DrZoidberg |
28-02-2013 20:38 |
Re: Lottare, perchè?
Quote:
Originariamente inviata da Halastor
(Messaggio 1010911)
Senti questo aneddoto. Qualche tempo fa ero apatico. Volevo fare qualcosa ma non riucivo a fare niente! E stavo a perdere tempo.. ed ero lì che fremevo e mi tormentavo per questo. In realtà ero stanco. Non volevo dare ascolto dentro di me al desiderio di mettermi a letto.. mi sembrava come un qualcosa di inutile che mi facesse perdere ancora più tempo "come se non ne avessi perso abbastanza!".
Pensavo che ,se mi fossi messo a letto, ci avrei perso tutta la giornata e questo pensiero mi faceva sentire ancora più apatico.
Alla fine, molto titubante, mi sono messo a letto a fare niente e a guardare il soffitto.
Sai quanto ci son stato? 10 minuti. Dopo quei 10 minuti ho sentito una voglia.. il piacere di alzarmi e fare qualcosa. L'ho fatta e poi mi è venuta voglia di fare un altra cosa e così via.
Se non avessi assecondato quel desiderio di "fermarmi un attimo" avrei sprecato molto più che 10 minuti nel tentativo inutile di forzarmi a fare qualcosa.
Secondo me da quello che dici è palese il fatto che stai "spingendo troppo" ti sei impuntato troppo.
Anche quando lavori, se ti fissi troppo, alcuni problemi non vanno mai a posto. Paradossalmente devi dimenticarteli. Metterli da parte. Li riprenderai più tardi.. con più calma. E così ti vengono subito! Se invece ti impunti.. puoi starci lì anche tutta la vita e non cavare un ragno dal buco.
Se tu ti rassegnassi.. non saresti, come dici tu, condannato ad una vita di mediocrità. Niente affatto. Perchè quello che tu dici: "se fosse per il mio istinto non farei niente", è falso.
Ti ricordo: "prima di mettermi a letto pensavo che se mi ci fossi messo avrei perso tutta la giornata poi mi ci sono messo e nel giro di pochissimo mi è venuta voglia di fare qualcosa". Se smetti di "forzarti" sarai portato ad interagire con gli altri con più spontaneo interesse e maggiori risultati. E' inevitabile. Sentirai proprio il desiderio di farlo. Non più come "auto-imposizione".. ma desiderio spontaneo, sincero, piacevole. Non puoi sentire il piacere e la voglia di fare le cose se non smetti di sforzarti di farle.
E' sempre la solita storia...la disciplina per alcuni risultati serve. Ma non sottovalutare la spinta data dalla passione e dal piacere di fare le cose. Perchè è immensamente più grande. Ti faccio un esempio: Mettiamo che vuoi fare il pianista. Non ti piace suonare ma lo vuoi fare. Ti metti a studiarlo come un animale.. ti fermi solo per mangiare. Suoni e suoni finchè non ti sanguinano le dita. Odierai suonare il piano. Alla fine lo saprai suonare bene? Tecnicamente molto bene? Si.
Ma non sarai mai neanche lontanamente vicino all'abilità di chi invece l'avrà suonato sempre per passione e per il piacere di farlo. A che pro quindi farsi muovere solamente dalla disciplina e dal senso del dovere?
Inoltre c'è un altro piccolo dettaglio: Prima hai parlato di soldi, potere e quant'altro. Sei pronto a massacrarti con la disciplina per raggiungere quegli obbiettivi. wow! E se invece l'importante non fosse l'arrivo, ma godersi il "durante".. il viaggio della vita? Ti servono quelle cose per essere felice? Senza non puoi esserlo, pensi.
Quanto aspetterai per esserlo? Quando avrai il sesso aspetterai i soldi. E quando avrai i soldi cosa aspetterai? Il tempo libero?
Se non riesci a trovare la felicità dentro di te -adesso- con quello che hai, non riuscirai a trovarla nemmeno in futuro indipendentemente da ciò che otterrai.
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Grazie per la storia, è molto interessante. E' vero, spesso quando di è troppo stanchi la cosa migliore da fare è.... non fare nulla per ricaricare le energie!
Sull'ultima parte sono un po' meno d'accordo... li ritengo obbiettivi minimi, naturalmente da pensare in relazione a quello che ha in media la popolazione... Non aspiro certo a diventare uno come, chessò, Berlusconi! :ridacchiare:
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