che tu carota abbia provato molta ansia alla tua prima di teatro mi pare normale e fisiologico. Così come mi pare fisiologico che dopo due anni, il tuo disagio si sia ridotto. Ma tu anziché riconoscere questo processo come assolutamente naturale, lo vedi come merito del comportamentismo; il che francamente... |
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Paradossalmente, però, al momento uno dei settori di ricerca più vivi è quello della ricerca dei cosiddetti "fattori aspecifici" delle psicoterapie. Ovvero: ci si è accorti che psicoterapie diverse, che partono da presupposti diversi fra loro, ottengono tutte risultati molto simili. Quote:
Non dimenticare che nella scienza i "modelli teorici" vengono spesso prima della ricerca... sono anch'essi strumenti, purché vengano considerati come tali, rivedibili e anche completamente eliminabili quando si rivelino poco attendibili o superati. Assumere un modello teorico a verità indiscutibile non è e non dovrebbe essere prerogativa della scienza. |
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Perché tu Carota non sei ideologizzato? Non esiste una verità assoluta men che meno in un campo come questo; o forse pensi di esserne venuto in qualche modo a conoscenza? Così come non esiste la NEUTRALITA' tipica di quelli che dicono " ah io non m'interesso di politica" non sapendo che pure l'indifferenza è una posizione politica. Quindi siamo tutti "di parte", quello che conta è da che parte si sta: se dalla parte dei più forti o dalla parte di quelli che subiscono le prepotenze dei più forti. Credere in qualcosa non significa essere "ideologici". Ci sono persone che non credono in niente e sono molto ideologiche nel loro modo di pensare e agire. Psicodissea è un sito secondo me fatto bene dove ognuno è libero di dire ciò che gli pare. Se poi tu preferisci scrivere e dibattere in un sito dove si parla bene del comportamentismo, fa pure, nessuno ti obbliga a fare il contrario, ma non venire a dire poi che quel sito non è ideologico e che tu vedi le cose in maniera obbiettiva. Tu sei di parte come tutti gli altri, né più né meno.
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Etimologicamente "Psicologia" deriva da "psiche"="anima" e "logia"="discorso"...discorso sull'anima o scienza dell'anima dunque.
Lo Zingarelli la definisce come "scienza che studia il comportamento dell'uomo o dell'animale". Il Garzanti "scienza che studia i fenomeni della vita affettiva e mentale". Tra i mille campi di studio della psicologia c'è anche la psicologia applicata "utilizzazione sistematica e articolata delle teorie e dei metodi della psicologia per la soluzione di problemi posti dalla vita quotidiana". In un certo senso si può dire dunque che la psicologia viene utilizzata anche come terapia. Da qui forse una certa confusione? Interessante notare come il comportamentismo storicamente naque staccandosi dalla psicologia accademica e si diffuse soprattutto in America sotto l'influenza del positivismo ottocentesco rinunciando ad indagare la "psiche" e prendendo come oggetto di studio il comportamento. Poi c'è la psicoanalisi che nacque accanto alla psicologia da quanto ho letto. Comunque sia, sono entrambe scienze basate sulla "osservazione" e "previsione" come giustamente si afferma in quel saggio che ho citato e come tali approssimative e soggette anche a grossolani errori (vedi l'economia). |
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Poi è vero che in psicologia l'uso del metodo sperimentale ha numerose limitazioni di ovvia natura etica e questo, aggiunto alla complessità dell'oggetto di studio, non semplifica le cose. Quello che volevo contestare era solo il tacciare tout-court di ascientificità e faciloneria questa disciplina. |
Penso che tutti siano in grado di capire la differenza fra le scienze naturali e quelle sociali.
La scienze naturali si occupano di fenomeni ed entità osservabili e misurabili (la scienza non può occuparsi ad esempio dell'esistenza di DIO in quanto non è osservabile). Le scienze matematiche fisiche e naturali sono rigorose, procedono per teorie e dimostrazioni (pensa alla matematica e i suoi teoremi) e i ciarlatani sono facilmente smascherabili. Ma quando parliamo di psicologia o di sociologia o di altre scienze sociali ci addentriamo in un mondo di "modelli teorici", "correnti di pensiero" assunti non dimostrati né dimostrabili che risentono molto, secondo me, delle influenze culturali/filosofiche del contesto storico in cui si sviluppano. Io non sminuisco il valore di queste scienze in quanto tali, perché credo possano essere utili strumenti d'interpretazione della realtà, ma non posso metterle sullo stesso piano delle scienze naturali. |
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Credo non possa essere la psicologia a giudicare se stessa come scienza per un ovvio conflitto d'interessi.
Comunque io continuo a credere che non possa esistere una psicologia puramente scientifica in quanto l'oggetto di studio della psicologia non si presta ad essere indagato coi metodi delle scienze naturali. Si può forse misurare il peso o il volume dell'anima? La psicologia interpreta, secondo modelli teorici, ma non dimostra. |
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La biologia è scienza naturale... e l'etologia lo è o non lo è? e quando gli etologi anziché rospi e cavallette si mettono a utilizzare gli stessi metodi per studiare il comportamento umano, stanno uscendo dalle scienze naturali? La medicina è scienza naturale? scienza esatta? e la psichiatria no? e la neuropsichiatria dove me la metti? |
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