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Re: Il banco vince.
non è fingere o nascondersi, è prendere atto, resistere ed andare avanti, superare i momenti difficili, credo si tratti di questo.....
c'è chi lo riesce a fare e chi ha più difficoltà, anche se le due condizioni non sono eterne ed immutabili.... |
Re: Il banco vince.
La verità fa male. Da qualunque punto di vista la guardi. Fingere per molte persone equivale semplicemente ad alleggerire la dose per vivere meglio. E' istinto di sopravvivenza, dopo tutto.
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Re: Il banco vince.
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Re: Il banco vince.
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Re: Il banco vince.
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Esaminare la situazione nella quale si trova chi fa appello alle potenze oscure è una delle vie più sicure e più brevi verso la conoscenza e la critica di queste stesse potenze. Infatti ogni prodigio ha due lati, uno rivolto a chi lo compie, l’altro rivolto a chi lo subisce. E non di rado il secondo è più istruttivo del primo perché comprende già in sé il suo segreto. Poniamo che qualcuno si sia fatto tracciare il profilo grafologico o chiromantico, o si sia fatto fare l’oroscopo; per ora vogliamo porre solo una domanda: che cosa avviene in lui? Si potrebbe pensare che la sua preoccupazione sarà di confrontare e verificare. Più o meno scetticamente egli sottoporrà a esame affermazione dopo affermazione. In verità nulla di questo. Piuttosto il contrario. Soprattutto, una fervida curiosità per il risultato, come se quei ragguagli riguardassero una persona che gli sta a cuore ma che non conosce. Il combustibile per questo fuoco è la vanità. E subito diventa un mare di fiamme, appena inciampa nel suo nome. L’esposizione del nome, però, se già in sé costituisce uno degli influssi più forti che si possono pensare su chi lo porta (gli americani ne hanno fatto un impiego pratico, lasciando che Smith e Brown parlino dalle loro réclame luminose), nella predizione si congiunge naturalmente con ciò che viene predetto. Le cose stanno come segue: la cosiddetta immagine interiore che noi abbiamo di noi stessi è di minuto in minuto improvvisazione pura. Essa si regola, se così si può dire, sulle maschere che le vengono messe innanzi. Di tali maschere il mondo è un arsenale. Solo la persona rattrappita e sterile le cerca, deformate, dentro di sé (dentro di noi infatti quelle immagini non abbondano). Per questo, niente ci rende tanto felici come quando qualcuno ci si fa innanzi con una cassa di maschere esotiche e ci offre gli esemplari più rari: la maschera dell’assassino, del magnate della finanza, del circumnavigatore. Guardare attraverso di loro ci incanta. Scorgiamo le costellazioni, gli attimi, nei quali siamo stati davvero l’una o l’altra cosa oppure tutte quelle cose in una volta. Desideriamo tutti l’ebbrezza di questa mascherata: di ciò vivono ancor oggi cartomanti, chiromanti e astrologi. Essi sanno riportarci in una di quelle silenziose pause del destino, delle quali solo più tardi ci accorgiamo che contenevano il germe di uno sviluppo del tutto diverso da quello che ci è toccato in sorte. In quelle immagini della nostra essenza, all’apparenza così misere, all’apparenza così strambe, che il ciarlatano ci porge, sentiamo con profondo, beato sgomento che il destino pulsa come un cuore. Così tanto più ci affrettiamo a dar ragione al ciarlatano, quanto più assetati avvertiamo montare in noi le ombre della vita mai vissuta. — Walter Benjamin, Strada a senso unico, Della credenza nelle cose che ci vengono predette |
Re: Il banco vince.
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Re: Il banco vince.
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Cose mai viste. Basta chiedere e sarà dato, non mi son mai tirato indietro alle delucidazioni. Il tuo commento è profondamente ingiusto nei miei confronti. |
Re: Il banco vince.
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Re: Il banco vince.
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Secondo me dovresti considerare la possibilità di inserire un glossario a fine intervento.:D Confermo:non si tira indietro rispetto alle delucidazioni.A proposito thanks per mp dell'altra volta. |
Re: Il banco vince.
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Non esistono “quelli come te”, (e non esistono richieste patetiche: stupide possono essere le risposte, mai le domande); esiste un certo grado di comprensione. Sempre. Basta lavorare su quello. Per l'estratto, credo che possa donare un punto di vista alternativo al vivere come finzione ipocrita, lì dove Benjamin parla del mondo come arsenale di maschere. Il resto può anche non leggersi. Al momento sono preso in uno studio un po' impegnativo, ieri e oggi ho lasciato dei commenti senza badarci più di tanto. In effetti questo dovevo prepararlo in qualche modo. Dato che al momento seguo il forum in maniera molto discontinua, chiunque vuole può contattarmi. |
Re: Il banco vince.
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Più tardi lo faccio. Per l'mp, de nada. ;) |
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