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Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
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una volta ho evitato un disastro aereo riparando il motore destro in avarìa di un jumbo con una forcina per capelli e un reggiseno, un'altra ho domato una mandria di elefanti impazziti in autostrada e tolgo la pizza dal forno senza presine? Cose così? |
Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
secondo me il problema non è parlare o meno, ma gli obbiettivi da raggiungere,se è una ragazza e l'obbiettivo è piacerle,il tuo modo di farti conoscere sarà come una partita a scacchi,in cui con la mossa sbagliata perdi la partita,e ........ al momento non ho voglia di parlare con voi ne farmi conoscere,perchè non ne vale la pena...:D anche questo è un modo per farsi conocere in realtà senza farsi conoscere,perchè io metto in primo piano il fatto che parlare qui è inutile come con i muri...:pensando:...di conseguenza mi farò conoscere di conseguenza,di conseguenza,non facendosi conoscere si perde tempo e basta,quindi farsi conoscere è una perdita di tempo se non hai uno scopo ben preciso
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Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
devi parlare di te, semplicemente, vendere la tua persona.... i tuoi pregi
io non ce la faccio, ma ste cose vanno così |
Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
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Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
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Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
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:nonso: |
Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
ci sono i silenzi che mettono a disagio
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Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
non lo so, essenzialmente non mi conosce nessuno!
Anche con le persone che amo tendo a nascondere quello che realmente penso e a dire quello che penso loro vogliano sentirsi dire! |
Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
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Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
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Esprimi la tua opinione anche se va contro quella di una o più persone. |
Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
Parlami di te... ma non era una vecchia canzone? :D
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Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
Farsi conoscere vuol dire rendersi interessanti: creare un racconto più o meno realistico (dipende da gusti), che abbia noi stessi come protagonisti.
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Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
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Credevo che farsi conoscere volesse dire far capire agli altri chi siamo, che cosa pensiamo della vita, che cosa ci piace e non ci piace... |
Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
Farsi conoscere significa raccontare della propria vita (passata, presente o futura). Se ti piace o non ti piace qualcosa è perché l'hai vissuta. Se hai una certa idea è perché ti sei interessato a qualcosa ecc... Se hai dei sogni ecc...
Questa settimana ho chiacchierato con una sconosciuta. Quel giorno stavo tranquillo quindi niente fobia sociale. Stavamo entrambi aspettando in un corridoio ed eravamo soli e annoiati. La noia ci accomunava così le ho chiesto prima l'ora precisa per sondarla e poi come si chiamasse perché mi stavo annoiando a morte (aspettavamo da mezz'ora se non più). Ha sorriso e abbiamo chiacchierato. "Che stai aspettando?" E da lì argomento tira argomento. Le chiedevo di lei e poi mi agganciavo con un discorso. "In che zona vivi? Ah lì i mezzi sono un disastro se hai notato ecc...". Comunque se non hai motivi per cui chiacchierare finirà sempre male. Poi i motivi li puoi creare pure tu se sei bravo, tipo venditore porta a porta (da morire d'ansia ad ogni porta aperta) :miodio: |
Re: cosa vuol dire farsi conoscere?
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Come si spiega che un giorno non ci siamo più compresi? se veramente ci conoscevamo? Credevo di avere di fronte una estranea per certi, o forse ero io lo straniero nella mia pelle. Il fatto è che quello che sentiamo dentro di noi, non è quello che sente l'altro, non lo è mai, è a tutti gli effetti una storia, un racconto, immaginazione. Ne ho dedotto che è addirittura impossibile conoscersi veramente, non credo sia possibile neanche conoscere se stessi fino in fondo, probabilmente vorrebbe dire sprofondare in chissà quale mondo distorto dai paradossi. Non penso si abbiano troppe occasioni nella vita di stabilire un rapporto profondo e viscerale con una persona, credo che fallito uno, non si abbia più la forza di ritentare, di illudersi che sia necessario mostrarsi fino al midollo. In realtà, io credo che ci lasciamo trascinare dalla convinzione esista tutto quello che stiamo immaginando. Non è una cosa negativa: sperare, sognare, sono le componenti più affascinanti della vita. Tuttavia mi interrogo sul motivo di darsi tanta pena di farne anche una cosa seria. Che cosa ci piace in fondo di un libro o di un film? Fantasticare, uscire dalla serietà del nostro piccolo mondo per vivere quello degli altri con l'immaginazione e l'empatia. E se il libro non è ben scritto e la storia non è in qualche modo affascinante (ed è affascinante anche il torbido per come la vedo io), non vedo che ci sia di stupefacente a fantasticare sopra a noi stessi e gli altri. Se, per esempio, io ho tutta una serie di difetti e paranoie, l'arte di sdrammatizzare, di farci autoironia sopra, le renderà interessanti, invece che terribilmente goffe o grottesche. E vorrei fare notare che, per certi versi, in tutti i casi la mia componente sociale è una maschera, una rappresentazione, probabilmente a maggior ragione quando sono sincero. |
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