Originariamente inviata da OmbraDiMeStesso (Messaggio 746114)

Ecco un mio grande
limite: non so consolare le persone.

Ho già serie difficoltà a mostrare affetto, e sono empatico come può
esserlo un ferro da stiro. Se una persona sta male per qualcosa me lo
deve dire esplicitamente, non provare a farmelo capire.

Avete presente quelle scene da telefilm dove chi è in lacrime viene
abbracciato e confortato da qualcuno ?
Io non sono nè quello in lacrime, ne quello che abbraccia.

Parlo di situazioni in cui il disagio di un'altra persona si manifesta
inequivocabilmente.
Mi è capitato ad una veglia funebre, che tutti i parenti attorno a me si
consolassero, confortassero e abbracciasero tra loro, e io? Io fermo in
piedi a fissare la salma pallidissima. Ogni tanto mi arrivava una pacca
consolatoria sulla spalla da dietro, ma non avevo idea di chi fosse.
Una sorta di sagoma tridimensionale.
Probabilmente ho dei problemi non solo a manifestare i miei sentimenti,
ma anche ad assistere alle manifestazioni altrui. Semplicemente mi
lasciano interdetto.

Forse è per questo che non voglio che la gente mi confidi i propri
problemi, perchè non saprei che farci..
Se ti si buca una gomma, rompe il computer, fulmina la lampadina, scassa
la lavatrice, se serve una mano a traslocare o a imbiancare casa, io ci
sono. Per altre cose, non contare su di me.

Voi come siete messi? Se una persona scoppia a piangere davanti a voi,
che fate?