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Grazie! |
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Che educano alla chiusura mentale e al non ascolto, come ho constatato nella mia esperienza? Credi che questi atteggiamenti siano casuali o che siano la norma? Credi che la logica sia l'unico strumento per comunicare, e che il rifiuto di questa implica che ognuno può dire tutto e il contrario di tutto senza rendersi conto di eventuali incoerenze? Queste non sono provocazioni, servono solo a renderti un'idea di quanto siano lontani i nostri stati mentali. Buona strada anche a te! |
Ciao a tutti, vorrei dire la mia esperienza riguardo alla religione, che è per me una parte importantissima della vita. Certi pregiudizi sono assolutamente STUPIDI E INFONDATI come se noi religiosi saremmo una setta di fanatici e cose che molti atei dicono di noi. Ma non è vero, la religione è SPIRITUALITA' amore. credere in Dio mi ha aiutato a superare i momenti peggiori della paura sociale che da un pò di anni mi ha colpito. Credere in un amore universale che è sempre presente continua a convincermi che uccidersi anche se ci si pensa non è la cosa giusta e che anche noi siamo destinati ad essere felici. Consiglio a tutti la strada della fede.
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io sono molto credente, anche se spesso perdo la fede, soprattutto nei momenti di difficoltà (proprio quelli in cui nn si dovrebbe perdere), per riaquistarla quando qualcsa va bene...io penso che la fede aiuti molto le persone che stanno passando un momento brutto, specialmente quelle sole come molti degli utenti di questo sito...il fatto di sapere che c'è Qualcuno lassù che ti ama, e che ti è vicino anche se nn lo senti, è una spinta ad andare avanti, ann mollare...guardate, parla uno che nei momenti di crisi nera pensa a tutto fuorchè a Dio...mi butto giù, sono tirste, ecc...ma c'è sempre Qualcuno di più in alto, ricordatevelo...se ci capitano queste cose ci deve essere una ragione, ci deve essere un contraccambio...io cmq posso capire che molti qua dentro siano portati a nn credere...a volte anch'io ho i miei dubbi...ma sono sempre dubbi sul perchè ci sia quessto accanimento su di me, nn sulla Sua esistenza...di quella sono strasicuro...però ragazzi, è inutile buttarla sulla chiesa, o sul papa ecc...la religione è qualcosa di molto più profondo di una tonaca...si parla del rapporto fra un uomo e Dio...è qualcosa di molto intimo...e sono sicuro che ogni uomo abbia questo tipo di legame...a volte è portato dalla vita a dimenticarlo, a nasconderlo a nn sentirlo più...ma esso resiste...
cmq voglio augurare a tutti, credenti e nn credenti, una bellissima vitaa, e tante cose belle, che ve le meritate |
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Ti dico che era impossibile riuscire a discutere, gli indottrinamenti che avevano ricevuto gli offuscavano talmente la mente che non riuscivano neanche ad ascoltarmi. Queste cose non le dice un ateo, ma uno che si interessa di fede e spiritualità. |
innanzitutto salve, è il mio primo vero msg...
Magari la religione può aiutare alcune persone, e in alcuni casi forse anche intesa come comunità fatta di persone, nelle piccole cose come le riunioni, le recite, un film visto insieme, una partita in oratorio... grazie a chi presta il suo tempo ad esempio dedicandolo ai ragazzini. Questo è quello che forse vedo di unicamente positivo nella "mia" breve esperienza di religione (forse "adescato" da una parrocchia che era viva e moderna) Per il resto la religione, intesa come credo, è per chi vive in Italia specialmente, a mio parere, un ulteriore conformismo, cieco e subdolo. Per non parlare della Chiesa intesa come ente, che dovrebbe fare delle sue prerogative coerenza, e che invece si smentisce e ridicolizza costantemente. Viviamo in uno stato che è tutto tranne che laico... in cui la religione o è ulteriore motivo di discriminazione o un ulteriore conformismo privo di qualunque consapevolezza. Bisognerebbe ricordarsi, parlando di Chiesa, che ognuno è libero di decidere cosa fare o cosa credere, ma un credo, un ente, una qualsiasi entità non può anche decidere e imporre concetti e regole agli altri... Scusate la lunghezza, la cosa mi ha preso... |
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E' proprio quel ruolo politico che magari anche un non credente nn riesce a mandare giù...
A parte il fatto delle contraddizioni, ma per natura una qualsiasi religione nn può ridursi a arroccamenti che penso tra 20 anni inoridirremo a ripensarci, a pubblicità e autopromozione che neanche i teatrini politici e al continuo e latente ostacolo alle altre professioni di fede. Sarà sicuramente un opinione personale ma più che al fatto di credere a qlc, che a me interessa relativamente, è il crescente senso di ingiustizia e fastidio che mi provocano gli atteggiamenti della chiesa a inorridirmi |
Cosa fastidiosissima per esempio è l'ostruzionismo verso una forma di unione che nn sia il matrimonio...
E come (se) microsoft agisse in tutti i modi per nn far, non usare, ma nemmeno programmare linux...o un altro "concorrente" E' pura violenza dal mio punto di vista, prepotenza ideologica. |
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Comunque mi rendo conto cha si tratta di una richiesta legittima, per quelle persone che si sentono strette da particolari vincoli religiosi o sociali |
ragazzi, nn perdiamo il senso della discussione..qui nn si sta parlando della legittimità o meno della Chiesa; ognuno in questo ha una sua opinione...qui ci si sta chiedendo se la fede in Qualcuno o Qualcosa possa essere d'aiuto per gli affettida fobie sociali. E' cosa ben diversa, nn credete?
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Questa verifica andrebbe cominciata prima di abbracciare qualunque religione o ideologia, e una volta abbracciata, la fede deve essere talmente forte da non fare resistenza al dubbio, se di fronte al dubbio c'è una forma di resistenza psicologica, vuol dire che ci stiamo aggrappando a uno scoglio in piena tempesta, se invece il dubbio non provoca resistenza psicologica la fede è forte (da non confondere "non fare resistenza al dubbio" con "essere indifferente al dubbio"). Questo perchè la nostra coscienza, quando raggiunge uno stato di maturità abbastanza alto, produce un postulato su cui fonda tutta la sua attività: "sono consapevole di essere inconsapevole". Non è una contraddizione (almeno, penso che si possa dimostrare che non sia una contraddizione, ma non ci proverò adesso), però, se la nostra mente costituisce la sua visione della realtà in base al postulato "sono consapevole di essere inconsapevole", è ovvio che abbracciare una fede che non accetti il dubbio entri in contraddizione con quel postulato ineliminabile della nostra mente, e quindi, a un livello sottile, quasi impercettibile, provoca una frustrazione psicologica. Per questo la fede deve essere tale da essere sempre dubitabile, e per raggiungere questo bisognerebbe verificare, facendo introspezione, se la falsificazione ipotetica della propria fede provoca in noi una resistenza psicologica ad accettare il dubbio: se la provoca, è opportuno cercare di raggiungere un'altro tipo di fede. Io ho notato che le organizzazioni religiose, non fanno chiarezza sull'importanza di questo processo intellettuale apparentemente banale ma in realtà importante, il buddhismo invece, per esempio, fa chiarezza su questo aspetto, e quindi educa a raggiungere uno stato mentale più equilibrato (secondo me), per questo volevo ricordarne l'importanza. |
...e al Dio fatti il culo non credere mai.....
Meglio il giardinaggio: magari tra un fiore e l'altro trovi te stesso. |
La fede può aiutare, ma anche una canna. Tagliarsi i polsi può aiutare, ma anche un calcio in culo. Ma anche no.
Pacatamente, serenemente, "siate il rifugio di voi stessi". |
io stavo per suicidarmi perchè credevo in Dio, poi per una frazione di secondo non mi sono tuffata perchè mi sono tornate in mente delle parole scritte in un foglio che raccontavano la stessa vicenda. Da quel giorno mi sono fatta 5 anni di infinite pastiglie. Ora ho il corpo debilitato, e per gentica, soprattutto ora che le mie difese immunitarie si sono notevolemente abbassate, sono più esposta a qualsiasi forma tumorale.
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La vera crescita spirituale implica invece uno sforzo di gran lunga più grosso, in quanto è l'individuo che deve trovare dentro di sè le SUE regole e tutti gli strumenti necessari per riconoscere e poi sviluppare la sua coscienza, il che non implica certo relativismo sfrenato e individualismo bigotto (in questo caso si cadrebbe nella stessa trappola che la religione ci offre)...la vera crescita spirituale deve portare anch'essa alla realizzazione di una coscienza collettiva, che in questo caso sarebbe invece unica e universale, che è esattamente l'opposto del concetto di "coscienza di una comunità di individui che si riconoscono nelle stesse regole, stessa morale e stessi valori". Purtroppo i condizionamenti sociali e culturali che ormai si sono insinuati nel nostro codice genetico, portano l'inviduo a scegliere nella maggior parte dei casi una via piuttosto che l'altra, scambiando la ricerca dell'individualismo con quella della solitudine e diversità, ed è per questo stesso motivo che spesso anche l'avvicinamento a forme spirituali alternative fallisce alla grande, trasformandosi soltanto in una nuova forma di "bigottismo al contrario" (vedi soltanto il moltiplicarsi dei movimenti new age). |
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