Re: Come buttare tutto all'aria...
Quote:
Originariamente inviata da Caterina
(Messaggio 910831)
Probabilmente non ne usciró mai ...
E non arrenderti ...
!
|
Auguro anche a te di poter riuscire ad affrontare la situazione e ti rigiro il "non arrenderti". E' l'unica cosa che ci rimane. Anch'io continuo a ripetermi che non ce la farò mai, ma mi rendo conto che è il modo migliore per buttarsi giù. Vorrei poterti dire "smettila di ripeterlo", ma so che non è facile. Anzi a volte è l'unica frase cheho in mente, ma in qualche modo dobbiamo uscirne.
Quote:
Originariamente inviata da akirafudo
(Messaggio 910901)
Paz mi dispiace per come ti senti. Una terapia è fatta di alti e bassi proprio perchè è fisiologico che ci siano colpi di testa, abbandoni, riprese della terapia... non è perduto niente, è solo che stai avendo uno di quei bassi in cui non riesci a riprendere.
Io mi sono trovato nella situazione di aver lasciato terapie una cosa tipo 7 volte, a volte a ragione per scarsa confidenza o fiducia nello psicologo-psichiatra in questione, altre volte perchè come te ho fatto cazzate.
Hai fatto un salto nel vuoto abbandonando terapia (e anche farmaci?) improvvisamente. Inoltre non è stato nel vuoto che sarebbe stato meglio... perchè ti sei imposta di affrontare la cosa in modo suicida (non essere te stessa ma volere bulimicamente gettarti nelle situazioni sociali con gente di cui fin dall'inizio non ti trovavi.
Anche se posso apparire poco comprensivo, non è così. Ti sono vicino perchè mi riconosco nell'errore. La prima volta, esperienza a Firenze per l'università, sono partito smettendo medicine, terapia e sono tornato a casa in condizioni disastose. Per me è stata la seconda volta in cui mi sono buttato, tre anni fa, quella giusta. Ne ho ricavato molta più sicurezza in me stesso e ho trovato dei veri amici. Più che sicurezza in me stesso ho capito che posso farcela ad avere una mia vita ed è un pensiero che fa bene a molti livelli. Per cui cerca di non abbatterti, e pensa che è parte di un percorso più lungo, non è una possibilità unica da " o la va o la spacca". Rimuginare in modo ossessivo su quell'esperienza è parte del tuo problema, non la conseguenza diretta di un'esperienza andata male, come lo è stato il pensare di poter affrontare situazioni di merda facendo finta che ti piacessero o anche la resistenza a riniziare la terapia.
|
Queste parole me le dovrò stampare nella mente e ricordarmi del tuo esempio (allora sì, qualcuno ci riesce, non è una voce di corridoio!). Dovrei ricominciare e riprendere in mano tra le tante cose anche la terapia (i farmaci no, fin dall'inizio avevo deciso di non prenderli, nonostante avessero insistito molto sul punto). E' che a volte ci si sente onnipotenti e si pensa di poter fare tutto da soli, quando poi alla fine non è così. Finchè non rientro nell'ottica del "percorso lungo" tenterò ancor aid uscirne con questi mezzi abietti e dannosi.
Sì, il tenttivo di cambiare e di riuscire ci poteva stare, ma più vi leggo , più mi rendo conto razionalmente di averlo affrontato non dico nel modo sbagliato, m in quello che tu definisci "o la va o la spacca". L'ho vissuta come la mia ultima possibilità di riucita, invece di affrontarla come l'inizio di un qualcosa.
E' sempre il senno del poi che mi frega -.-'
Ti dirò che tutto mi sei sembrato, tranne che poco comprensivo. Anzi :)
|