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Re: Il suicidio come soluzione
ci vogliono le palle anche x questo,sono troppo masochista voglio vedere come va a finire la storia della mia vita,non lo farei xchè lascerei nel dolore molte persone in primis i genitori e non lo meritano,certo se dovessi farlo mi porto dietro all'inferno un po' di gente che mi sono tanto simpatici......
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Re: Il suicidio come soluzione
Io penso al suicidio quasi tutti i giorni, raramente penso di metterlo in atto. Più che conforto trovo nell'idea del suicidio o della morte in generale la certezza che tutte le sofferenze che sto provando non potranno durare in eterno, che un giorno troverò pace nella vita oppure nella morte. Il suicidio non è la soluzione, il suicidio non è giusto ma quando arrivi a compiere un gesto simile vuol dire che la vita ti ha deluso completamente e non sei riuscito a combinare niente di buono. Il mio pensiero ricorrente è: "Se non riesco fare qualcosa della mia vita posso sempre suicidarmi, ma per questo non c'è fretta." Ovviamente trovare il coraggio di compiere un'azione simile è tutta un'altra storia.
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Re: Il suicidio come soluzione
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Re: Il suicidio come soluzione
No, perchè sono curioso.
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Re: Il suicidio come soluzione
La mia smania di perfezione raggiunge il suo apice quando architetto il mio suicidio.
Certi giorni voglio la platea che discute del mio gesto,certe volte voglio morire in un bosco dimenticato da tutti,certe volte voglio morire facendo qualcosa di pubblico e via discorrendo. L'incapacità di concludere un progetto e di mettere in pratica qualcosa, aiuta qualche volta nella vita. Arreca danni ed aiuta con un rapporto di...boh... 8000:1 (?) ma aiuta. Mi arreca sollievo pensarci e immaginare la mia fine,la fine di tutto(perchè sono il salvatore,sia chiaro),quale livello di indifferenza nei miei confronti avrà la gente dopo la mia morte,roba così. Di fatto,la mia è una vacua illusione: non ci vuole solo coraggio per ammazzarsi,ci vogliono tante altre qualità che per fortuna o purtroppo non ho. Progettare il mio suicidio è il meccanismo ultimo del mio inconscio per evitare l'atrofizzazione del cervello dopo giorni di apatia totale quando non riesco a trovare stimoli in niente. |
Re: Il suicidio come soluzione
Era il 2006 o forse 2007, non ricordo di preciso, ma ci provai. Quegli anni sono un calderone di confusione e nebbia, tra depra, ossessioni, rabbia, allucinazioni, farmaci, dap e quant'altro.
Da allora ho come esorcizzato quel pensiero e ho capito che non é solo il coraggio che ci vuole, ma una disperazione senza fondo. Ho trovato sempre meno "conforto" nel pensarci, sostituendo il suicidio con la voglia di tornare a stare bene, a vivere accanto a persone che sono contente quando mi vedono sorridere, finalmente. Vorrei che tutte le persone che fin'ora ho conosciuto in questo "posto" potessero non aver piú bisogno di quel pensiero per provare una briciola di sollievo. Ma io sento che non posso fare nulla per aiutarli. |
Re: Il suicidio come soluzione
ovviamente
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Re: Il suicidio come soluzione
Delle volte mi sorprendo a pensare che se mi suicidassi non ci sarebbe più bisogno di affannarsi ma sono momenti fugaci, e poi non avrei mai il coraggio, non sento ancora di essere arrivato a quel livello di disperazione; in me prevale ancora la voglia di risolvere i problemi, cercare di cambiare il mio modo di affontare la vita, essere più intraprendente, e così farmi capitare le occasioni di cui vado in cerca.
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Re: Il suicidio come soluzione
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Per me il suicidio è concepibile quando si è "murati vivi" in una situazione. Talvolta ci si sente in questo modo e invece non ci si rende conto che si continua con caparbietà a sbattere la testa sopra quelle tre pareti sulle quali ci siamo fissati, e non ci accorgiamo che dietro di noi siamo liberi. C'è questa canzone che nel testo dice tutto. Carceriere di me stesso con la chiave in tasca invoco libertà ma per adesso so che questa cella resterà sprangata a triplice mandata dall' interno : sono l'anima dannata messa a guardia del mio inferno. |
Re: Il suicidio come soluzione
in passato ci ho pensato ma non è che in questo pensiero ci trovassi conforto, volevo solo mettere fine alle mie sofferenze, anche perchè che conforto ti può dare pensare di farla finita perchè non sei riuscito in quello che volevi?
adesso non ci penso, iin questo momento prevale di piu' il desiderio di provare a vedere che cosa mi sono persa finora, nonostante di motivi per andare avanti non è che ne abbia molti. |
Re: Il suicidio come soluzione
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Re: Il suicidio come soluzione
mi sono ripromesso di non morire vergine, quindi prima che inzuppo il biscotto non mi ammazzo, e mi sa che un volta che avrò fatto sesso uccidermi sarà l'ultimo dei miei pensieri.
Parlando piu seriamente: per non pensare al suicidio poniti uno scopo nella vita. una volta che nella vita si ha un obbiettivo si pensa prima di tutto a realizzare quella cosa e non si perde la mente in cose secondarie. funziona, credimi |
Re: Il suicidio come soluzione
Si a volte ci penso ma non ne sarei capace. Spero sempre di svegliarmi un giorno con un cervello normale e azzerare tutti i miei pensieri distorti, ma ora che sono così tengo questo pensiero come la mia ultima spiaggia
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Re: Il suicidio come soluzione
Io un pò di tempo fa non solo ci ho pensato, ma avevo anche deciso la data.
Vivevo nella paranoia, la mia convinzione era che se non mi fossi uccisa io alla svelta sarei morta per qualche fatalità in modo orribile e doloroso... |
Re: Il suicidio come soluzione
Sto cominciando a vedere il suicidio come l'uscita di emergenza da un palazzo in fiamme.
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Re: Il suicidio come soluzione
io pure l'ho architettato molteplici volte, poi la paura mi ha frenato, poi dopo che è scoppiata la stagione dell'odio interiore non sono più propenso al suicidio se non per necessità, se opterò per il suicidio sarà solamente perchè sono in carcere a scontare un ergastolo per aver fatto qualche cosa di "grandioso".
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Re: Il suicidio come soluzione
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http://upload.wikimedia.org/wikipedi...oni_(2010).jpg |
Re: Il suicidio come soluzione
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ma prima mi fai prendere appuntamento la m*t*r* e ora te ne vuoi sgattaiolare via...?? :mannaggia: :mrgreen: |
Re: Il suicidio come soluzione
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Re: Il suicidio come soluzione
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“The so-called ‘psychotically depressed’ person who tries to kill herself doesn’t do so out of quote ‘hopelessness’ or any abstract conviction that life’s assets and debits do not square. And surely not because death seems suddenly appealing. The person in whom Its invisible agony reaches a certain unendurable level will kill herself the same way a trapped person will eventually jump from the window of a burning high-rise. Make no mistake about people who leap from burning windows. Their terror of falling from a great height is still just as great as it would be for you or me standing speculatively at the same window just checking out the view; i.e. the fear of falling remains a constant. The variable here is the other terror, the fire’s flames: when the flames get close enough, falling to death becomes the slightly less terrible of two terrors. It’s not desiring the fall; it’s terror of the flames. And yet nobody down on the sidewalk, looking up and yelling ‘Don’t!’ and ‘Hang on!’, can understand the jump. Not really. You’d have to have personally been trapped and felt flames to really understand a terror way beyond falling.” |
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