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Re: Disconferma
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Ti assicuro che l'effetto persona di serie B non è affatto divertente (quando capita quasi in tutti i contesti -estranei alla famiglia- e quasi sempre solo a te). Col tempo ho imparato gradualmente a -come dice la gente- "farmi valere" un po' di più e quindi non essere disconfermato, o esserlo di meno. Per il resto sono d'accordo: la disconferma che deriva dall'ambiente famigliare (che per fortuna non credo di avere mai subito) è fonte di maggiori traumi per l'individuo, specie se questi comincia a subire questi meccanismi in età infantile. |
Re: Disconferma
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Essere trattati da persone di serie b (che poi in realtà significa non ricevere sempre quell'attenzione che si vorrebbe) è una cosa che può capitare a tutti, ma vi sono taluni che riescono a passare tranquillamente sopra la faccenda, mentre talaltri risultano particolarmente sensibili e ne rimangono estremamente feriti. Si tratta di capire perché loro sono così, mentre noi siamo fatti in un altro modo. E' fondamentalmente una questione di percezioni, di come si assimilano ed elaborano gli input provenienti dall'esterno più che dalla reale natura degli eventi che subiamo. |
Re: Disconferma
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Per il resto, sono sostanzialmente d'accordo con quello che dici. Solo che la derivazione famigliare del disagio non può sempre essere una catena con un solo anello ma ne può avere molti e di natura indiretta. Per questo: disconferma fuori dalla famiglia non necessariamente è conseguenza di precedente disconferma nella famiglia. |
Re: Disconferma
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Re: Disconferma
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Re: Disconferma
Credo che i miei genitori soffrano di Disconfermite acuta. E' la storia della mia vita...
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Re: Disconferma
secondo me è ancora peggio quando il "recettore" rifiuta la definizione che uno da di sé; una volta parlando con due di un terzo amico dissi " è bravissimo, un genio, c'è poco da dire" e loro si guardarono sorridendo come per dire "gli brucia il culo ammettere che è più bravo di lui" e invece io avevo parlato con sincera "umiltà". Non me l'hanno riconosciuta, attribuendomi una superbia che non ho. Mi è dispiaciuto perché ho pensato "ma allora non hanno capito nulla di come sono fatto!"
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Re: Disconferma
In effetti, nella mia storia personale, le disconferme sono iniziate proprio in famiglia: avere un padre affetto dal D. di P. Narcisista implica l'essere trattato come una nullità per tutta la vita, visto che un narcisista pretende di essere costantemente al centro dell'attenzione di tutti e considera i suoi bisogni come gli unici degni di considerazione :(
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Re: Disconferma
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Quando hai saputo che tuo padre è un Narcisista (nel senso del DSM)? |
Re: Disconferma
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Re: Disconferma
io ho una mia teoria: chi ha problemi e disturbi psicologici non deve assolutamente mai per nessun motivo al mondo aprire un libro di psicologia. Deve evitarli come la peste.
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Re: Disconferma
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Re: Disconferma
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Posto che la disconferma ha un effetto se la persona disconfermata cerca conferme nel giudizio del disconfermante, si tratta semplicemente di dinamiche che si autoalimentano (a valanga): 1) la capacità di non essere disconfermato, anche imponendosi a forza Esempio banale: quello di essere interrotti mentre si parla, come se non si stava dicendo niente -> schiarirsi la voce e dire con enfasi "comunque stavo dicendo che...", insomma forzare l'attenzione. 2) la capacità di comunicare: il tono di voce adeguato, il non verbale e il paraverbale congruenti col contenuto verbale espresso, i contenuti appropriati e il ritmo corretto; 3) l'autostima, che viene meno a suon di ripetute disconferme, e che quindi eleva a rango di potenziali giudici un crescente numero di individui dai quali la disconferma assume un valore probatrorio sull'immagine che uno costruisce di sé. Quindi dal punto di vista esterno tu puoi vedere due fenomeni in apparenza analoghi di disconferma, che tuttavia vengono recepiti diversamente: la persona che tenta di parlare in un gruppo sociale e viene interrotto come se non stesse dicendo nulla. Ma in un caso la persona non ha alcuna sensazione di essere disconfermato, e in un altro invece la cosa acuisce il suo senso di estraneità e mancato riconoscimento. Immagina ad esempio di parlare a un gruppo di ragazzini di qualcosa di serio, e questi ti interrompono per introdurre nel gruppo argomenti più affini alle loro età. Non ne faresti mai una questione di riconoscimento personale, perché non affidi la conferma del tuo riconoscimento a dei ragazzini. Salvo avere gravissimi problemi di autostima. Quindi quello che vedi è il frutto di una dinamica complessa e protrattasi nel tempo, non il semplice riuscire a incassare meglio di particolari individui con particolari doti. Imho. |
Re: Disconferma
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Anche quello che dici tu in effetti è vero, però. |
Re: Disconferma
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Se uno rifiuta un tuo preconcetto negativo (per es. sul tuo aspetto fisico) evidentemente ti sta dando una "conferma" positiva. |
Re: Disconferma
Comunque pensandoci anch'io mi ritrovo in alcuni degli esempi che son stati fatti.
Quand'ero più piccola e per esempio a tavola prendevo la parola per dire la mia su qualcosa mio fratello puntualmente mi liquidava con un: "Ma staaai zitta, sei piccola non capisci niente" a prescindere da ciò che dicessi, manco mi stava a sentire. Ma nonostante ciò io pensavo di essere veramente una stupida che diceva solo cose senza senso, e sta cosa mi è rimasta. E in generale in passato mi è capitato veramente spesso di trovarmi in gruppo prender la parola e venire ignorata, proporre qualcosa che non veniva puntualmente considerato, fare domande e doverle ripetere perchè alla prima non ricevevo risposta. L'effetto che mi davano queste dinamiche era puntualmente una fitta al cuore, ma nel vero senso della parola, e mi stupisco che trovassi la forza di aprire nuovamente bocca ogni volta che mi è capitato. Mi veniva da chiedermi che cos'avessi che non andava, se fossi così insignificante e invisibile da non meritare considerazione. Negli anni però sta cosa si è attenuata, riesco un po' più a tener testa a ste cose, e mi rendo conto che è effettivamente questione di come prendi la cosa, capitano a tutti sti episodi il trucco sta nel non farsi venire le paturnie. PS. Quoto con tutto quello che ha scritto Marco Russo. |
Re: Disconferma
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Cioè io se avessi un marito con un disturbo simile tenterei in tutti i modi di fare anche la sua parte e riempire mio figlio delle rassicurazioni che questi gli nega costantemente. Ma magari lo faceva ma a poco serviva, questo lo sai tu:nonso: |
Re: Disconferma
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Re: Disconferma
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E in effetti migliorare alcune capacità espressive può portare ad allentare/sbloccare il circolo vizioso che porta all'impoverimento delle capacità comunicative e alla facilitazione di questo fenomeno disconfermativo. Nel mio caso posso affermare di aver ottenuto i miei parziali successi, specie se rapportati al mio passato; voi? |
Re: Disconferma
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