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Dedalus 10-01-2014 19:47

Re: Essere costantemente sul punto di crollare
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1212034)
Tolto questo, il tuo consiglio è il migliore

Era il migliore. :mrgreen:
Vabbe', Moon è moderatrice. Potrà leggerselo comunque.

AshtrayGirl 10-01-2014 19:47

Re: Essere costantemente sul punto di crollare
 
:consolare::consolare::consolare:

Emil 10-01-2014 21:11

Re: Essere costantemente sul punto di crollare
 
Quote:

Originariamente inviata da Blue_Moon (Messaggio 1211845)
Come faccio a rimettermi in piedi se non riesco neanche a tenermi insieme? Come fare progetti, anche semplici, se oscillo di continuo, e in modo vertiginoso, tra lo stare bene e il voler morire?

Forse è il tuo sguardo sul passato che ti tormenta o ti impedisce di vivere per il futuro? Perché secondo me qui sta il problema principale di chi sta male.
Chi soffre ( anche di depressione ) è costantemente rivolto al suo passato che per qualche motivo non gli permette di concentrarsi sul futuro, cioè di vivere.
Nella sofferenza si è passivi, si aspetta il tempo invece di corrergli incontro perché la sofferenza passata si riflette su tutti i possibili futuri, che quindi sono per così dire già dati per scontati, già "acquisiti" come dolorosi.
Quindi si tende a non fare esperienze nuove perché tutte le nuove esperienze saranno uguali a quelle passate. Così l'esistenza diventa una vuota e angosciante attesa di niente.
Il culmine lo si tocca proprio quando ci si rende conto di non poter\riuscire a vivere e neanche di poter\riuscire a morire perché entrambe le cose (vivere e morire) farebbero parte di un progetto futuro.
Questa è senz'altro la cosa peggiore.
Così e' stato per me, per anni. Le cose sono cambiate quando ho deciso che forse era meglio guardare avanti e non indietro.
All'inizio bastavano anche piccole cose, tipo finire un libro iniziato oppure sforzarmi di svegliarmi sempre alla stessa ora la mattina, preparami il pranzo e così via.

Insomma ciò che ancora mi fa reggere sulle gambe è l'anticiparmi nel futuro impegnandolo. Non conta come ma quando.


Quote:

Originariamente inviata da Blue_Moon (Messaggio 1211845)
C'è qualcun altro che si sente, come me, estremamente fragile ed instabile, nonostante tutti gli sforzi?

Mi sento ancora così e nonostante gli sforzi e i buoni propositi indubbiamente mi hanno risollevato, vivo con la costante sensazione che possa bastare pochissimo per tirare giù quelli che forse sono solo castelli di carta. Ma credo, comunque, che siano indispensabili per tirare avanti.

ANTIMATERIA 10-01-2014 21:49

Re: Essere costantemente sul punto di crollare
 
Quote:

Originariamente inviata da Blue_Moon (Messaggio 1211917)
Senza offesa, ma come fai a dedurre quali siano le mie condizioni psicologiche in base a tre post scritti su un forum? :mrgreen:

Perchè sei giovane, e da giovani hai energie che poi spariscono.

Ti tengono attaccata alla vita, al sogno, alla speranza.

Se non avessi speranza non scriveresti del tuo bisogno di essere amata e di amare e di vivere.

Non scriveresti affatto.

E' speranza questa, fiducia che le persone capiscano, comprendano, possano aiutarti.

Non è un abisso questo, è un tunnel con una luce in fondo nel futuro che speri.

Il fondo è quando questa luce si spegne, allora sei nei guai.

red dragon 18-01-2014 22:15

Re: Essere costantemente sul punto di crollare
 
Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1212126)
Forse è il tuo sguardo sul passato che ti tormenta o ti impedisce di vivere per il futuro? Perché secondo me qui sta il problema principale di chi sta male.
Chi soffre ( anche di depressione ) è costantemente rivolto al suo passato che per qualche motivo non gli permette di concentrarsi sul futuro, cioè di vivere.
Nella sofferenza si è passivi, si aspetta il tempo invece di corrergli incontro perché la sofferenza passata si riflette su tutti i possibili futuri, che quindi sono per così dire già dati per scontati, già "acquisiti" come dolorosi.
Quindi si tende a non fare esperienze nuove perché tutte le nuove esperienze saranno uguali a quelle passate. Così l'esistenza diventa una vuota e angosciante attesa di niente.
Il culmine lo si tocca proprio quando ci si rende conto di non poter\riuscire a vivere e neanche di poter\riuscire a morire perché entrambe le cose (vivere e morire) farebbero parte di un progetto futuro.
Questa è senz'altro la cosa peggiore.
Così e' stato per me, per anni. Le cose sono cambiate quando ho deciso che forse era meglio guardare avanti e non indietro.
All'inizio bastavano anche piccole cose, tipo finire un libro iniziato oppure sforzarmi di svegliarmi sempre alla stessa ora la mattina, preparami il pranzo e così via.

Insomma ciò che ancora mi fa reggere sulle gambe è l'anticiparmi nel futuro impegnandolo. Non conta come ma quando.




Mi sento ancora così e nonostante gli sforzi e i buoni propositi indubbiamente mi hanno risollevato, vivo con la costante sensazione che possa bastare pochissimo per tirare giù quelli che forse sono solo castelli di carta. Ma credo, comunque, che siano indispensabili per tirare avanti.

un quotone enorme


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