Re: yes man e aprirsi alla vita
 

le profezie che si autoavverano sono un fenomeno curioso ma spiegabile razionalmente.
Se tu credi in una determinata cosa, può darsi che agisci in un modo che rende questa credenza valida... ad esempio poniamo il caso che tu ti senta piacente, ci provi con delle ragazze e qualcuna che ti trova piacente la becchi. Ciò non significa che tu sia piacente, ma che in quel momento hai trovato la ragazza che ti trova piacente.

Supponiamo ad esempio che per assurdo un mago ti regali un bracciale dicendoti che ti rende più intelligente, tu potresti crederti più intelligente e sforzarti maggiormente su problemi che in situazioni normali avrebbero stimolato la tua negatività e arrendevolezza. Così ottieni più risultati e finisci per ottenere conferma del potere del bracciale, anche se il bracciale non ha ovviamente alcun potere!

Ovviamente vale anche al negativo.


Le profezie che si avverano si basano su un importante distorsione cognitiva, il bias di conferma. http://it.wikipedia.org/wiki/Bias_di_conferma

Re: yes man e aprirsi alla vita
 

ma come fai tecnicamente a farlo, cioè tu domani ti alzi e ti autoconvinci di essere piacente? e già questo non credo che sia una cosa facile , poi ci provi con delle ragazze e probabilmete avrai lo stesso risultato
magari sarai leggermente più ottimista ma la realtà fuori non cambierà



in questo caso è diverso,
mettiamo che tu domani incontri 10 ragazze che ti dicono che ti trovano affascinate e carino, e sono pronte a starci
tu ti convinci di essere un tipo affascinante
e cominci a comportarti da tale...
ma questa non è la realtà, è solo una fantasia
ma è propio questo che succede ad esempio ai ragazzi particolarmente piacenti,
le ragazze gli muoiono dietro e si convincono sempre di più di essere affascinanti e finiscono per comportarsi da tali

è propio la risposta che viene dagli altri, dal mondo
a stabilire in un certo senso come ti senti, non il contrario

Re: yes man e aprirsi alla vita
 

Lo yes man ha teoricamente in modo semplificato un 50% di probabilità di ottenere esperienze positive e un 50% di ottenere esperienze negative, tuttavia questo fattore dipende dall'ambiente in cui si trova cioè dagli stimoli che riceve siccome lo yes man è un elemento passivo (ricordatevelo).
Il film come avete giustamente detto riflette lo spirito americano e in particolare quello capitalistico, il protagonista difatti è sopratutto bombardato dalle pubblicità che finiscono per promuovere la sua persona con formazione professionale, culturale, d'immagine, ecc.
Il personaggio di inizio film si trasforma radicalmente, le probabilità del 50% crescono esattamente secondo i principi d'investimento di successo di un bene (investimento sulla persona).
Ecco che da perdente quale era in un sistema fortemente competitivo diventa un vincente che è da sempre la chiave del successo nelle relazioni sociali.
Fama, ricchezza, potere(promozione), bellezza(nuovo look), cultura(lingue parlate), intelligenza, arte(musica), carattere, umorismo.
Questo film racconta un investimento di successo.
Ma tutti gli investimenti sono da considerarsi imprese, azzardi.. possono essere di successo come no.
Affermare che più sì migliorano la vita è una stupidaggine infondata.
Per migliorare la vita bisogna saper padroneggiare i sì e i no, qualcosa dove la statistica e la fortuna centrano relativamente e conta l'ambiente, l'esperienza e chi ha problemi sociali ha alle spalle ambienti e esperienze negative che non si possono spazzare via con un colpo di spugna o un salto nel vuoto perché le ripercussioni si scontano
Per quanto riguarda la psicologa che parla di legge di attrazione no comment.

Re: yes man e aprirsi alla vita
 

non mi hai capito, non parla di legge di attrazione ma di inconsci collettivi, che è una cosa un pò diversa, Jung ne parla.

Re: yes man e aprirsi alla vita
 

no comment x2 :lingua:

Re: yes man e aprirsi alla vita
 

L'atteggiamento positivo e costruttivo è fondamentale. E potete ben vedere quanta gente negativa incontrate nella vita intorno a voi, gente che vi demoralizza, gente che vi delude, gente che vi offende, gente che vi aggredisce, gente che vi maltratta.

Quindi è vero il discorso degli inconsci collettivi, però se io ho un atteggiamento positivo devo ricercare le persone che hanno un atteggiamento positivo e costruttivo.

La negatività non è per forza sintomo di malvagità, altrimenti cadremmo quasi nel concetto antico del ''bello e buono'' e ''brutto e cattivo''. Può essere spia di un disagio e anche io personalmente sono in parte e sono stato distruttivo per molto tempo.

Certo però che io ne avevo ben donde di esserlo, quando invece osservi persone che dalla vita hanno avuto tutto e sono in posizioni sociali di riguardo e continuano a rompere le scatole al prossimo volendo ancora e ancora tutto per sè, bè, quello può essere definito un atteggiamento di chiusura verso gli altri inutile, controproducente, e distruttivo verso il prossimo.

Re: yes man e aprirsi alla vita
 

La gente più che "captare" qualcosa evita tutto quello che non è positivo (e questo è il problema chiave che si trova ad affrontare chi prova a risalire dall'abisso).
La positività attira, la negatività respinge: è elementare, manco c'è bisogno di teorie sull'inconscio collettivo.

Ci son stati periodi in cui son "buttato" (coi miei limiti, ovviamente) ma non è cambiato assolutamente niente, e ciò mi ha fatto stare anche peggio e diventare più pessimista.
E' per questo che non credo che la gente sia in grado di captare alcunché ( fuorché ciò a cui è interessata).. il "Think Positive" non è inutile..ma non basta.

Re: yes man e aprirsi alla vita
 

Secondo me il limite del ragionamento è che spesso la gente con "atteggiamento positivo" non è detto che sia gente "positiva".. (e viceversa) la positività può essere un elemento anche solo strumentale.

Spesso, infatti, capita che la gente che ci delude o demoralizza o maltratta sia gente estremamente "positiva" (come atteggiamento nei confronti della vita).

Della negatività non gliene frega niente a nessuno, se hai un disagio sei emarginato.
Punto.

Re: yes man e aprirsi alla vita
 

Pochissima voglia di scrivere,ma mi ritrovo tantissimo in questo monologo:alla fine si capisce il vero soggetto.