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Re: Il Commediaforum
Come stabilito in precedenza, direi di confermare le due settimane di attesa per dar modo a tutti gli interessati di leggere con calma il canto. Quindi possiamo cominciare a commentare a partire da venerdì sera.
Intanto, se qualcuno vuol farsi aiutare nella lettura, può ascoltare un ospite d'eccezione che ho convocato in questo topic :occhiali: |
Re: Il Commediaforum
Alla rilettura del demoniaco Lautréamont, cercherò di abbinare quella del poema dantesco.
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Re: Il Commediaforum
Io l'ho letto, però non credo che sarò in grado di dare un grande contribuito al commento, non ho mai analizzato a fondo l'opera :male: quindi vorrei essere più una spettatrice:) che cerca di assimilare il possibile per colmare le sue lacune culturali, posso assistere?:interrogativo:
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Re: Il Commediaforum
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Ad ogni modo penso che ci sia posto per il contributo di chiunque, come ho detto all'inizio qui non si cerca per forza di vincere il Nobel per la letteratura. |
Re: Il Commediaforum
Io l'ho letto il canto della commediola eh. Mettimi in lista. Stasera però sono al cinema, quindi se iniziate vi leggerò più tardi o domani.
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Re: Il Commediaforum
Ragazzi, ho letto il canto... mi piacerebbe assistere alla discussione ma non aspettatevi grandi contributi da parte mia, ché penso non possa ardire di discorrere dell'Opera con il sign. Smith, non sono in grado.:timidezza:
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Re: Il Commediaforum
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Dai, l'ho già detto, nessuno è obbligato a scrivere un saggio di critica letteraria e personalmente non ritengo di essere così inarrivabile, figuriamoci, sono solo un appassionato (di inarrivabile c'è solo il Sommo :occhiali:). |
Re: Il Commediaforum
L'argomento (anzi, l'Argomento) è talmente vasto che non so da dove cominciare, e in più mi pesa la responsabilità di dover essere io il primo a parlare (non per niente ho sempre aperto pochissimi thread relativamente a quanto ho postato su questo forum). Mi limiterò ad alcune considerazioni parziali, per ora.
Per me questo è il canto in cui l'allegoria è la vera protagonista. Ovviamente l'allegoria pervade tutta l'Opera, ma in questo canto tutti gli elementi hanno la loro primaria importanza come figure allegoriche. La selva, le tre fiere, il Veltro (prima querelle della Divina Commedia: chi sarà mai? Arrigo VII, addirittura Dante stesso... secondo me è una figura volutamente indeterminata perché ciò che conta è la fiducia nell'immancabile giustizia riparatrice di Dio), anche lo stesso Virgilio, sono tutte figure principalmente allegoriche. La selva tanto amara che poco è più morte, la lupa che tante genti fe' già viver grame, Virgilio che per lungo silenzio parea fioco (e ovviamente tutta la figurazione del Veltro e della sua lotta con la lupa) sono figure che pur nel loro realismo descrittivo caratteristico di Dante e già notabile in questo primo canto, hanno la loro principale ragion d'essere come personaggi allegorici, secondo le interpretazioni più comuni che ne sono state date dai commentatori nei secoli. Sarà solo dopo qualche canto (direi con Paolo e Francesca, con Ciacco e soprattutto dall'VIII canto in poi, con Filippo Argenti) che i personaggi danteschi acquisiranno una fisionomia loro propria, di esseri umani concreti e unici. E che il Sommo comincerà a liberarsi dal tributo reverenziale verso i suoi modelli letterari, sia scritturali che classici, giungendo a porsi, più o meno esplicitamente, come più che un semplice epigono della poesia antica e addirittura come profeta investito da una missione divina. Per ora il canto fa, giustamente e coerentemente, da proemio e presentazione della struttura concettuale dell'intera Opera, introducendone, come in un trailer d'eccezione, i temi portanti e le motivazioni: crisi esistenziale, personale e al tempo stesso universale (nel mezzo del cammin di nostra vita), e necessità di superarla affrontando da vicino le brutture del mondo per riconoscerle e purificarsene, nonché per additarle al mondo che mal vive. |
Re: Il Commediaforum
Un mese di ban a Winston Smith per alterazione di un messaggio inserito dalla moderazione. :male:
:mrgreen: |
Re: Il Commediaforum
Messaggio modificato alla moderazione (cit.) :occhiali:
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Re: Il Commediaforum
Oh mod, The Wall lo hai visto a metà ma il I canto della DC lo hai letto, vieni qui a commentare dai :occhiali:
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Re: Il Commediaforum
Ma perché proprio io? L'ha letto un sacco di gente, mi fai sentire chiamato alla cattedra! :mrgreen:
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Re: Il Commediaforum
Don't leave me this way (cit.)
(e poi qui non s'interroga nessuno) |
Re: Il Commediaforum
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Re: Il Commediaforum
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Re: Il Commediaforum
Ah, pardon, allora mi era sfuggito a causa del cambio pagina.
In pratica il Veltro è un MacGuffin. :ridacchiare: |
Re: Il Commediaforum
Mh eccoci qui...
Mi chiedevo, secondo voi quanto la crisi che viene presa a pretesto per il viaggio è legata alla vita personale del Sommo (!) rispetto al discorso universale? Possibile che sia un 50% come si è soliti dire? Parliamone :ridacchiare: Attualmente, rileggendolo, noto che Virgilio fa deviare Dante dalla sua traiettoria di risalita al colle. Sembra quasi che Dante non si consideri degno di essere il "veltro" che risolleverà la nazione con virtù e conoscenza, e per questo necessiti di una deviazione che lo porti altrove, in un viaggio preparatorio. Falsa modestia? Artificio retorico? Un'allegoria che io non ho mai sentito citare? Cosa ci sarebbe stato secondo voi in cima al monte delle tre fiere? --- Per il resto complimenti a Winston per il primo commento! Molto sintetico e ben scritto :bene: |
Re: Il Commediaforum
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Tra le altre cose Dante si ritiene fosse un Iniziato, appartenente ai Fedeli d'Amore, quindi il percorso che prefigura può essere visto sia come un percorso universale destinato all'umanita intera, sia come un percorso individuale di progressivo risveglio...in particolare attraversando l'inferno Dante compie o mostra come si compie quella fase iniziale di tale percorso interiore chiamata notte oscura dell'anima, lotta coi propri demoni, o Opera al nero a seconda della tradizione cui ci si riferisce. |
Re: Il Commediaforum
Questa introduzione/selva oscura ha pochi pochi commenti...
Speravo che le mie domande profane aiutassero i forumisti a dare opinioni slegate dall'opera in sé e dalla sua critica..! Al di là di quello che è stato detto e sarà detto, questo Dante era un essere umano normale, sarà andato anche lui in bagno come noi no? Si interrogava ogni secondo sulle sorti del papato? Si crucciava ogni giorno per il suo esilio? O comprava la frutta e la verdura, e pensava a qualche bella pulzella che gli sbatteva la treccia sul nasone? :ridacchiare: Io ci vedo questo in codesto canto, se prescindo da ogni conoscenza/ricerca filologico-letteraria. St'uomo è in crisi per le sorti di qualcosa, che può essere sia sé stesso, sia quella che considera la sua nazione (ma tenderei a pensare che si riferisca a sé, come quasi tutti, e usi il pretesto politico per valorizzare il tutto). Sa che qualcosa riuscirà a creare un varco verso un miglioramento, ma non riesce a farcela da solo, si affida alla cultura, ai poeti, e alla religione (il viaggio mistico). In questo modo dovrebbe prepararsi a migliorare individualmente, e attraverso il proprio esempio e l'opera che ne deriverà cambiare le sorti del mondo intorno! (anche questo post era un pretesto per inserire il pezzo dei Metamorfosi, non che sia un gran fan del prog anni '70 ma questo mi garba) |
Re: Il Commediaforum
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