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La sua rassegnazione se la può tenere per sè... |
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beh il post di zero è interessante,l'ho letto tutto e da un lato devo dire che non ho perfettamente capito gli ultimi due tipi di felicità,sopratutto l'ultimo,ma vabbeh se mi va m'informerò.
sul primo tipo pienamente d'accordo con te ,non ho nulla da dire. Per quel che riguarda ciò che hai chiamato serenità,mi è sembrato quasi di cogliere un significato non dissimile ad una sorta di aridità interiore,mi sembra lontano dal concetto più comune di vera serenità. Per quel che riguarda le c.d. persone normali,d'accordissimo con te che soffrono come noi,magari anche non in maniera più attenuata,ma se è cosi' perche' chiamarli normali? nel post precedente poi hai parlato di accettazione del proprio stato . Se il termine è utilizzato come condizione personale di disagio,allora non ci sto.Uscire dalla sofferenza ,e quindi cambiare lo stato delle cose è possibile;concordo quando dici che è ciò che è dentro di noi a poterci rendere felice,allora ciò implica l'accettazione dei nostri TRATTI CARATTERIALI,non dello stato di ansia,fobia ,depressione ecc.... è accettando questi ultimi che si cambia il nostro stato |
Osservare i propri pensieri, questo è tutto il da farsi.
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ma no sarebbe simpatico trovarsi invece..io ci sono.. (sono nuovo..e tr giù in qst periodo)
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Re: gruppi di autoaiuto
allora visto che si parla tanto di intro-estroversione vi posterei questo:
www.legaintroversi.it/vademecum-introversione.asp è una onlus per la tutela dei diritti degli introversi http://www.legaintroversi.it/statuto.asp e il programma che nel breve periodo e nel lungo periodo la lega, presenziata dal dottor Anepeta che è, a parer mio, prima che dottore bla bla antipsichiatra bla bla e tutto il resto terapeuta etc soprattutto un antropologo, visto che inserisce ogni persona nel suo contesto storico, vorrebbe apportare nelle scuole e, se la cosa funziona, proprio come ripresa dei valori che abbiamo perso via via con l'avvento del capitalismo sfrenato filoamericano o filo...boh filo mortificante a parer mio. |
Re: gruppi di autoaiuto
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QUOTO AL 100% :riverenza: BASTA CON LE DEFINIZIONI: NORMALONI, ESTROVERSONI, BASTA !! |
Re: gruppi di autoaiuto
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Se non vuoi chiamarla norma, estroversione-inteso come estroversione esagerata, forzata e obbligata, non un modo di essere estroverso- (ke è OGGI un modo di essere normali, perché se vedi i nonni e amici dei nonni erano ben + tranquilli, la frenesia di sta società fatta solo di coglionazzi è nata da poco, direi un decennio in maniera così spinta, prima era decisamente meglio, lo dico confrontando la situazione giovanile tra oggi e 10 anni fa quando andavo a scuola io -e gia i miei nonni dicevano "cacchio come andate veloci!"), comunque la chiamerai in un'altra maniera cioè un modello cui inconsciamente e senza possibilità controllo tendi ogni giorno per poter dire "appartengo" per calmierare la rabbia, per dare senso alla vita, per cercare una "casa". nel mondo perfetto questa "norma" (o estroversione o zia candalia), psicologicamente identificata nel super-io barra giudice interiore barra genitore barra amici e gruppo etc etc dovrebbe essere in linea con il nostro modo di essere. Le identità + disparate si sfogliano poi tra differenze (oggi in realtà viviamo in migliaia di società, non in una sola, le possibiliòtà, secondo me in termini negativi, visto su cosa hanno attecchito, si sono moltiplicate ma non sempre per creare valore, penso che ci sia troppa scelta) del proprio modo di essere intimo che nessuno può toccare anche volendo (normalmente a livello di comportamenti generali, di un range di aspettative generiche, non parlo di come ti vestirai nella vita), la propria educazione e la fantasia che uno mette tra sfuggire all'omologazione oppure appoggiarvigisi. insomma siamo tutti comunque un po' inquieti sempre: quando apparteniamo vogliamo trovare la nostra particolarità, quando siamo soli vorremmo appartenere. Certo che se questo salto è esagerato oppure qualcuno è particolarmente portato a trovarsi proprio come carattere rispetto a qualcuno ke invece riesce ad adattarsi bene...beh la probabilità di lamentarsi, di sviluppare problemi è maggiore! Va beh una penso interessante divagazione per dire: la norma esiste eccome ed è un concetto ben chiaro nel cervello, secondo me non esistono le etichette psichiatriche, ma perché sono cannate alla grandissima, come dimostrano diversi siti (magari non sono tutte completamente cannate eh...). di certo raggiunto un certo livello di analisi personale le etichette non vanno più bene. come fai a dire "ossessivo compulsivo" e basta? kissa ke motivazioni personali ha poi lo sfogo di fare tutto quello che fa un ossessivo. come vedi in questo caso l'etichetta va bene solo per "identificarlo", ma qualunque ossessivo poi avrà strutturato questo comportamento evidentemente umano diversamente da un altro e su quello ovviamente si lavora |
Re: gruppi di autoaiuto
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