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Re: Autoghettizzazione
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Ci vedevo sempre offese, minacce, modalità subdole per schernirmi, e non riuscivo a sentirmi apprezzato. me ne sono sempre tirato fuori, e il risultato qual'è stato? Che mi ritrovo a ventordici anni a cercare di recuperare il tempo perduto, e soprattutto le abilità sociali mai sviluppate allora. Da allora parto dal presupposto che le persone che mi circondano facciano tendenzialmente la cosa giusta, e se non li conosco abbastanza e fanno qualcosa che mi offende, spaventa o stranisce, sono io che non li ho ancora compresi, non ho compreso una loro modalità interattiva, e devo frequentarli per assimilare anche quel pezzo del puzzle. Così facendo ho recuperato parecchi pezzi, certo il quadro complessivo è ancora ben lungi dal completamento, ma penso di iniziare a capire un po' come funzionano le cose, e riesco ultimamente anche a discernere tra i comportamenti normali altrui che io non ho ancora affinato, e i comportamenti bizzarri altrui dai quali tenermi a debita distanza (il rischio infatti è di assimilare caratteristiche altrui prendendole per consuetudinarie quando poi invece tali non sono affatto, ma semplicemente l'espressione di un'individualità con cui si è venuti a contatto). |
Re: Autoghettizzazione
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Il tuo errore consiste secondo me nel considerare il tuo stato emotivo attuale come una condizione materiale inconfutabile e irremovibile. Il parallelo da te espresso tra il povero che dice a se stesso di essere ricco e la persona con un certo tipo di carattere che dice a se stessa di essere diversa da ciò che sente di essere, non regge perché nel primo caso metti in gioco una situazione fattuale, concreta, materialmente inoppugnabile (ricchezza e povertà si possono valutare in base a parametri variabili, ma è ovvio che sono categorie attinenti alla sfera della realtà fenomenica e tangibile), mentre nel secondo caso metti in gioco una cosa evanescente come il carattere, il quale è appunto frutto dell'autopercezione ed è quindi sprovvisto di una natura oggettiva e fattuale. |
Re: Autoghettizzazione
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Re: Autoghettizzazione
muttley io non ho mai parlato di "stato emotivo attuale" oppure di "carattere", queste parole le hai tirate fuoti tu. Io ho solo detto che IO non sono normale, senza giudicare nessuno. Oggi mi sento di umore tranquillo e penso di avere un bel carattere allegro e simpatico, eppure so di non essere normale. Il carattere non c'entra. A me piace il mio carattere. Io non sono normale perché non riesco a fare le cose normali delle persone normali (non è una cosa che si può spiegare, soprattutto ai "normali"). Non pretendo che tu capisca, probabilmente sei normale. E se pensi che io mi diverta a dire certe cose hai proprio capito male. Poi pensa quello che vuoi, divertiti ad affibbiarmi nomignoli se la cosa ti fa passare il tempo. Ripeto oggi sto tranquillo (non penso al suicidio da ben 3 giorni), quindi sto scrivendo tutto tranquillamente, senza rancori.
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Re: Autoghettizzazione
In effetti è difficile capire se ti esprimi in codesta maniera: sei per caso affetto da limitazioni fisiche o handicap vari? Ti sei sottoposto a test specifici che hanno attestato un tuo deficit cognitivo/intellettivo? In caso contrario non potrai negare che tutto il tuo sentire abbia a che fare con una condizione prettamente emotiva. Il tuo errore consiste nell'oggettivizzare il soggettivo.
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Re: Autoghettizzazione
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Ho appena visto una foto di alcune mie ex compagne delle superiori. Erano ad una cena con altre ragazze. Una tavolata immensa, tutte in ghingheri.. vestite carine, trucco perfetto, sorriso delle grandi occasioni. Ho provato tristezza per loro. Sono diventato quello che mai avrebbero voluto essere. Una la copia dell'altra. |
Re: Autoghettizzazione
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È un mio vecchio topic, aperto lo scorso anno, la condizione prettamente (bella questa parola, mi piace) emotiva non c'entra nulla. So che fa figo scrivere "forbito", però almeno attieniti alla realtà. Non aggiungo altro, potrei altrimenti risultare pleonastico ("ripetitivo" non era abbastanza figo :figo:). Ciao prof. |
Re: Autoghettizzazione
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Finché un'eccezione non ha trovato me. :) |
Re: Autoghettizzazione
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Oppure non fare nulla e continua così che vai bene... |
Re: Autoghettizzazione
Sì mi sono impegnato intensamente per auto-ghettizzarmi e devo dire che ci sono riuscito molto bene... :(
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Re: Autoghettizzazione
sì anche io ho questa tendenza ad autoghettizzarmi, ma dopotutto se ci si pensa è anche una legittima conseguenza di quello che si è subito da parte degli altri
dopo che ti abitui a ricevere solo merda è normale non fidarsi più degli altri, di conseguenza spesso si riesce (più o meno incosapevolmente) a rifiutare anche le occasioni di re-integro (e secondo me ne abbiamo più di quanto possiamo immaginare) il problema è che così facendo così ci si danneggia ancora di più, bisogna combattere contro questo istinto |
Re: Autoghettizzazione
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Io le eccezzioni non le cerco (a meno che non sia veramente satura di star sola) se le trovo bene, se no amen, però è dura :'( Per le ultime due sì, assolutammente sì, perchè vedo constato e tocco con mano il fatto che per altri (che anche conosco) molte cose/risultati gli sian piovuti dal cielo, per me è tutto più difficile, sempre... chissà perchè? :( Tuttavia bisogna cercare di lottare per ottenere almeno quel poco che ci spetta, io ho deciso così, poi boh... |
Re: Autoghettizzazione
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Re: Autoghettizzazione
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Re: Autoghettizzazione
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in questo caso ritornano attuali le immortali parole del Maestro: "voglio quello che hanno gli altri, senza fare quello che fanno gli altri". |
Re: Autoghettizzazione
Marco Russo , al posto di Manes ti saresti suicidato , hai avuto la vita facile confronte a lui quindi dovresti ringraziare per questo , non dico altro per rispetto di Manes non dirò la sua storia qui ,detto questo , ma vattene da sto forum e smettila di rompere il cazzo.
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Re: Autoghettizzazione
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No che non me ne vado, in questo forum ho conosciuto persone grintose e piacevolissime, ognuna con le proprie difficoltà, alcune piccole altre grandi, ma nessuno di questi offensivo verso chi ha cercato di tendere loro una mano. E continuerò a sperare di trovarne altre, ovvero di trovare persone altrettanto piacevoli e grintose da tendermi una mano quando ne avrò bisogno. |
Re: Autoghettizzazione
Fin da piccolo mi hanno insegnato che non valevo niente, che ero un passo indietro agli altri. Ho finito per crederci.
Ora sono anni che vivo nella mia prigione personale da "auto-recluso". Vivo con la paura del giudizio altrui, nascondo le mostruosità del mio carattere insieme a tutti i miei fallimenti come persona. |
Re: Autoghettizzazione
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Re: Autoghettizzazione
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Si può vivere benissimo con una cerchia sociale ristrettissima, e non sertirsi tali. Per quanto riguarda i paletti, non credo ci sia qualcuno che programmaticamente ce li sposta in avanti: ci pensiamo noi stessi a farlo, per soffrire meglio e non godere di quanto abbiamo ottenuto, anche se magari adesso è finito. La tentazione di suicidarmi sì, capita che io la abbia, se si tratta di momenti isolati e "giustificati" da un periodo particolarmente buio emotivamente parlando, secondo me la disperazione fa parte a pieno titolo delle esperienze umane; altrimenti, tipicamente tendo a preoccuparmi e cerco, per quanto possibile, di fare qualcosa per uscirne. |
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