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Franz86 13-08-2012 20:02

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Quote:

Originariamente inviata da filosofo (Messaggio 829221)
Infatti gli altri molto spesso sono "specchi", di una nostra condizione passata o presente.
Ma "stare bene con se stessi" o "stare male con se stessi" son comunque percezioni soggettive, costruite, artificiose, non vere.
E, a dispetto di quanto si vuol credere, non c'è nulla di elevato nello star bene con gli altri, nell'amare, se non metti in campo un qualche credo religioso o variamente spirituale, o un artefatto orizzonte di senso.

Siamo animali, estremamente limitati, con un'inizio e una fine, e un "libero arbitrio" molto meno libero di quanto crediamo.
Guardiamo le formiche dall'alto verso il basso, senza renderci conto che anche noi, pur pensando, tifando, razionalizzando, poetando, scrivendo, leggendo, pagando le tasse, costruendo, distruggendo, amando, odiando, soggiaciamo alle stesse "regole del gioco". nascita, pipì, pupù, ricerca del cibo, perpetuare la prole, invecchiamento, morte.

La condizione umana, per chi intende scavare all'interno di essa e non fermarsi in superficie, è la più becera ed esecrabile, perché c'è consapevolezza.
Ed essere robottini, schiavi di leggi naturali, destinati a una fine incontrovertibile, con annessa consapevolezza, certamente mette in bilico e spesso fa strazio di motivazioni, desideri, orizzonti di senso. Tutto viene relativizzato, e dopo aver relativizzati uno si chiede quale senso abbia tutto questo. Nessun senso. Siamo bestie, e per di più c'è un istinto di autoconservazione che ci porta a tirare avanti, anche se tutto ciò che faremo o non faremo, non ci renderà né grandi, né piccoli, non ci eleverà né ci abbasserà.

Io detesto la natura umana anche in me stesso, se è qui che vuoi pungolarmi.

Ma una "bestia" non detesta la sua natura, quindi, se anche noi siamo animali, è questo "detestarsi" ad essere artificioso, e può essere superato.
In ogni caso, quando davvero si vedono gli altri come specchio di se stessi, si smette di detestarli e si comincia eventualmente a lavorare su se stessi: altrimenti si rigetta la coerenza (e perchè rigettare la coerenza?).

Lo star bene con se stessi è ovviamente soggettivo, ma niente affatto "non vero".
Certo, se si vogliono vedere la tragicità, la bruttezza e l' insensatezza dell' esistenza allora le si vedranno, è così in tutti gli ambiti, l' essere umano è decisamente capace di auto-illudersi: ma quando uno sta bene... semplicemente sta bene.
Quando uno invece sta male può anche provare ad auto-illudersi di star bene, ma il tentativo non funziona mai.:)

Certo, se si abbraccia un qualche tipo di relativismo e si vuole sostenere l' inesistenza della condizione dello "star bene" ... va bene :D: ma è un ragionamento che rientra nell' ambito della pura speculazione intellettuale sganciata dalla realtà (approccio in effetti piuttosto comune).

La fine predeterminata dell' esistenza razionalmente non dovrebbe portare ad alcuna angoscia, dopotutto finchè si è vivi... si è vivi, perchè pensare quindi alla morte? Ma ciò che angoscia, secondo me, non è tanto la morte in sè in un domani indefinito, quanto piuttosto ciò che stiamo perdendo oggi non facendo (o meglio, non essendo, ma questo è un altro discorso ancora...) e che comunque continuiamo a rimandare ...

filosofo 13-08-2012 20:21

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Quote:

Originariamente inviata da Franz86 (Messaggio 829250)
Ma una "bestia" non detesta la sua natura, quindi, se anche noi siamo animali, è questo "detestarsi" ad essere artificioso, e può essere superato.
In ogni caso, quando davvero si vedono gli altri come specchio di se stessi, si smette di detestarli e si comincia eventualmente a lavorare su se stessi: altrimenti si rigetta la coerenza (e perchè rigettare la coerenza?).

Lo star bene con se stessi è ovviamente soggettivo, ma niente affatto "non vero".
Certo, se si vogliono vedere la tragicità, la bruttezza e l' insensatezza dell' esistenza allora le si vedranno, è così in tutti gli ambiti, l' essere umano è decisamente capace di auto-illudersi: ma quando uno sta bene... semplicemente sta bene.
Quando uno invece sta male può anche provare ad auto-illudersi di star bene, ma il tentativo non funziona mai.:)

Certo, se si abbraccia un qualche tipo di relativismo e si vuole sostenere l' inesistenza della condizione dello "star bene" ... va bene :D: ma è un ragionamento che rientra nell' ambito della pura speculazione intellettuale sganciata dalla realtà (approccio in effetti piuttosto comune).

La fine predeterminata dell' esistenza razionalmente non dovrebbe portare ad alcuna angoscia, dopotutto finchè si è vivi... si è vivi, perchè pensare quindi alla morte? Ma ciò che angoscia, secondo me, non è tanto la morte in sè in un domani indefinito, quanto piuttosto ciò che stiamo perdendo oggi non facendo (o meglio, non essendo, ma questo è un altro discorso ancora...) e che comunque continuiamo a rimandare ...

La bestia non detesta la propria natura, né la ama, perché non è in grado di farlo. La bestia è.
L'incidente umano è proprio quello di possedere un cervello, col quale può fare tante cose, tra cui riflettere sulla propria natura, e a differenti livelli.
Solo alcuni vanno in profondità. E non è un caso che "Io Ibra" venda molto di più dei testi di neurobiologia, che "Gli Uomini vengono da Marte e le donne da Venere" (= come far funzionare una relazione di coppia) venda molto di più di "Ti amerò per sempre" di Piero Angela, in cui divulga le risultanze scientifiche derivanti dallo studio delle dinamiche amorose.

Son d'accordo con te che il "detestarsi" sia ugualmente soggettivo e artificioso, implica un giudizio di valore e non una mera analisi/contemplazione/accettazione di ciò che è.
Deriva, nell'accezione che ne sto dando, dalla consapevolezza di avere un cervello (pur "meccanico" anch'esso) che può spingersi oltre, ma che si trova in una "macchina" di scarsa cilindrata, che ogni tot deve essere riempita/svuotata e sottoposta a processi di manutenzione, e che, se la natura seguirà il suo corso, si autodemolirà.

E tutto ciò che avviene nel frattempo in sé e per sé non ha alcun valore e senso reale, solo quello che decidiamo artificiosamente di dargli, in ragione di come si è costruita la nostra soggettività nel tempo.

Non so se è più "fortunato" chi vive senza aspettative e senza attaccamento (o almeno così si è autoconvinto) o chi darebbe il tutto per tutto per ottenere qualcosa.
Io mi trovo in mezzo, ed è la condizione più miserevole.

Daniele89 13-08-2012 21:07

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 829297)

i... il problema è sempre a monte.

Quello Venusiano?

Franz86 13-08-2012 21:39

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Quote:

Originariamente inviata da filosofo (Messaggio 829275)
La bestia non detesta la propria natura, né la ama, perché non è in grado di farlo. La bestia è.

Quindi paradossalmente il maggior vanto della specie umana, il cervello eccezionalmente sviluppato, crea più che altro danni ... :mrgreen:
In realtà non penso proprio questo, credo purtroppo che l' uomo, negli ultimi millenni, abbia perso la capacità di utilizzare in modo funzionale la razionalità, che è diventata solamente una macchina per produrre castelli di carte("filosofie", "scienze", ideologie ... ).
Perchè, per quanto paradossale possa apparire anche questo, è più facile costruire castelli di carte elaboratissimi che applicarsi concretamente su alcune idee semplici come il "conosci te stesso" e "sii te stesso".
Un maestro Zen probabilmente "sosterrebbe" che è possibile anche per l' uomo essere come è il gatto, anche se un maestro Zen non "sosterrebbe" mai nulla ... :mrgreen::mrgreen:
Quote:

L'incidente umano è proprio quello di possedere un cervello, col quale può fare tante cose, tra cui riflettere sulla propria natura, e a differenti livelli.
Solo alcuni vanno in profondità. E non è un caso che "Io Ibra" venda molto di più dei testi di neurobiologia, che "Gli Uomini vengono da Marte e le donne da Venere" (= come far funzionare una relazione di coppia) venda molto di più di "Ti amerò per sempre" di Piero Angela, in cui divulga le risultanze scientifiche derivanti dallo studio delle dinamiche amorose.
Al di là del fatto che la mia considerazione della scienza moderna non è propriamente elevatissima, in ogni caso non vedo perchè disprezzare chi legge "Io Ibra": o lo si migliora, o lo si sopporta, perchè disprezzarlo? Se una certa "banalità" ci tocca particolarmente è perchè è ancora fortemente presente anche in noi, per quanto tentiamo di negarlo.
Quote:

Son d'accordo con te che il "detestarsi" sia ugualmente soggettivo e artificioso, implica un giudizio di valore e non una mera analisi/contemplazione/accettazione di ciò che è.
Hmmm... : " Chi disprezza sé stesso si apprezza tuttavia ancora come disprezzatore. " F. Nietzsche

Quote:

Deriva, nell'accezione che ne sto dando, dalla consapevolezza di avere un cervello (pur "meccanico" anch'esso) che può spingersi oltre, ma che si trova in una "macchina" di scarsa cilindrata, che ogni tot deve essere riempita/svuotata e sottoposta a processi di manutenzione, e che, se la natura seguirà il suo corso, si autodemolirà.

E tutto ciò che avviene nel frattempo in sé e per sé non ha alcun valore e senso reale, solo quello che decidiamo artificiosamente di dargli, in ragione di come si è costruita la nostra soggettività nel tempo.
Ma anche questa visione "tragica" dell' esistenza è artificiosa.
Quote:

Non so se è più "fortunato" chi vive senza aspettative e senza attaccamento (o almeno così si è autoconvinto) o chi darebbe il tutto per tutto per ottenere qualcosa.
Io mi trovo in mezzo, ed è la condizione più miserevole.
Non esistono condizione stabilmente "miserevoli" da cui non si possa uscire, come non esistono condizioni stabilmente "fortunate" che siano "piovute dal cielo". Il lavoro su se stessi è fruttuoso solo se ci si impegna davvero.

Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 829297)
... il problema è sempre a monte.

L'alpinismo metafisico ci salverà :) http://it.wikipedia.org/wiki/Il_Monte_Analogo

filosofo 13-08-2012 21:41

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 829297)
Piero Angela :miodio:

Io sono misantropo solo con lui e Margherita Bahck :ridacchiare:

I testi di "neurobiologia" e Piero Angela purtroppo sono i giusti simboli del razionalismo, del relativismo e del meccanicismo che sono alla base dei tuoi ragionamenti e delle tue conclusioni.

Non a caso la scienza moderna e le sue "scoperte" non fanno che portare infelicità alla gente...

Come infatti anche Franz concorda...



Anche se il problema probabilmente è a monte, uno non sceglie di credere alla scienza moderna a meno di non avere alcune questioni psicologiche (insicurezze) che lo portino a questo.

La scienza moderna e il meccanicismo sono così rassicuranti, così prevedibili, i mitici esperimenti in laboratorio che vengono sempre uguali (se non fosse che ogni volta vengono diversi).

Il relativismo è una scelta (di comodo) che uno fà per dei motivi... il problema è sempre a monte.

Attenzione: il razionalismo non porta conduce automaticamente all'infelicità. Tant'è che le persone che tu stesso citi, e lo stuolo sarebbe lungo, non mi paiono affatto persone infelici.
Il problema sta nel giudizio che successivamente viene dato.

Dopodiché, le piccole e grandi verità che scopriamo strada facendo non è affatto detto che debbano condurre a un "lieto fine" o alla "felicità", come tu sussumi.
Ma quando mai? Nel mondo delle favole forse.

Quanto ai problemi psicologici che tu millanti, come motivo per cui credere alla scienza moderna, sei decisamente fuori strada.
Anzi, in genere l'insicurezza conduce verso religioni, idealismi, estremismi et simili.
Una persona che vive una crisi e per uscirne si affida alla scienza, si ritroverà magari con un cappio al collo, perché la scienza non prospetta paradisi, karma, giustizia universale e altri bei sogni.

Dovremmo affidarci alle religioni, che "ingabbiano" la ricerca di conoscenza in nome di una fede che ricapitola se stessa, alle baggianate new age, con coloro che si cibano di "luce" e poi vengono sgamati mentre mangiano, o attraverso il paranormale, in cui i vari pupilli sono stati abbondantemente smacherati, sbugiardati, e qualcuno ha pure confessato?

Che quello scientifico sia un work in progress è certamente vero, ed è altrettanto vero che se abbiamo le idee molto più chiare sulla nostra natura (e queste possono piacere o meno), dobbiamo rendere merito alla scienza, e non ai millantatori-speculatori-illusi-schizofrenici da quattro soldi.

Il lieto fine è roba dal film. Neanche tutti.

ESPROC 13-08-2012 21:43

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Dipende, in questo momento i'm too

Fallitoperenne 13-08-2012 22:07

Re: C'è almeno un misantropo?
 
già.non c'è gusto a essere misogini.essere misantropi è più democratico.
che schifo l'umanità,davvero.

filosofo 13-08-2012 22:17

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 829351)
Il lieto fine è osservabile nelle persone, ci sono tante persone felici, però bisogna saperle riconoscere.

Questo non lo nego, e non è in contraddizione con quello che dico.

Blackrose 14-08-2012 00:36

Re: C'è almeno un misantropo?
 
comunque lo sono sempre di più

briox77 14-08-2012 03:15

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Quote:

Originariamente inviata da filosofo (Messaggio 828779)
Ma siete tutti colmi d'amore per il prossimo o c'è anche chi mi va in brodo di giuggiole leggendo questi aforismi?

http://www.aforismario.it/aforismi-contro-umanita.htm


considerando che statisticamente una persona normale mente 3 volte ogni 10 minuti di conversazione..direi di si...sono misantropo! :mannaggia:

Wasted Life 14-08-2012 03:37

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Direi di sì. Il problema è che io aborro la condizione umana in generale e purtroppo anche io rientro nella categoria.

Markos 14-08-2012 11:02

Re: C'è almeno un misantropo?
 
No per quanto mi riguarda direi di no...
Ritengo che l'essere umano sia un mix di positività e negatività che emergono a seconda dagli input esterni che lo stesso riceve durante la sua quotidianità dalla culla in poi....
Il problema a parer mio non è il singolo individuo ma sono le società stesse e le nefaste influenze che esse hanno sulla massa...

amarlena 14-08-2012 11:57

Re: C'è almeno un misantropo?
 
L'orrore di vedere un uomo là dove si poteva contemplare un cavallo!
basta cambiare occhiali
Con alcuni si può anche vedere al posto del cavallo un cavallo nudo:D

ColorBlind 14-08-2012 13:39

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Quote:

Originariamente inviata da zucchina (Messaggio 829660)
a dire il vero molte di quelle citazioni mi sembrano o banali o sceme, tipo di adolescenti che vogliono mostrarsi incazzati con il mondo, boh non mi affascinano :nonso:

infatti io le avrei apprezzate quando ero sui 15 anni e ce l' avevo con il mondo, pensavo che ogni singolo essere umano fosse una presenza triste e dannosa, e quindi degno del mio disprezzo.:mrgreen:

Ora invece non mi comunicano niente di condivisibile, non vuole dire che sia generosa e piena di amore per il prossimo, ma di certo non odio l'umanità, anzi ci sono davvero tante persone apprezzabili o da cui imparare qualcosa, preferisco dare la mia attenzione a quelle, il fatto io non abbia le capacità per interagirci è un' altro discorso...

La mia misantropia rimane solo verso certe categorie, ad esempio mi viene naturale pensare che se una persona appartiene ad un certo ambiente in cui possiede potere/soldi, sia necessariamente solo negativa.

Bill Nash 15-08-2012 23:03

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Secondo me il misantropo che è tale pur avendo avuto una vita piena di soddisfazioni e pur non avendo subito grossi torti dagli altri ha capito tutto dalla vita.
Io sono sulla buona strada per diventarlo, attualmente sono incazzato e invidioso.

Pluvia 15-08-2012 23:35

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Un pochino per tanti motivi....per esempio io odio l'egoismo umano, e mi risulta che tutti, chi più chi meno, nel mondo siano egoisti...:pensando:

cenerella 07-10-2012 23:43

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Eccomi, non ho avuto esperienze particolarmente negative e non credo di odiare l'umanità piuttosto direi che mi è spesso indifferente, sento che apparteniamo a due "mondi" differenti...

rainy 07-10-2012 23:46

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Vabè, basta leggere la mia firma :mrgreen:

Non sono misantropo, sono realista

Tribe 08-10-2012 00:21

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Io. + 8 caratteri.

Yumenohashi 08-10-2012 00:23

Re: C'è almeno un misantropo?
 
Me too, odio i più without discrimination :bene:


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