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Melancholia 04-10-2012 12:06

Re: Forse siamo noi che...
 
Ma secondo me il fatto di essere timidi non influisce sull'interesse che diamo al nostro interlocutore.
A me ad esempio succede il contrario.
Sono una persona abbastanza timida e chiusa, ma quando mi capita di parlare con persone che conosco anche poco mi viene naturale rivolgere tutta la mia attenzione a loro.
Io forse esagero perchè faccio un sacco di domande e magari permetto meno che gli altri facciano domande a me.

ColorBlind 04-10-2012 15:49

Re: Forse siamo noi che...
 
Quote:

Originariamente inviata da rainy (Messaggio 877255)
Parlo per esperienza personale: capita sovente che il mio carattere freddo e chiuso (e timido, naturalmente) ostacoli coloro che azzardano ad avvicinarsi e interessarsi a me.
Intaccare un discorso con me non è facile, perché sono molto selettivo e se la persona con cui parlo non mi abbaglia è difficile che io scelga di proseguire la conversazione. Preferisco rispondere con poche parole e dar l'idea di voler sbolognare il dialogo in tempi brevi.

Tempo ho pensato pure io a questa cosa.
Questa estate ho incontrato un ex compagno di liceo, ho avuto una conversazione molto simile, dove mi sono accorta di non aver mostrato il minimo entusiasmo, di non avere ricambiato le domande e di averlo salutato con un tono che proprio farebbe sentire sgradita anche me se qualcuno mi parlasse così freddamente.
E poi la sensazione di inadeguatezza che cresce ad ogni attimo di silenzio.

Ho anche io questo problema, lo giustifico a me stessa con il fatto che anche fingersi interessati non cambierebbe le cose.
E' vero che sarebbe più educato fare in un altro modo, sopratutto se sono loro per primi ad interessarsi a noi.
Io qualche volta con persone del genere, che non mi avevano abbagliato, come dici tu, mi sono sforzata di prolungare i discorsi, ma si rimaneva nell' ambito della chiacchiera; i rapporti dove non si riesce a creare confidenza, ti fanno solo sentire più solo e incapace di percepire gli altri, almeno per me è così. Perciò ora li evito.
Però poi rinunciando a tutti questi rapporti, si rischia di investire troppo nelle persone che ci abbagliano... è un modo non sano rapportarsi agli altri probabilmente. Un modo da evitanti forse:interrogativo:

Josef K. 04-10-2012 16:40

Re: Forse siamo noi che...
 
Il problema non è il caso singolo. Anche la persona più estroversa del mondo vive dei momenti chiusa in se stessa. Altra cosa, invece, è trovare che gli altri siano sistematicamente così lontani dal nostro modo di pensare e quindi di vivere (per chi ne abbia la coerenza), che qualsiasi approccio - anche solo finalizzato ad un semplice scambio di battute - non sia degno di essere intrapreso. Sinceramente, considerando quanto la dimensione sociale è in grado di sminuire le qualità individuali (prese singolarmente molte persone sanno ancora ragionare; facoltà alla quale rinunciano volentieri nel gruppo), non so quanto possa essere un bene cercare sempre e comunque di "venir fuori" dalle barriere che ci si costruisce attorno. Soprattutto perchè veder puntualmente disattese le proprie aspettative, circa il fatto che una persona alla quale hai mostrato te stesso sia in grado non dico di apprezzarti, ma almeno di provare a capirti, è quanto di peggio possa capitare a chi, come noi, tende a concedere piena fiducia piuttosto raramente. Per quanto mi riguarda, non frappongo tra me ed il mondo nessuna barriera; ma proprio per questo non mi faccio problema a dire che sono ossessivo compulsivo, come non me ne farei sulle mie opinioni politiche o sui gusti musicali: semplicemente è una parte di me, è quel che sono. E se la persona che ho di fronte non potrà fare a meno di liquidarmi istantaneamente sulla base dei suoi personali pregiudizi, tanto meglio: un idiota in meno con cui fare i conti. Penso che molti di noi in realtà non facciano altro che giocare in anticipo, evitando quelle persone che, quasi sicuramente, non sarebbero in grado di capirle del tutto.

Trent 04-10-2012 17:05

Re: Forse siamo noi che...
 
E' un po' la mia conversazione tipo,soprattutto se sono preso alla sprovvista,tipo incontro casuale.(se invece so di dover necessariamente passare una certa quantitò di tempo con l'altra persona cerco di fare un sacco di domande,in modo che sia lui/lei a fare il grosso della conversazione).


Aprrofitto comunque per esprimere tutto il mio odio verso il "che si dice?",o le sue varianti "che mi racconti?","novità?",eccetera.

Baloordo 04-10-2012 17:16

Re: Forse siamo noi che...
 
Quote:

Originariamente inviata da Josef K. (Messaggio 877716)
Il problema non è il caso singolo. Anche la persona più estroversa del mondo vive dei momenti chiusa in se stessa. Altra cosa, invece, è trovare che gli altri siano sistematicamente così lontani dal nostro modo di pensare e quindi di vivere (per chi ne abbia la coerenza), che qualsiasi approccio - anche solo finalizzato ad un semplice scambio di battute - non sia degno di essere intrapreso. Sinceramente, considerando quanto la dimensione sociale è in grado di sminuire le qualità individuali (prese singolarmente molte persone sanno ancora ragionare; facoltà alla quale rinunciano volentieri nel gruppo), non so quanto possa essere un bene cercare sempre e comunque di "venir fuori" dalle barriere che ci si costruisce attorno. Soprattutto perchè veder puntualmente disattese le proprie aspettative, circa il fatto che una persona alla quale hai mostrato te stesso sia in grado non dico di apprezzarti, ma almeno di provare a capirti, è quanto di peggio possa capitare a chi, come noi, tende a concedere piena fiducia piuttosto raramente. Per quanto mi riguarda, non frappongo tra me ed il mondo nessuna barriera; ma proprio per questo non mi faccio problema a dire che sono ossessivo compulsivo, come non me ne farei sulle mie opinioni politiche o sui gusti musicali: semplicemente è una parte di me, è quel che sono. E se la persona che ho di fronte non potrà fare a meno di liquidarmi istantaneamente sulla base dei suoi personali pregiudizi, tanto meglio: un idiota in meno con cui fare i conti. Penso che molti di noi in realtà non facciano altro che giocare in anticipo, evitando quelle persone che, quasi sicuramente, non sarebbero in grado di capirle del tutto.

Giusto. Gran bella analisi. :bene:

ESPROC 04-10-2012 17:25

Re: Forse siamo noi che...
 
Infatti nel mio caso sono io...

akirafudo 04-10-2012 17:40

Re: Forse siamo noi che...
 
Quote:

Originariamente inviata da Trent (Messaggio 877755)
Aprrofitto comunque per esprimere tutto il mio odio verso il "che si dice?",o le sue varianti "che mi racconti?","novità?",eccetera.

Ahaha :riverenza:

Alexon 04-10-2012 19:29

Re: Forse siamo noi che...
 
Quote:

Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 877738)
Sì purtroppo è vero, io l'ho capito tristemente questa estate, perchè una persona mi ha rivelato cosa percepiva dal mio atteggiamento nei suoi confronti ed era tutto l'opposto di quello che provavo in realtà!

spiega nei dettagli se puoi

Konkurs 04-10-2012 21:00

Re: Forse siamo noi che...
 
Quote:

Originariamente inviata da rainy (Messaggio 877982)
Oggi ci siamo incrociati nuovamente.
Mi sono armato di santo coraggio e ho provato a rimediare alla figuraccia di ieri. Abbiamo intaccato una bozza di conversazione inizialmente senza particolari ambizioni, ma poi ci siamo interessati agli argomenti che trattavamo e ne è uscita una chiacchierata "decente" (almeno credo).
Ho tentato di fargli domande personali simili a quelle che mi aveva posto lui l'altro giorno. Ci siamo messi a parlare di attualità e futuro, alla fine mi ha anche stupito perché non credevo potessimo avere idee sostanzialmente affini

Hai fatto benissimo, bravo.
Scommetto che gli ha fatto molto piacere. :perfetto:

Tribe 04-10-2012 21:19

Re: Forse siamo noi che...
 
Ergo gli altri non sbagliano mai ??? Io evito accuratamente di prendermi colpe che non ho, poi se altri si divertono ad autoflagellarsi, bé, (@zzi loro !!!

rainy 04-10-2012 21:31

Re: Forse siamo noi che...
 
Quote:

Originariamente inviata da Konkurs (Messaggio 877990)
Hai fatto benissimo, bravo.
Scommetto che gli ha fatto molto piacere. :perfetto:

Beh, non lo so. Però mi sono sforzato molto rispetto all'altro giorno e penso l'abbia apprezzato.
Alla fine manco mi ha salutato, è scappato subito perché aveva l'autobus in partenza.
Vabè, per stavolta lo perdono :mrgreen:

Konkurs 04-10-2012 21:43

Re: Forse siamo noi che...
 
Quote:

Originariamente inviata da rainy (Messaggio 878077)
Beh, non lo so. Però mi sono sforzato molto rispetto all'altro giorno e penso l'abbia apprezzato.
Alla fine manco mi ha salutato, è scappato subito perché aveva l'autobus in partenza.
Vabè, per stavolta lo perdono :mrgreen:

Adesso allora siete pari :D

Pluvia 04-10-2012 21:52

Re: Forse siamo noi che...
 
Quote:

Originariamente inviata da rainy (Messaggio 877255)
Forse siamo noi che...

Visto che so che ami molto le critiche ai titoli (:mrgreen:) io avrei tolto il "forse":ridacchiare:
Quote:

Originariamente inviata da Pietro (Messaggio 877257)
La cosa che mi da fastidio è quando scambiano il mio modo di essere per snobismo..

Non solo...io vengo scambiato anche per un presuntuoso che se la tira, oppure un solitario.

rainy 04-10-2012 22:47

Re: Forse siamo noi che...
 
Quote:

Originariamente inviata da dany91 (Messaggio 878111)
Visto che so che ami molto le critiche ai titoli (:mrgreen:) io avrei tolto il "forse":ridacchiare:

Se avessi tolto il "forse" mi sarei sbilanciato eccessivamente, sconfinando in un'inutile generalizzazione. Poi sarebbe intervenuto Winston, indi per cui ho evitato :mrgreen:

vikingo 09-11-2012 16:51

Re: Forse siamo noi che...
 
Jeffrey non entrava in alcuna forma di competizione ... quasi avesse paura ... ed evitava i giochi che comportavano un contatto fisico. Si, a scuola andava malvolentieri .. . mostrava una gran paura degli altri ... una generale mancanza di sicurezza in sé stesso... se ci penso, mi rendo conto che anche la sua postura era diventata più rigida e che quando era in piedi stava molto eretto, come sull'attenti, con le mani tese lungo i lati delle gambe.
Jeffrey viveva in una sorta di alienazione che, come sappiamo, è caratteristica comune dl molti uomini. Per far parte del mondo, il bambino deve sentire che la sua esistenza è benefica, altrimenti è costretto ad allontanarsene. (la Klein ci spiega bene questo concetto).
Kohut, nell'ambito dello psicologia del Sé, afferma che "se la carenza degli oggettiSé edipici è cronica [perché proveniente] da una grave patologia del Sé [dei genitori], il bambino proverà (…) un'angoscia eccessiva". Mitchell distingue una "angoscia edipica primaria e secondaria" : la prima (considerata dall'autore la più importante) nascerebbe in risposta "all'empatia difettosa dei genitori" mentre la seconda (che, sebbene derivata dallo prima spesso si manifesta in modo più vistoso dell'altra) sorgerebbe quando il Sé edipico frammentato, caratterizzato da fantasie e impulsi sessuali e distruttivi, prende il sopravvento dopo la disintegrazione del Sé edipico sano. Infatti, se l'assertività del Sé del bambino nella fase edipica riceverà risposte inadeguate esso "si frantumerà, si indebolirà e perderà armonia". Per quello che ci interessa, è utile sottolineare che Mitchell specifica che il ritiro affettivo è il modo più comune in cui si esprime la patologia dell'ambiente. Ora, se prendiamo in considerazione i primissimi anni dl vita di Jeffrey, pare evidente che in lui ci sia stato un ritiro affettivo e la difficoltà di rapporti con gli altri bambini ne è un'esplicita dimostrazione.
Joyce: era timido e, per alcuni aspetti era ancora dipendente, all'asilo, per esempio, non riusciva a mettersi e ad allacciarsi gli stivali e siccome la maestra non lo aiutava spesso si metteva a piangere
Lionel: un pomeriggio, tornando a casa, vidi che Jeffrey era sul prato bagnato per l'abbondante pioggia e che dimenava le mani... vidi che era caduto in una specie di buca fangosa dalla quale non riusciva a liberarsi... lo tirai fuori immediatamente ma mi resi conto che era terrorizzato: aveva avuto paura di essere inghiottito...
Joyce: anche quando andò alle elementari ... li eravamo a Barteton ... ricordo ancora l'espressione di terrore che aveva sul viso la mattina del primo giorno di scuola. Era ammutolito. Quasi pietrificato...

ho trovato queste riflessioii su u idividuo timido itroverso dove i alcue cose mi soo ricoosciuto...come la postura e la paura fi d aamio dle coforto cog li altri...che o mi fa a pparire simpatico credo..e credo sia comue a molti itroversi

barclay 09-11-2012 18:24

Re: Forse siamo noi che...
 
QUALCHE VOLTA siamo noi che non diamo alla gente la possibilità di conoscerci.

MacMillan 09-11-2012 19:13

Re: Forse siamo noi che...
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 910885)
QUALCHE VOLTA siamo noi che non diamo alla gente la possibilità di conoscerci.

Io direi MOLTO SPESSO...

chopin6630k 09-11-2012 20:18

Re: Forse siamo noi che...
 
Vero. ò.O In effetti sono anche io che allontano gli altri. Vabbé... Non ho niente da condividere con gli esseri umani, a parte una piccola distinzione.

Tribe 09-11-2012 20:32

Re: Forse siamo noi che...
 
Io invece mi sono stancato di prendermi ANCHE le colpe che non ho, sorry.

Novak 09-11-2012 20:50

Re: Forse siamo noi che...
 
Quote:

Originariamente inviata da rainy (Messaggio 877255)
Ho capito che non gli ho dato modo di avvicinarsi a me, è come se gli avessi detto: "Vattene via, non ho voglia di parlare con te".
Non so voi, ma forse è anche vero che spesso non ci accorgiamo di essere esageratamente chiusi e di non permettere agli altri di approfondire la nostra conoscenza.
Io sono sicuro che questa persona si aggiungerà all'esercito di conoscenti che mi guarda con odio e non mi saluta.
E fanno bene, perché me le vado sempre a cercare

Rainy, pensi di averlo fatto per paura (del confronto, o semplicemente di scambiare 2 parole inaspettate) o solo perchè eri scazzato per altre situazioni? Perchè cè differenza tra le due cose.


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