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alcol - dio dello sconforto
rum scende giù scende giù caldo.. come un bacio alla gola la mente si fonde con un ebriante carezza verso l'esterno seduto a quel tavolo io osservo il tutto come se fossi un felice fantasma in una felice vacanza sulla terra birra scende giù dalla gola e dopo che e scesa un rutto ti farà riassaporare il buon gusto un gusto che ti mangia il cervello e ne vuoi sempre più niente piu ti interessa la birra bionda il tuo dio il tuo amore che tu vuoi sempre più e poi c'è il whisky lui e forte e sballa di più ma chi non lo vuole? in una giornata triste e quel che ci vuole!!! per non sentire la pioggia fredda corroderti le ossa per sentire che sei al sicuro finchè questo liquido ti protegge dalla ragione e ti tiene sù bevi bevi poi arriva il vomito e il mal di testa poi dormirai e ti sveglierai e alla prossima ancora farai festa! anche da solo farai festa! |
Quote:
questa poesia mi ricorda molte cose.. sembra un pò la mia situazione.. grande cri che mi fai emozionare sempre con le tue parole |
la notte è trascorsa
c'è stata una civetta e poi la pioggia questo mal di testa che continua... la mattina,quando esco non uscivo da quattro giorni guardo la strada umida e il cielo grigio mi piace eppure tutto sta svanendo dovevi godertela passeggiate,film,meditazioni,scrivere poesie qualche ragazza da prendere in giro l'aria dell'autunno che ti provocava felici tristezze invece niente solo studio,aggiornamenti,ossessione del futuro e Blake dove è andato a finire? le lacrime cadono ma sono immaginarie e poi stasera verso le dieci ancora la pioggia guardo dalla finestra quella parte di strada non è bagnata no,è solo un riflesso delle luci delle case non passa nessuno silenzio e stasi per farmi passare il mal di testa a mezzogiorno ho dovuto bere solo due bicchieri di vino e mezza bottiglia di whisky da discount sono stato felice poi le solite cose,lo studio bla bla bla volevo andarmene in macchina a guardare gli alberi lasciati al vento sono rimasto qui,sempre qui nessun progetto poi adesso la poesia una forma diversa dalla solita la poesia che continua quando sembra che è finita e cosa è la vita allora? immerso in uno spirito dannunziano io vivevo frantumarsi di risa e sconvolgimento mentre nel mondo sfilavano eccitanti sogni e suoni adesso cadono capelli e cade ancora la pioggia e fai l'amore con la morte zitto,che ho sonno |
Lievi candele
Non può essere sempre buio conosceremo forse l'alba a piccoli tratti, senza fretta Non avremo più paura dell'inverno tireremo un sospiro di sollievo pensando al feroce passato Non si può essere uomini appieno se prima non hai conosciuto un fedele dolore triste anelito di normalità Lo capirai, prima o poi e desidererai anche tu che si fermino le macchine e si accendano lievi candele che ammutolisca la forte musica e si sollevi il canto del cuore che spariscano gli araldi del nuovo e che si riscopra la vera semplicità Quel giorno, chissà, sarà bello come il sapore del vero amore come la gioia della giovinezza come la vita fedele |
Mi nascondo dietro quella maschera d'indifferenza per nascondere il mio dissidio interiore, la mia fragilità, il senso di solitudine che riemerge nei momenti vuoti, che mi accascia e sembra quasi una carezza che pian piano mi fa perdere i sensi trasportandomi nel Nirvana, sono felice in questo posto ci sono solo io e nessun altro, non c'è più odio, non c'è più invidia, non c'è più superbia ma la pace assoluta. Poi ritorno nel mondo reale e la solitudine diventa disperazione.........
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Fermo
osservo ai piedi del mio letto d'ospedale un ricordo che vaga tra bicchieri abbandonati e provette sul comodino mentre le rigide lenzuola avvolgono un corpo stremato nell'attesa di un dono che forse mai arriverà E il negozio della vita apre i battenti dietro lucide vetrine espone gioie e felicità non accetta danaro non servono ricchezze o fortune si paga solo con volontà e forza e se si tenta di entrare non si arriva neppure alla cassa prima un commesso ti chiede se hai ancora voglia di vivere e , quando la risposta tarda a mancare , ti accompagna gentilmente all'uscita con un sorriso sorpreso ed imbarazzato per una risposta che mai a nessuno è mancata . E vedi bambini festanti indicare a fieri genitori le speranze ed i sogni da acquistare certi che si realizzeranno presto possono spendere molto hanno fondi illimitati quelli a me finiti . Esauriti . E mentre senti il tintinnio delle porte che si aprono alla vita una piccola infermiera ti osserva e ti dice : " Sù , forza , non smettere mai di sperare o sarai già morto ancor prima di accorgetene" Così non ti resta che un rapido sguardo ai letti vuoti accanto che accompagnano la tua solitudine mentre dietro le finestre un timido bagliore raccoglie il freddo del mattino per donarti di nuovo un giorno per illuderti |
LA TRISTEZZA è UN POZZO SENZA FONDO
C'è un vuoto nel cuore oltre il quale non riesco a proiettare i miei occhi.] Questa imprecazione privata dell'aria non contiene lacrime nè malattie solo una primavera, senza foglie due belle labbra dalla poesia negata. [C'è un vuoto nel corpo oltre il quale non riesco a proiettare il mio animo] Neanche un coltello può ferire un vento fermo si rigenera ogni apatia nell'involucro assente di una crisalide che muore prima di uscire dal guscio, prima di ricordarsi cos'è la luce. Non sono ancora riuscita a immaginarlo. [C'è un vuoto negli occhi oltre il quale non riesco a proiettare il mio cuore] L'urlo muto, la Folle insultata, una luna distorta, un lupo castrato. Ti domandavo solo lo sguardo di chi non sa capire ma magari ascolta, solo quello che non ho da dire. Hai chiuso gli occhi, te ne sei andato mi è rimasto solo un silenzio inabituato ad esprimersi. [C'è un vuoto nell'animo oltre il quale non riesco a proiettare il mio corpo] Non posso fare altro che ascoltarlo o impedire che parli tacendo. Qualsiasi evento, con ogni volontà morirà una voglia di luce. Una crisalide. [C'è un vuoto negli occhi oltre il quale non riesco a proiettare il mio cuore.] HO TROVATO QUASTA POESIA SU INTERNET QUANDO L’HO LETTA MI è SEMBRATA SUBITO MIA |
Esistenze in sordina
Nelle loro stanze polverose giunge attutita l'eco della vita, il canto contagioso, la voce delle strade, dei ragazzi ebbri di sole, rumorosi nel torpore del mattino. Un giorno nuovo per il mondo, luminoso per chi vive nella luce e ha negli occhi la spontanea leggerezza dei fanciulli. Ma loro, che la polvere e il silenzio hanno avuto in sorte, come soli compagni e testimoni, loro si lasciano esistere debolmente, senza più neppur sperare in futuri mutamenti della ruota. Ormai vuoti - svuotati d'anima - spenti, solo nel sonno trovano ristoro alla loro stanchezza. |
donna oggetto
in questo gioco non sai piu chi e il piu furbo chi e che abusa e chi e che subisce conscia di essere un miraggio nel deserto per molti come te c'è ne sono tante ma bastano due secondi in più sui tuoi fianchi per rapire e svegliare il maschio carnefice con un mazzo di rose o con un pugno in pieno volto tutti cercano la stessa cosa con potenza o sottomissione ogni uomo vuole solo che tu apra le coscie non sai dire di piu , allenata per anni a uno sterile gioco donna oggetto studia ogni pagina del libro dell'amore per capire in quali righe si e soffermato chi ti ama il sesso la sola arma per farsi rispettare, il desidero altrui l'unico modo per compiacersi la bellezza estetica l'unico modo per sentirsi dire"sei meravigliosa" il divertimento una droga a cui non si fa a meno fino a che morte non vi separi. |
...
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vorrei metterne un paio mie, ma so' troppo timidone :P
nono...sinceramente su internet meno roba metto e meglio è per proteggere le mie "opere" (e perchè altrimenti mi ridereste dietro per i prossimi 28 anni :D) dunque cito questa: La verità è sempre quella, la cattiveria degli uomini che ti abbassa e ti costruisce un santuario di odio dietro la porta socchiusa. Ma l'amore della povera gente brilla più di una qualsiasi filosofia. Un povero ti dà tutto e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria. Alda Merini, da "Terra d'amore" Le persone "povere" le preferisco :) |
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Sold out
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"In questa primavera nascosta da petali ignorati
Un grappolo di sole ci avvolge e ricorda… Che nel mio deserto Vivevi come l’ultima rosa" Redman 8) |
spettro
invisibile fra i frammenti della realtà che nessuno coglie, nessuno vede una sofferenza muta che assorda chi la possiede ormai perso per sempre...in un altra realtà fra due mondi distanti, uniti dall'emotività quello che c'è qui non e piu tuo sento quel calore dimorando in quella casa osservando dentro agli occhi delle persone...la loro vita trovami mentre sto soffrendo cercami mentre ti vengo incontro siamo invisibili, persi tutti e due fra due realtà incomunicabili voglio sentire la tua fredda mano sulla schiena voglio regalarmi la morte...e solo mia.ma e condivisa e rubata un anima morta nell'ingiustizia , che non troverà pace un fotogrammo perso nell infinito una morte che ci ha donato ancora piu tormento..... -------portati dentro il male come una malattia stai in silenzio quando lui urla, quando le tue budella si torcono fiamme sulle mie gote a solo leggere il suo nome cosa devo fare?se non aspettare che questo fiume smetta di correre ma mi sta trascinando sempre piu via, e ho paura di queste terre straniere accetta il male, devia il tuo io verso le droghe psichiche negative perditi nei meandri dell errore mentale, e non tornerai piu indietro sarà dolore e pena, ma e la volontà che ti spinge corrotta e resa cieca accetalo, spingiti verso le tue paure sii sempre piu ricettivo, affinchè capirai questo gioco maledetto questa vita che maledici, la stai amando come non mai da quando tutto questo ti sta penetrando piano piano come un bisturi già sporco di sangue, il sangue di chi e andato già oltre----------------------------------- -------------------------- trasformato in una maschera terribile il male cresciuto oltre la pelle dolore segnato orribilmente sulla pelle le lacrime shifose da due occhi vuoti scintillano su bruciature facciali ma non danno conforto.... non più un uomo.ma una deformità carnale ritagliata in un angolino di fredda pietà senza conforto perfavore, nascondete il mio corpo non lasciatemi ai suoi occhi, non lasciatemi alla luce del sole ridonate grazia a un animo sconfitto e umiliato distrutto con le propie mani, per assecondare la voglia di morire.... contorto in un sorriso dolce, che pare una maschera di odio questo corpo mente sempre, o dice sempre la verità?quando potrò sconfiggerlo? un sorriso macabro, che invece di dar gioia dà lacrime. lasciatemi solo l'anima, e fatemi dimenticare..... |
geloso
geloso.... geloso del tempo che ti ruba la giovinezza del tempo che ti ruba la vita... vorrei tu fossi eterna, vorrei tu fossi un angelo una statua stupenda, che resterà nei secoli dei secoli... immutata non potrò vederti morire non potrò vederti appassire in un letto ti vedrò sempre come la prima volta sempre cosi....l'eternità non ha inizio ne fine.... vorrei poter vegliare nella notte, lontano... e nonostante tutto poter sentire il battito del tuo cuore, tendendo l'orecchio geloso degli uccelli notturni che si poseranno alla tua finestra geloso di chi guarda il tuo corpo, da un buco della serratura le tenebre hanno accolto solo me, nel reame notturno dei sogni e sarà sangue sparso, a chi ostacolerà il mio pensiero che vola verso te. ogni notte. |
Lentamente muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. (P. Neruda) dicono che non sia nemmeno di Neruda, ma di una donna brasiliana... comunque parla della REALTà |
Sempre assorto in me stesso e nel mio mondo
come in sonno tra gli uomini mi muovo. Di chi m'urta col braccio non m'accorgo, e se ogni cosa guardo acutamente quasi sempre non vedo ciò che guardo. Stizza mi prende contro chi mi toglie a me stesso. Ogni voce m'importuna. Amo solo la voce delle cose. M'irrita tutto ciò che è necessario e consueto, tutto ciò che è vita, com'irrita il fuscello la lumaca e com'essa in me stesso mi ritiro. Ché la vita che basta agli altri uomini non basterebbe a me. E veramente se un altro mondo non avessi, mio, nel quale dalla vita rifugiarmi, se oltre me miserie e le tristezze e le necessità e le consuetudini a me stesso non rimanessi io stesso, oh come non esistere vorrei! Ma un'impressione strana m'accompagna sempre in ogni mio passo e mi conforta: mi pare di passar come per caso da questo mondo... Sbarbaro, tratto da Pianissimo |
Gli uomini sono dei marinai
nel grande vascello del mondo. Navigare è il loro mestiere, unica, continua aspirazione. Non sono geografi o cosmonauti: la bussola è a bordo, ma nessuno sa leggerla. Essi non sanno dove stanno andando e nemmeno se ne curano: quello che importa è solcare i mari e sentire le onde infrangersi sulla poppa del grande vascello…. |
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