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Re: Giacomo Leopardi
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Re: Giacomo Leopardi
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"ai posti di partenza il pessimista cronico che ha tutto dalla vita ma nonostante cio è pessimista e alla sua destra il pessimista che sta male fisicamente e mentalmente ....... chi vincerà il trofeo del pessimista affermato?" :D |
Re: Giacomo Leopardi
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il lato umano è un discorso totalmente a parte |
Re: Giacomo Leopardi
Ho scoperto che Leopardi nascondeva in tale pessimismo, una forma di satanismo. Cioè adorava il demonio! Certo per credere a tali cose, bisogna essere particolarmente religiosi. A me sembrano cretinate.. :ridacchiare:
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Re: Giacomo Leopardi
E poi mi sembra di capire che lui stesso diceva che il suo pessimismo era del tutto indipendente dai suoi problemi di salute, è probabile che fosse solo un tipo introverso e quel che appariva come pessimismo, era soltano il suo modo di essere, cioè introverso e serio.. :)
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Re: Giacomo Leopardi
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Fobico no, depresso si..un instabilone dell'epoca :D |
Re: Giacomo Leopardi
Ma si, mica fu l'unico letterato/personaggio illustre pessimista del passato eppure mica avevano tutti carrellate di sfiga.
Semplicemente erano più riflessivi della media e spesso il pessimismo ne è stato la conseguenza. |
Re: Giacomo Leopardi
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Re: Giacomo Leopardi
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Re: Giacomo Leopardi
Non so se c'entra ma ultimamente mi ha divertito molto il fatto che certi estroversoni che conosco (tizi con 21267615726 amici su facciadilibro, insomma gente affermata) dicano che "Leopardi ha capito tutto della vita".
Solo che poi le questioni etico-filosofico-esistenziali da lui sollevate sembrano non tangerli minimamente, ahaha |
Re: Giacomo Leopardi
A chi non abbia voglia di leggere l'eccezionale biografia "Leopardi" di Citati:
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Re: Giacomo Leopardi
La sfortuna di certi uomini e`che hanno una profondita`e sensibilita`che non si confa`al piu`della gente,ma e`anche quello che li rende migliori.E`stato bello vederlo nel film di Allen,Midnight in Paris.
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Re: Giacomo Leopardi
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Quali che siano le mie disgrazie, che si è giudicato opportuno mettere in piazza e che forse sono state un po’ esagerate su questo Giornale [l’«Hesperus»], io ho avuto coraggio sufficiente per non cercare di diminuirne il peso, né attraverso frivole speranze di una pretesa felicità futura, né attraverso una vile rassegnazione. I miei sentimenti nei confronti del destino sono stati e sono sempre quelli che ho espressi nel Bruto minore. È stato proprio in seguito a questo coraggio che, portato in base alle mie ricerche ad una filosofia disperante, io non ho esitato ad abbracciarla interamente; d’altra parte, invece, è stato per effetto della vigliaccheria degli uomini, che hanno bisogno di essere convinti del pregio dell’esistenza, che si sono volute considerare le mie opinioni filosofiche come il risultato delle mie sofferenze particolari, e che ci si ostina ad attribuire alle mie situazioni materiali ciò che deve essere attribuito solo al mio intelletto. Prima di morire, mi accingo a protestare contro questa invenzione della debolezza e della volgarità, e a pregare i miei lettori di sforzarsi di distruggere le mie osservazioni e i miei ragionamenti piuttosto che di accusare le mie malattie. |
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