FobiaSociale.com

FobiaSociale.com (https://fobiasociale.com/)
-   SocioFobia Forum Generale (https://fobiasociale.com/sociofobia-forum-generale/)
-   -   A cena col fobico (https://fobiasociale.com/a-cena-col-fobico-40175/)

ragazzosingle 13-12-2013 19:42

Re: A cena col fobico
 
ma certo che ci sono delle brave persone comprensive!!! Gli idioti che ci sfottevano x ogni sciocchezza erano i bulletti della scuola, ma per fortuna con gli anni si matura e queli anni sono finiti

sceicco 13-12-2013 19:48

Re: A cena col fobico
 
Quote:

Originariamente inviata da ragazzosingle (Messaggio 1195918)
ma certo che ci sono delle brave persone comprensive!!! Gli idioti che ci sfottevano x ogni sciocchezza erano i bulletti della scuola, ma per fortuna con gli anni si matura e queli anni sono finiti

Per fortuna!io sono rimasto traumatizzato proprio da quegli stronzetti degli anni scolastici e ho una particolare sensibilità verso le prese in giro.
Le mie difficoltà sociali sono dovute,in parte,proprio alla paura di trovarmi di nuovo di fronte a gente così...

Tribe 13-12-2013 20:15

Re: A cena col fobico
 
Al corso che sto frequentando invece "ognuno per i suoi" in classe (bè, ovvio :) ), a pranzo, durante la pausa ecc. Perfetto.

Bluevelvet93 13-12-2013 20:40

Re: A cena col fobico
 
Quote:

Originariamente inviata da Alchemist (Messaggio 1194303)
Diciamo che sono stati comprensivi, ma solo a posteriori. Piuttosto che niente.

C' è da dire che spesso si cerca di far partecipare l' altro ma se questo gli crea solo disagi e non si ottiene niente, è amche meglio e giusto per certi versi non calcolarlo più. Comunque chissà se questa persona non sia iscritta al forum.

Ventolin 13-12-2013 22:43

Re: A cena col fobico
 
un titolo da paura per un film

Tararabbumbieee 14-12-2013 00:51

Re: A cena col fobico
 
Quote:

Originariamente inviata da Ventolin (Messaggio 1196058)
un titolo da paura per un film

:miscompiscio:

Winston_Smith 17-12-2013 12:48

Re: A cena col fobico
 
Quote:

Originariamente inviata da sceicco (Messaggio 1194301)
Il problema è che il suo atteggiamento non fa avvicinare gli altri(è una cosa che purtroppo,spesso contraddistingue anche me),quindi è difficile pretendere che gli altri si avvicinino se tu non fai mai un passo verso gli altri.

Quindi è giusto invece pretendere da lui che si avvicini agli altri?
Lui che ne è oggettivamente frenato da problemi psicologici?
Io non dico che gli altri siano obbligati ad essere dei santi o degli apostoli, ma non cadiamo nell'eccesso opposto.
Gli altri non sono obbligati a farsi avanti con lui? Bene, allora neanche lui lo è.

muttley 17-12-2013 14:39

Re: A cena col fobico
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1197879)
Quindi è giusto invece pretendere da lui che si avvicini agli altri?
Lui che ne è oggettivamente frenato da problemi psicologici?
Io non dico che gli altri siano obbligati ad essere dei santi o degli apostoli, ma non cadiamo nell'eccesso opposto.
Gli altri non sono obbligati a farsi avanti con lui? Bene, allora neanche lui lo è.

E' stato comunque invitato, indizio che almeno un minimo di considerazione nei suoi confronti dovrebbe esserci. E poi fortunatamente i rapporti umani, per quanto fondati sulla reciprocità, non devono assomigliare sempre e per forza ad una partita di ping pong.

Winston_Smith 17-12-2013 15:26

Re: A cena col fobico
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1197951)
E' stato comunque invitato, indizio che almeno un minimo di considerazione nei suoi confronti dovrebbe esserci.

Veramente sceicco ha detto che sono gli altri che non si avvicinano a quella persona, io mi attengo a quanto ha detto lui. E poi loro lo hanno invitato, lui ha accettato (e non so quanto possa essergli costato). Quindi anche lui ha dimostrato un minimo di considerazione nei loro confronti.
Al momento non vedo nulla che possa essere rimproverato a lui più di quanto non possa essere rimproverato agli altri, tu sì?

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1197951)
E poi fortunatamente i rapporti umani, per quanto fondati sulla reciprocità, non devono assomigliare sempre e per forza ad una partita di ping pong.

E guarda caso lo sforzo in più deve farlo sempre il (potenziale) iscritto a questo forum, eh?
Muttley, quello che dici dovrebbe valere allo stesso modo anche per quelli fuori da questo forum, semplicemente perché non c'è motivo razionale per cui non dovrebbe essere così.

muttley 17-12-2013 15:36

Re: A cena col fobico
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1197985)
Veramente sceicco ha detto che sono gli altri che non si avvicinano a quella persona, io mi attengo a quanto ha detto lui. E poi loro lo hanno invitato, lui ha accettato (e non so quanto possa essergli costato). Quindi anche lui ha dimostrato un minimo di considerazione nei loro confronti.
Al momento non vedo nulla che possa essere rimproverato a lui più di quanto non possa essere rimproverato agli altri, tu sì?

Non rimprovero nessuno, ognuno è libero di scegliere per sé e per la propria vita, ma stando a quanto ha scritto l'autore del topic

Quote:

Originariamente inviata da sceicco (Messaggio 1194292)
Nel gruppo c'è anche un ragazzo che ha sempre evitato di rimanere a cena con noi(con la giustificazione che abita vicino e gli conviene tornare a mangiare a casa),ed effettivamente se ne sta spesso in disparte, solo ogni tanto partecipa a qualche conversazione con i membri della classe.Manco a dirlo,ha legato più di tutti con me,tanto che gli altri membri della classe spesso mi chiedono "che tipo è" come se fosse un oggetto misterioso.



Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1197985)
E guarda caso lo sforzo in più deve farlo sempre il (potenziale) iscritto a questo forum, eh?
Muttley, quello che dici dovrebbe valere allo stesso modo anche per quelli fuori da questo forum, semplicemente perché non c'è motivo razionale per cui non dovrebbe essere così.

Al mondo ci sono sette miliardi e mezzo di persone, la stragrande maggioranza dei quali ha una vita sociale (più o meno estesa) o quanto meno intrattiene rapporti di vario genere con i propri simili...mi riesce difficile credere che coloro che rimangono isolati siano tali perché vengano sempre evitati dal prossimo come appestati. Esiste sicuramente chi è più simpatico e ricercato, ma davvero fanno amicizia solo i potenziali animatori da villaggio turistico? La stragrande maggioranza di persone normali, non attori da palcoscenico, hanno un minimo di vita sociale perché hanno sempre ricevuto approcci dagli altri senza fare assolutamente nulla?

Winston_Smith 17-12-2013 15:47

Re: A cena col fobico
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1197992)
Al mondo ci sono sette miliardi e mezzo di persone, la stragrande maggioranza dei quali ha una vita sociale (più o meno estesa) o quanto meno intrattiene rapporti di vario genere con i propri simili...mi riesce difficile credere che coloro che rimangono isolati siano tali perché vengano sempre evitati dal prossimo come appestati. Esiste sicuramente chi è più simpatico e ricercato, ma davvero fanno amicizia solo i potenziali animatori da villaggio turistico? La stragrande maggioranza di persone normali, non attori da palcoscenico, hanno un minimo di vita sociale perché hanno sempre ricevuto approcci dagli altri senza fare assolutamente nulla?

No, ovviamente hanno almeno un minimo di capacità di socializzazione che gli permette di interagire con gli altri. Quelli che rimangono isolati probabilmente richiedono uno sforzo eccessivo per venire loro incontro (rispetto alla media degli approcci conoscitivi) e vengono evitati dalla maggioranza delle persone, o dal principio o dopo qualche tentativo di conoscenza andato a vuoto.
Ma il punto è che quando tali capacità sono compromesse, del tutto o in larga parte, da problematiche psicologiche, mi sembra una ricerca del sesso degli angeli quella di andare a stabilire chi è che dovrebbe muoversi di più, se il fobico/timido o gli altri. Nessuna delle due parti è tenuta a fare più di quanto non sia tenuta a fare l'altra.
Dagli altri non si può pretendere uno spirito da angeli custodi, ma neanche sforzi eccessivi da parte della persona isolata e soggetta a disagi di varia natura, mentre invece mi sembre che spesso nelle discussioni su questo forum si tenda a scaricare tutti o buona parte degli oneri della socializzazione sull'una o l'altra delle due parti.
Nel caso in questione, mi sembra che un minimo di avvicinamento sia stato fatto da entrambe le parti, nell'ambito delle loro possibilità. Evidentemente non basta, almeno per ora, ma trovo sterile il gioco di stabilire chi è che dovrebbe sentirsi più in dovere di fare la prossima mossa.

Who_by_fire 18-12-2013 22:00

Re: A cena col fobico
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1197951)
E' stato comunque invitato, indizio che almeno un minimo di considerazione nei suoi confronti dovrebbe esserci. E poi fortunatamente i rapporti umani, per quanto fondati sulla reciprocità, non devono assomigliare sempre e per forza ad una partita di ping pong.

In questo caso, a livello del tutto ideale e teorico, credo che l'onere maggiore dovrebbe ricadere addirittura sul gruppo anziché sul singolo "fobico": dopotutto loro sono in tanti, e pure coesi, lui invece è "da solo" (non lo è formalmente, perché è stato invitato al pari di tutti e con le stesse aspettative di tutti, però lo è di fatto).

Who_by_fire 18-12-2013 22:06

Re: A cena col fobico
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1197999)
No, ovviamente hanno almeno un minimo di capacità di socializzazione che gli permette di interagire con gli altri. Quelli che rimangono isolati probabilmente richiedono uno sforzo eccessivo per venire loro incontro (rispetto alla media degli approcci conoscitivi) e vengono evitati dalla maggioranza delle persone, o dal principio o dopo qualche tentativo di conoscenza andato a vuoto.

Esatto. Qualche tentativo andato a vuoto, dopo il quale viene attribuito il bollino di "asociale" e il timido in questione è più o meno fottuto.
Il timido a volte riesce a cambiare, e a volte (ma non così spesso, direi) il gruppo riesce addirittura a mettere in discussione le proprie opinioni negative su di lui.

sceicco 18-12-2013 23:39

Re: A cena col fobico
 
[quote=Winston_Smith;1197985]Veramente sceicco ha detto che sono gli altri che non si avvicinano a quella persona, io mi attengo a quanto ha detto lui. E poi loro lo hanno invitato, lui ha accettato (e non so quanto possa essergli costato). Quindi anche lui ha dimostrato un minimo di considerazione nei loro confronti.
Al momento non vedo nulla che possa essere rimproverato a lui più di quanto non possa essere rimproverato agli altri, tu sì?
In realtà ho detto un'altra cosa,e cioè che il suo atteggiamento non fa avvicinare più di tanto gli altri,non che gli altri non si vogliano avvicinare


Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 1198722)
In questo caso, a livello del tutto ideale e teorico, credo che l'onere maggiore dovrebbe ricadere addirittura sul gruppo anziché sul singolo "fobico": dopotutto loro sono in tanti, e pure coesi, lui invece è "da solo" (non lo è formalmente, perché è stato invitato al pari di tutti e con le stesse aspettative di tutti, però lo è di fatto).

Infatti in alcuni casi in cui,durante le cene post-lezione,si è parlato di lui,è stato detto più volte:"Ma perchè non lo coinvolgiamo di più?",segno che alcuni del gruppo si sono posti l'interrogativo di fare qualcosa nella sua direzione.
Segni tangibili di questa volontà(al di là dell'invito per la cena di classe)non ce ne sono stati,a conferma,secondo me,che sul piano teorico,quanto dici ha un senso,quando si passa al pratico,non è così facile trovare quelli che si prendono l'impegno e lo portano avanti
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1197999)
No, ovviamente hanno almeno un minimo di capacità di socializzazione che gli permette di interagire con gli altri. Quelli che rimangono isolati probabilmente richiedono uno sforzo eccessivo per venire loro incontro (rispetto alla media degli approcci conoscitivi) e vengono evitati dalla maggioranza delle persone, o dal principio o dopo qualche tentativo di conoscenza andato a vuoto.
Ma il punto è che quando tali capacità sono compromesse, del tutto o in larga parte, da problematiche psicologiche, mi sembra una ricerca del sesso degli angeli quella di andare a stabilire chi è che dovrebbe muoversi di più, se il fobico/timido o gli altri. Nessuna delle due parti è tenuta a fare più di quanto non sia tenuta a fare l'altra.
Dagli altri non si può pretendere uno spirito da angeli custodi, ma neanche sforzi eccessivi da parte della persona isolata e soggetta a disagi di varia natura, mentre invece mi sembre che spesso nelle discussioni su questo forum si tenda a scaricare tutti o buona parte degli oneri della socializzazione sull'una o l'altra delle due parti.
Nel caso in questione, mi sembra che un minimo di avvicinamento sia stato fatto da entrambe le parti, nell'ambito delle loro possibilità. Evidentemente non basta, almeno per ora, ma trovo sterile il gioco di stabilire chi è che dovrebbe sentirsi più in dovere di fare la prossima mossa.

Ok,però le persone dotate di una capacità di socializzazione media si aspettano,dall'altra parte,nella migliore delle ipotesi,una maggiore o uguale propensione alla socializzazione, nella peggiore delle ipotesi,di trovare un soggetto che faccia dei tentativi concreti di avvicinamento...cioè,secondo me,non si può pretendere che i cosiddetti "normaloni" facciano tutto il lavoro;e inoltre chi sta in disparte legittima gli altri a pensare:"magari preferisce stare così".
Detto questo,figurati se io non capisco le difficoltà di inserimento in un gruppo:ce ne sono alcuni dove oggettivamente per un timido è impossibile inserirsi,dato che c'è una chiusura del gruppo nei confronti del timido,e qualsiasi tentativo da parte di quest'ultimo cadrebbe nel vuoto.
Altri(questo il caso della mia classe)dove trovi persone più disponibili:e magari uno sforzo di avvicinamento troverebbe un riscontro positivo dal gruppo.

AshtrayGirl 19-12-2013 03:19

Re: A cena col fobico
 
Quote:

Originariamente inviata da sceicco (Messaggio 1194292)
D
Morale della favola:i problemi di ansia sono più comuni di quanto si possa pensare. Ma è possibile trovare anche persone comprensive!:bene:

Non so...a me che dei semisconosciuti ''capiscano'' e al mio telare si mettano a parlare del fatto che ho problemi psicologici...d'ansia...darebbe peggio che fastidio, più delle classiche battutine ''eh ma non parli mai'' e simili. Sarò strana.

muttley 19-12-2013 13:55

Re: A cena col fobico
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 1198722)
In questo caso, a livello del tutto ideale e teorico, credo che l'onere maggiore dovrebbe ricadere addirittura sul gruppo anziché sul singolo "fobico": dopotutto loro sono in tanti, e pure coesi, lui invece è "da solo" (non lo è formalmente, perché è stato invitato al pari di tutti e con le stesse aspettative di tutti, però lo è di fatto).

Non credo sia una questione di oneri: il gruppo potrebbe anche cercare di essere il più disponibile possibile, ma se una persona è affetta da stati di timidezza che si possono definire addirittura patologici (come, da quanto mi pare di aver capito, sia il caso del ragazzo in questione), con annesse tutte le disfunzionalità emotive e cognitive del caso, mi risulta difficile che si possa cambiare con il solo aiuto dell'esterno...quest'ultimo caso sarebbe molto più probabile nell'eventualità di una timidezza non troppo accentuata, altrimenti appare chiaro come il cambiamento debba avvenire primariamente dentro se stessi, tramite la messa in discussione delle proprie distorsioni percettive.


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 03:12.

Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.