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Re: Her - lei
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Re: Her - lei
Visto qualche giorno fa e devo dire che entra di diritto nei film che mi hanno colpito e toccato di più. Complice di ciò sicuramente il fatto che - sistema dei neuroni a specchio docet - mi sono rispecchiata molto sia nel protagonista Teodore (per la sua solitudine e immersione totale, a scapito anche del mondo esterno, nel conforto dato dalle emozioni da egli stesso definite come non reali, via di fuga, surrogato se vogliamo di quello che si vorrebbe ma non si riesce ad affrontare, un pò come lo sono certi rapporti virtuali oggi) che, paradossalmente, ma non prendetemi per pazza :o nell'OS, Samantha (per questa sua capacità di meravigliarsi così "bambina" di fronte alla scoperta delle prime emozioni, meraviglia che ho sperimentato, come fosse una nascita, in prima persona negli ultimi mesi di esplorazione di una parte delle verità nascoste nel mio mondo interiore e nel mio modo di rapportarmi agli altri). Mi ha suscitato un misto di emozioni dolci-amare soprattutto nel finale che ho vissuto con una certa dose di rabbia a dir la verità. L'ho trovato molto più realista di un semplice film di fantascienza, vicinissimo a quella che sarà molto probabilmente la realtà che vivremo in un futuro per nulla lontano. :pensando:
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Re: Her - lei
Molto carino. E' un film che mi ha fatto riflettere molto. Parecchio attuale visto che oramai le relazioni virtuali ( tramite pc ma non con un OS :D ) stanno superando quelle reali.
NON LEGGETE SOTTO SE NON L'AVETE VISTO..... Il finale non mi ha soddisfatto.... lui chiama la ex moglie e in pratica le parla come se non dovessero mai più vedersi.... quindi va sul tetto con l'amica, secondo voi alla fine dei titoli di coda si buttanto? |
Re: Her - lei
L'ho visto ieri.
Sono molto dolente perché mi auguravo che Jonze fosse stato in grado di emanciparsi dignitosamente da Kaufman (come credo già Gondry non aveva saputo fare), ma mi è parso purtroppo che ciò non sia successo. Indubbiamente, le questioni che la pellicola solleva avrebbero potuto condurre a sviluppi interessanti, ma la sceneggiatura non mi è sembrata focalizzarle opportunamente, né credo esaurisca quella che si potrebbe dire la sua problematica eminente: la titubanza del protagonista nelle relazioni interpersonali e nella gestione della sua dimensione emotiva. Jonze si gingilla oltremisura con orpelli retorici di suggestione epidermica (il totalizzante quanto illusorio erotismo virtuale, le impetuose escursioni accompagnate dalla musica ruffiana del sistema operativo), trascurando spesso di progredire nell'ispezione psicologica e cristallizzando così il film in diversi frangenti, per poi reiterare pleonasticamente quanto già espresso in precedenza in un incedere a tentoni. Infatti, l'incontro fatidico per la firma dei documenti del divorzio, che avviene a circa metà dell'opera, è già determinante nel delineare in modo esauriente (ma anche piuttosto forzoso e plateale) l'afflizione causa del disagio del protagonista; tutto ciò che gli segue è in larga parte accessorio, in quanto non ne propone la risoluzione, la quale viene sommariamente accennata solo nel finale. Perciò, oltre a manifestare disorganicità in una gestione talvolta maldestra e infantile di dialoghi e situazioni (il personaggio dell'amica di vecchia data l'ho trovato francamente imbarazzante, nonché praticamente futile nell'economia del racconto), la sceneggiatura di Jonze mi pare infine irrisolta, e quindi incompiuta. P.S.: Suppongo di essere l'unico a cui la voce di Scarlett Johansson abbia profondamente irritato in alcuni dei momenti di maggior concitazione... P.P.S.: Quote:
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Re: Her - lei
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