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Re: L'importanza del "milieu"
l'ambiente esterno influenza non solo i tratti psichici dell'individuo ma anche i tratti somatici
infatti chi nasce in un ambiente degradato e frequenta delinquenti apparirà come tale anche fisicamente, la 'faccia da delinquente', il famoso antropologo Lombroso ha scritto numerosi trattati sull'argomento |
Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
Lombroso non avrà ragione su tutto, ma è innegabile che i delinquenti abituali hanno tutti una certa fisionomia, si riconoscono ad occhio
secondo me l'ambiente influenza l'aspetto estetico, è fra le cose che lo influenzano insieme a genetica, alimentazione, clima e quant'altro |
Re: L'importanza del "milieu"
I peggiori serial killer della storia avevano un aspetto assolutamente normale. Il caso piú eclatante é quello di Ted Bundy (cercalo), ma mi riferisco anche a persone come Jeffrey Dahmer o Harold Shipman. Se c'é una connessione con la fisionomia é minima, o comunque subordinata ad aspettti decisamente piú rilevanti...
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Re: L'importanza del "milieu"
infatti io parlavo di delinquenti abituali cresciuti in contesti degradati, non serial killers isolati, quelli delinquono perché hanno forti disturbi mentali a prescindere dall'ambiente
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Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
L'ambiente sociale è fondamentale. IO che ho sperimentato diversi ambienti sociali, ti dico che a volte può essere praticamente determinante per la riuscita emotiva e sociale di un uomo e viceversa.
E provo anche a spiegare anche il perchè: l'ambiente sociale non è solo un luogo fisico ma una tessitura di codici metaverbali gestuali, rituali, stratificazioni e consuetudini che costituiscono il sottofondo della vita di ognuno di noi e ci spara nella testa milioni di input al secondo che il nostro encefalo cerca di decodificare. Ora, se è vero che nella nostra mente alberga un inconscio, un subconscio e un conscio, l'inconscio è in grado di cogliere chiaramente e molto più immediatamente tutti gli input che tu percepisci, infatti il cervello è come un enorme pc quantistico capace di una enorme quantità di elaborazione dati. Il subconscio, che media i dati con il conscio per rendere la realtà accettabile, filtra i dati accettabili e li trasmette al conscio-coscienza. Ecco perchè ciò di cui siamo consci è sempre una parte degli input che ci arriva filtrata dal subconscio e comunque noi ''sappiamo'' determinate cose che non sappiamo di sapere perchè rimangono nell'inconscio, queste tuttavia agiscono comunque come variabili perturbanti. Ecco perchè ritengo che sia importante la ''qualità'' degli input che giungono al cervello, perchè, nonostante noi non si sia consci della loro importanza, essi rimangono impressi nell' hard disk a sola scrittura che è il nostro inconscio, che noi lo si voglia o no, e producono delle reazioni inconsce di cu noi poi non conosciamo l'origine. |
Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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E poi c'è poco da contestare: Lombroso voleva dimostrare che l'inclinazione alla delinquenza era determinata da particolari caratteri fisici, soprattutto la conformazione del cranio. Secondo un metodo induttivo, analizzava i teschi dei briganti uccisi e cercava di trovare caratteristiche simili in modo da giustificare la loro inclinazione al crimine. La sua era una teoria, e non è mai riuscito a dimostrare la sua ipotesi. Più di un secolo dopo la stesura de "L'uomo delinquente" si capisce che erano tutte baggianate, influenzate dal clima positivista e naturalista del tempo; che poi rimanga una figura di rilievo nell'ambito della criminologia è indubbio Non affermo di padroneggiare niente, dico solo che se Lombroso avesse conosciuto Ted Bundy si sarebbe reso conto che la propensione alla delinquenza c'entra proprio poco con la deformità del cranio |
Re: L'importanza del "milieu"
Lombroso comunque diceva anche cose vere, è innegabile che certi tizi acquisiscano una fisionomia da delinquente dovuta all'ambiente degradato nel quale hanno vissuto, è una sorta di difesa contro l'ambiente stesso... se uno frequente con delinquenti non può avere una faccia normale o da buono, ma si deve adeguare per non farsi mettere sotto e l'ambiente gioca questo ruolo
è come l'orso polare che diventa bianco per mimetizzarsi nella neve, tanto per fare un esempio poi influiscono anche clima, geni, alimentazione ed altre cose, tra cui l'ambiente esterno in cui si vive inoltre alcune popolazioni sono nettamente più propense al crimine di altre, i meridionali sono incommensurabilmente più proni al crimine dei settentrionali, in questo gioca un fattore la storia di un paese, i primi secoli sono come l'infanzia per un uomo |
Re: L'importanza del "milieu"
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L'orso polare non è bianco perchè lo diventa, è il risultato di migliaia di anni di selezione naturale. E' proprio approcciandosi alla teoria di Darwin in modo sbagliato che Lombroso trasse le sue errate conclusioni |
Re: L'importanza del "milieu"
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http://www.fairfaxunderground.com/fo..._the_troll.jpg |
Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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Dopo questa, le ho davvero sentite TUTTE! Ma come si fa?! :miodio: :testata: |
Re: L'importanza del "milieu"
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Lombroso elencava tutta una serie di caratteristiche ben precise, comunque. Fosse nel cranio, naso piccolo, mento sporgente e via dicendo. Quote:
http://www.skcentral.com/gallery/alb..._waiting~0.jpg Brutto? http://www.documentingreality.com/fo...-20-281-29.jpg Brutto? http://www.serialkillercalendar.com/...rey-dahmer.jpg Io non so che idea hai tu di bello e brutto, ma i tuoi mi sembrano ragionamenti da medioevo Quote:
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Re: L'importanza del "milieu"
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