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Re: E' fondamentale capire questa cosa
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se sapessi che eravamo rari e gli altri maschi erano i normali di oggi,sarei felice,vorrebbe dire che in soggetti come me ci sono sempre state anomalie,e che quindi l'era moderna e gli studi di psicologia in un certo senso ci vengono incontro in caso contrario,vorrei capire perche' siamo diminuiti fino a essere emarginati,isolati,falliti,penserei al razzismo e che addirittura la psicologia e' un inganno scusate se non riesco a spiegarmi bene,sono poco lucido, ormai e' mesi che sono ossessionato con ste cose |
Re: E' fondamentale capire questa cosa
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Re: E' fondamentale capire questa cosa
Secondo me al di là del pensiero di un possibile razzismo, l'esistenza è sempre basata sull'imposizione e non sull'accettazione. In pratica nessuno mai dovrebbe chiedere di essere accettato ma dovrebbe semplicemente essere. Come un evento che semplicemente si verifica.
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Re: E' fondamentale capire questa cosa
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Re: E' fondamentale capire questa cosa
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Re: E' fondamentale capire questa cosa
L'autore del libro "Timido, docile, ardente. Manuale per capire ed accettare valori e limiti dell'introversione (propria o altrui)", ricorda che il 60 per cento dei personaggi più geniali di tutti i tempi, da Nietzsche a Marx, erano degli introversi e che questa condizione è un modo di essere come un altro, "anzi - conclude - è una condizione che arricchisce moltissimo. Ma purtroppo il mondo moderno ha deciso di esaltare l'estroversione ed emarginare il diverso. E' questo l'unico problema".
È tratto da questo interessante articolo sulla timidezza: http://www.repubblica.it/salute/medi...prova-5584431/ |
Re: E' fondamentale capire questa cosa
La società si basa sulle interazioni, più la società si evolve e più le interazioni si intrecciano.
Chi ha problemi ad interagire ha di conseguenza problemi a vivere nella società. La società italiana fino ad un secolo fa era una realtà contadina, è stata una delle ultime a livello europeo a svilupparsi industrialmente e quindi a intrecciare i servizi. Più una società offre servizi più si creano degli scambi e delle relazioni. Una volta esisteva il lavoro(i campi), la casa e la chiesa e basta, non si andava nemmeno a scuola, in questi contesti era difficile che potesse svilupparsi la timidezza negli ambienti famigliari e nei rapporti di vicinato. Si viveva ancora sopratutto nei paesini e la densità della popolazione non raggiungeva certo la popolosità delle odierne città, ma su questo punto le opinioni si dividono poiché come sappiamo ci sono i timidi da paesini e i timidi da metropoli, condizioni opposte ma che comunque spingono le persone più sensibili all'emarginazione schiacciate da qualche sorta di inettitudine da competizione e giudizi indesiderati. La qualità di vita credo che sia ininfluente in questo contesto, anzi, forse i più economicamente disagiati erano anche le persone più alla mano, abituate a doversi arrangiare sviluppando social skills. Anche il modo di rapportarsi era completamente diverso, c'erano usi e costumi molto diversi da quelli moderni che sì non aiutavano gli introversi ma bacchettavano sopratutto gli estroversi. Le famiglie anche allora plasmavano le persone e le personalità, quindi bisogna fare un cenno alla condizione della donna e della famiglia che era di assoluto rispetto e servigio ai membri più anziani, ma obbedire e rispettare non significava crescere introversi. La qualità di vita era peggiore ma i rapporti erano più stretti, diretti e schietti oggi invece sono sempre più "potenziali" cioè inaffidabili, transitori e incerti. Riguardo all'introversione come un grande vantaggio non ne sono sicuro, alla fine è vero che gli introversi hanno plasmato il mondo, ma attenzione però: verba volant, scripta manent.. gli introversi nella loro vita dedicavano maggiormente il loro tempo creando opere artistiche poiché passavano una vita solitaria.. basta pensare ai poeti. |
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