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Jeanne 11-06-2008 00:36

Quote:

Originariamente inviata da andrea870
Il cambiamento implica una rottura degli schemi che ci siamo creati con il tempo..Fa' male pero' fortifica.


Riporto in vita tutto il thread, e mi chiedo se il segreto non stia nella volontà di cambiare, cioè mettere comunque azione o delle controtendenze nella nostra vita.

ciao

calinero 11-06-2008 00:43

che nostalgia!
il mitico fobic felicenanto
l'ex fobic rectius (beato lui)
knulp quando ai tempi era l'unico logorroico ed il contagio non era ancora così diffuso
:lol:

cmq mi verrebbe da dire... volere è potere

ci son dei giorni dove voglio e posso
ed altri dove non ho la forza

ho tanti cambiamenti parziali, ma mai uno totale e definitivo
che sia questa la mia natura?
ai geni non si comanda?
bà è + di 1 anno che sono qui, e a parte un titolo che arriverà presto e che col quale mi ci pulirò.... :) non mi par di aver mutato niente, continuo a fuggire da certe cose, altre son migliorate, ma i tabù restano tabù
forse perchè non voglio davvero cambiare?
e perchè non voglio cambiare?
perchè mi va bene così?
mah, chi lo sa

Jeanne 11-06-2008 00:53

Quote:

Originariamente inviata da calinero
forse perchè non voglio davvero cambiare?
e perchè non voglio cambiare?
perchè mi va bene così?
mah, chi lo sa

Abbiamo paura di farci male? Paura di agire?

Che cosa ci serve?

calinero 11-06-2008 00:57

Quote:

Originariamente inviata da Jeanne
Quote:

Originariamente inviata da calinero
forse perchè non voglio davvero cambiare?
e perchè non voglio cambiare?
perchè mi va bene così?
mah, chi lo sa

Abbiamo paura di farci male? Paura di agire?

Che cosa ci serve?

qualcuno dice che si prova a cambiare solo quando si tocca veramente il fondo
ma qui il fondo della piscina sembra non arrivare mai

Jeanne 11-06-2008 01:26

Quote:

Originariamente inviata da calinero
qualcuno dice che si prova a cambiare solo quando si tocca veramente il fondo
ma qui il fondo della piscina sembra non arrivare mai

E' chiaro non arrivi mai, perche' fa male.
E noi non sappiamo come fare per rialzarci. Siamo come dei filosofi con i sentimenti di un bambino.
Sembra quasi sia piu' importante l'impressione (storpiata) che riusciamo a dare di noi, piuttosto che aver il coraggio di esprimere la nostra vera essenza. Ho il coraggio di mostrare quello che sono.
Si dovrebbe avere il coraggio di ammettere quello che siamo:
maledettamente egocentrici, infantili ed egoisti.
Per questo siamo ancora qui. Perche' pensiamo solo a noi stessi, completamente inguaiati dai nostri stessi schemi.

cancellato2488 11-06-2008 09:07

Quote:

Originariamente inviata da Jeanne
Quote:

Originariamente inviata da andrea870
Il cambiamento implica una rottura degli schemi che ci siamo creati con il tempo..Fa' male pero' fortifica.


Riporto in vita tutto il thread, e mi chiedo se il segreto non stia nella volontà di cambiare, cioè mettere comunque azione o delle controtendenze nella nostra vita.

ciao

io lo sto ripetendo da quando ho messo piede qui dentro:
la timidezza, ma anche la fobiasociale non "guariscono" se rimanete passivi davanti ad essi.
Così come un obeso non dimagrisce se continua a farsi assalire dalla fame e mangiare non appena sente lo stimolo.
Il trucco è proprio quello: lo stomaco ha fame? io non ingerisco.

M'imbarazzo? continuo a parlare comunque (anzi no...tento di ridere e scherzare ancora di più)
MI vien da tremare? dico "guardate gente sto tremando dalla paura...qualcuno non è che mi da un bel calcio nel posteriore così almeno ho qualcosa di sensato per aver paura/dolore"?

E' questa la solfa.
Essere consapevoli di se stessi e se si vuole cambiare (perchè è un diritto per un timido rimanere tale, ma un sociofobico penso miri a "normalizzarsi" un pochetto...calimero a parte credo :D) avere la forza per fare il primo passo, poi il secondo e poi il terzo.
Se non volete imparare a camminare da soli (a costo anche di ricadere sull'asfalto) nessuno può insegnarverlo; e non sperate nel fatto che un giorno vi sveglierete e saprete farlo perfettametne senza averci mai provato (è un cammino in cui si può cadere tante volte e in cui ci si dev eimpegnare per rialzarsi)

Jeanne 11-06-2008 10:10

Quindi anche per te sarebbe come fare un allenamento consapevole e costante per trasformare le nostre tendenze negative e i nostri schemi prestabiliti. Bene.

Quote:

Originariamente inviata da 1giova88
qualcuno non è che mi da un bel calcio nel posteriore così almeno ho qualcosa di sensato per aver paura/dolore"?

Ah, quindi a volte chiedere aiuto, o accettare o riconoscere gli aiuti non è un male!
Anzi sarebbe auspicabile, no? Bene.

Quote:

Originariamente inviata da 1giova88
Se non volete imparare a camminare da soli (a costo anche di ricadere sull'asfalto) nessuno può insegnarverlo

Invece qui si parla di personale volonta' nel mettere azione a prescindere dagli aiuti esterni.
In questo percorso "doloroso ma fortificante" aggiungerei anche: imparare dai nostri errori (o tendenze negative o schemi o cattive abitudini) perche' potremmo cercare di rialzarci mille volte, e ricadere altre mille, ma non serve a nulla farlo senza aver compreso il perche' si era finiti col culo per terra.

Imparare dall'errore è una chiave per il cambiamento. Tutto il testo io la vedo come illusione con noi stessi.

Leggero 11-06-2008 14:12

Quote:

Originariamente inviata da andrea870
Prima impari ad affrontare le tue paure e il mondo e meglio è.Rimandare in eterno amplifichera' il tuo senso di smarrimento successivo e saranno dolori.Purtroppo è cosi'

Che cosa intendi precisamente con "paure", quali paure intendi?

bardamu 11-06-2008 14:37

Quote:

Originariamente inviata da Jeanne
Si dovrebbe avere il coraggio di ammettere quello che siamo:
maledettamente egocentrici, infantili ed egoisti.
Per questo siamo ancora qui. Perche' pensiamo solo a noi stessi, completamente inguaiati dai nostri stessi schemi.

Se ne esce quando si impara a lasciarsi andare agli altri, a mettersi nelle mani delle persone verso cui si prova affetto. Quando si impara a voler bene, ad ammettere i propri torti, ad abbassare ogni difesa e a mostrare la gola agli amici. Quando facciamo qualcosa perchè pensiamo davvero all'altro, quando ci sforziamo di gettare via la nostra immagine e anche noi stessi. Quando ci concentriamo sull'altro e sulla sua felicità, senza nessuna motivazione riconducibile a noi. Il gusto di sentirci migliori è la più insidiosa.

Il piacere di vedersi altruisti è l'inganno più subdolo che le nostre paure ci propinano. Illudersi di sentire veramente gli altri, solo perchè ci si sforza di farlo o perchè lo si fa in maniera pensata, ragionata.

Se eliminiamo la nostra micidiale autoreferenza, allora se ne esce. E non lo si fa per sentirsi migliori ai propri occhi, lo si fa per vivere davvero.

calireo 12-06-2008 01:38

Quote:

Originariamente inviata da mezzelfo
In teoria è così: quando sbatti violentemente con il culo per terra, approfitta della spinta per salire sù.

Ma non è che io ci credo tanto. Il segreto di questa mancata voglia di cambiamenti, è propio tenersi in basso ma non per terra, non cercare di salire, evitare quindi possibile cadute dolorose.

insomma si galleggia a mezz'acqua
x ora va bene così

calireo 12-06-2008 01:40

Quote:

Originariamente inviata da Leggero
Quote:

Originariamente inviata da andrea870
Prima impari ad affrontare le tue paure e il mondo e meglio è.Rimandare in eterno amplifichera' il tuo senso di smarrimento successivo e saranno dolori.Purtroppo è cosi'

Che cosa intendi precisamente con "paure", quali paure intendi?

l'autore originario del topic ora fa il presentatore televisivo


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