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Re: "La depressione è solo un business"
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Re: "La depressione è solo un business"
sono d'accordo con te, certe case farmaceutiche sono da condannare e far fuori per questo. Verranno presto distrutte.
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Re: "La depressione è solo un business"
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Re: "La depressione è solo un business"
Ma magari bastasse un clown per curare la depressione...
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Re: "La depressione è solo un business"
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Re: "La depressione è solo un business"
Non mi sono mai piaciuti i clown, da piccola mi facevano pure paura e non trovo che siano divertenti. Non sono entusiasta quindi della clown-terapia perchè una cosa che piace agli altri può fare vomitare a certe persone: se durante il mio ricovero in ospedale mi fosse arrivato tra i piedi un mXna vestito da pagliaccio con volontà di farmi ridere l'avrei impiccato con il filo della flebo
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Re: "La depressione è solo un business"
forse l'invenzione è la convinzione inculcata di non poter superare la dep senza l'aiuto di farmaci, poi potrebbero anche darci dei placebo per quel che ne sappiamo, la cosa importante è che pensiamo di poter andare avanti solo grazie al farmaco. con tutto il rispetto per quelli che hanno tratto benefici evidenti dai farmaci, non lo so, mi era venuto il dubbio. :interrogativo:
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Re: "La depressione è solo un business"
Sono sempre più convinto che parte dell'utenza di fs andrebbe falciata. Perlomeno chi non soffre di un disturbo vero e chi trolla pensando che il forum sia il suo campo giochi. Quì c'è gente che non sta bene, se voglio essere trollato ci posso riuscire anche dal vivo, se vengo sul forum è per altri motivi.
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Re: "La depressione è solo un business"
è un business che dovrà fare a meno dei miei soldl. anzi, dei soldi della mia famiglia. e i clown mi terrorizzano, quindi vaffanculo patch Adams. e vaffanculo pure robin Williams, quella faccia di merda. ho sbagliato thread? c'era un thread sui vaffanculo da qualche parte..
edit: e vaffanculo i paranoici, con il monopolio sui problemi. |
Re: "La depressione è solo un business"
L'umorismo aiuta molto ma solo se riesci a coglierlo.
Una persona davvero depressa non ha le forze per interessarsene. C'è chi non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto, suvvia.. dire che si può guarire con una buona dose di risate mi sembra un attimo esagerato. Poi per carità, dietro la depressione c'è un grande business (come del resto per molte altre malattie) ma questo non deve sminuire il problema. E' una questione seria e va affrontata con l'aiuto di specialisti e - nel caso - anche di medicine. |
Re: "La depressione è solo un business"
Si può curare uno stato d'animo? Un atteggiamento? Un'inclinazione malinconica? E' giusto dire che sia una "malattia", e venire curati con robe chimiche che, ricordiamolo, NON POSSONO essere chiamate "medicine" senza tradire il senso della parola "medicina"?
Riporto uno stralcio dell'articolo che ho postato prima sull'ADHD che secondo me è calzante nella discussione: "La Commissione consultiva nazionale svizzera sull'etica biomedica (NEK, Presidente: Otfried Höffe) ha aspramente commentato l'uso del Ritalin, il farmaco per l'ADHD, nel suo scritto del 22 novembre 2011 intitolato "Il miglioramento dell'uomo mediante agenti farmacologici", in cui afferma che il consumo di agenti farmacologici altera il comportamento del bambino senza alcun contributo da parte sua: si ottiene, così, una interferenza nella libertà e nei diritti del bambino perché gli agenti farmacologici inducono cambiamenti comportamentali, ma non arrivano ad educare il bambino su come realizzare questi cambiamenti in modo autonomo. Il bambino viene così privato dell'essenziale esperienza di apprendimento su come agire autonomamente, con conseguente notevole limitazione della sua libertà e alterazione del proprio sviluppo della personalità." "Il compito di psicologi, educatori e medici non è quello di mettere i bambini sotto farmaci solo perché l'intera società non può gestire i prodotti delle teorie sbagliate di qualcuno, dandoli così in pasto alle società farmaceutiche. Ritorniamo piuttosto al principio di base che è quello di far acquisire al bambino responsabilità personale sotto una guida esperta – come la famiglia e la scuola: In questi campi, il bambino dovrebbe essere in grado di crescere, anche mentalmente." Ecco, io credo che l'enorme deficit di questa società è proprio,come detto da Adams, la solitudine, intesa come mancanza di comunità, culto dell'individualismo spinto all'eccesso e incomunicabilità. Tutte le società precedenti alla nostra si sono sostenute grazie ad un nucleo che non era il solo nucleo familiare,ma la comunità,che garantiva un senso di identità e di appartenenza dell'individuo. I nostri nonni e i nostri genitori,spinti dal boom economico,hanno spinto l'accelleratore sull'individualismo,sul pensare a se stessi,creare una bolla separata e sempre meno comunicante con la società, che ha perso ogni senso di comunità. Il televisore e poi il computer hanno preso il posto dei bar, delle piazze (che sono sempre state la culla di ogni movimento culturale,intellettuale e politico, sede di ogni confronto), dei centri di ritrovo. Mi viene da piangere a pensare ai racconti di mio nonno, a quel modo di vivere e di pensare strutturato non esclusivamente sulla resa lavorativa o sul successo ma sullo sviluppo di qualità comunicative all'interno di un gruppo che poteva essere il paese, gli amici, la numerosa famiglia dove viveva nella stessa casa con genitori, nonni e fratelli, rapportandosi tutti i giorni e creando una propria identità. Non trovate che il "farmaco" (che ripeto "farmaco" non è,perchè non cura, ma modifica) sia soltanto una "pezza" messa lì, a coprire un problema strutturale ben più grave? E siete veramente convinti di essere "sbagliati" o "malati" da curare perchè provate tristezza per una condizione con tanti lati negativi e pochissimi positivi che fondamentalmente ci è stata imposta? Spero di aver chiarito un pò il mio punto di vista. :) |
Re: "La depressione è solo un business"
Quello che dici ha un senso, ma è il presupposto che è sbagliato. Se parti da un concetto di base diverso, poi il ragionamento può anche essere giusto ma semplicemente non si applica al caso in questione.
Tu non sai cos'è la depressione. Non siamo entità incorporee, abbiamo un corpo fisico suggetto a cedimenti, problemi, difetti e malattie. Compreso il nostro cervello, che è l'organo forse più complesso del nostro corpo. Non c'è niente di così assurdo nel fatto che la sua biochimica possa andare in tilt e provocare uno squilibrio grave e un conseguente malessere "emotivo". E ci sono una montagna di altri disturbi causati da abitudini di vita sbagliate, che però si curano normalmente con i farmaci. Non c'è niente di strano né di anormale. (Esempio semplice: la repetitive stress injury, postura sbagliata al computer che mi ha provocato una formazione cistica interna al polso, ora ho cambiato postura e risolto il problema, ma quando mi faceva male ho dovuto fare delle iniezioni) Che poi si debba anche recuperare uno stile di vita sano e costruire una società migliore son daccordo, ma stai veramente pasticciando con 'sto discorso. Stai mescolando le due cose. Renditi conto che manchi di rispetto nei confronti di chi ne soffre chiamandola atteggiamento o inclinazione malinconica. :/ |
Re: "La depressione è solo un business"
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Re: "La depressione è solo un business"
Allora mi scuso, ma non mi spiego veramente questo tuo punto di vista.
Comunque non siamo daccordo. La paroxetina l'ho presa pure io negli ultimi dieci anni e la penso diversamente. Boh... :nonso: |
Re: "La depressione è solo un business"
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Un poeta indiano diceva: L'uomo semina un pensiero e raccoglie un'azione; semina un'azione e raccoglie un'abitudine; semina un'abitudine e raccoglie un carattere; semina un carattere e raccoglie un destino. Ho letto ultimamente che il cervello è composto di cellule capaci di rigenerarsi e creare nuove connessioni anche in tarda età. Nuovi ricordi, nuovi stiimoli e nuove esperienze possono essere immagazzinate ogni giorno e potenzialmente possono portare il cervello a ricreare un "circolo virtuoso" che possa sostituire condizionamenti antecedenti. Più lo usiamo più la cosa va a nostro vantaggio. Chiedo scusa per la pressochè totale mancanza di linguaggio tecnico, se c'è qualche neuroscienziato all'ascolto spera possa spiegarlo meglio di me. :) |
Re: "La depressione è solo un business"
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E comunque stai tirando conclusioni generali sulla base della tua sola esperienza. Se tu sei riuscito a ingegnarti e a darti da fare da solo cosa ti fa pensare che valga così per tutti? |
Re: "La depressione è solo un business"
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Penso che non faccia mai male leggere di qualcuno che ha avuto un'esperienza positiva ed è riuscito a fare dei piccoli passi verso un migliore modo di vivere. |
Re: "La depressione è solo un business"
Si appunto. Almeno riguardo al non mettersi in discussione. In ogni caso, finché non siamo daccordo e non troviamo un punto d'incontro vale comunque per tutti e due.
Per il resto, mi sembra di non essere l'unico che la pensa così, quindi io tiravo conclusioni anche sulla base di un'opinione un po' più diffusa confermata da una discreta documentazione a riguardo. Ma magari mi sbaglio io. Che vuoi che ti dica? :nonso: Potrei dire che a me non sembra molto utile attribuire la responsabilità e quindi il peso di una sofferenza esclusivamente alla persona che ne soffre, peraltro smontando qualsiasi teoria e metodo di cura ufficiale, ma sarebbe inutile. L'ho già detto tante volte. Boh, forse quando ce l'ho avuta io la depressione, ho sbagliato a prendere farmaci, ed è stata colpa mia non esserne uscito dandomi da fare. Non saprei. A sto punto non credo di aver altro da dire. Cedo la parola agli altri. |
Re: "La depressione è solo un business"
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Re: "La depressione è solo un business"
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Ti ringrazio comunque per gli scambi civili, Y. Se volete falciarmi potete contattarmi! :D Edit: E' comunque un modo per entrare in comunicazione! |
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