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Re: Il rapporto con i bambini
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Una collega ha portato il marmocchio poche settimane fa e ha preteso che lo tenessi in braccio. Eh, lei lo dà in braccio a tutti quelli che incontra, deve venire sveglio... Yawn, yawn, yawn. :yawn: |
Re: Il rapporto con i bambini
Anch'io non so mai cosa dire o fare davanti ai bambini quando c'è qualcun altro che mi osserva o si aspetta qualcosa da me. Però ho notato che se rimango da sola con loro me la cavo piuttosto bene e riesco ad aprirmi molto di più, anche perchè a me piacciono i bambini...è solo che non mi sento a mio agio se c'è qualche altro "adulto" che mi osserva (come in tutto poi).
Per quanto riguarda i neonati invece non lo so, perchè non mi sono mai ritrovata in questa situazione, ma probabilmente è molto più complicato visto che c'è sempre altra gente che guarda. Una mia amica ha una figlia neonata e per ora ci sono andata solo una volta e la bimba dormiva...ma dovrei tornarla a trovare presto quindi ora che ci penso sono un pò in ansia :testata: |
Re: Il rapporto con i bambini
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molta gente fa questo errore, spiegare qualcosa ad un bambino usando concetti troppo complicati per la sua mente :yes: e poi ovviamente si annoiano, perchè non c'hanno capito nulla.. è come se un bambino chiedesse: "come mai il cielo è blu?" ed io mi mettessi a spiegarli, la luce visibile dello spettro elettromagnetico, la lunghezza d'onda e la rifrazione, la sua attenzione sarà pari a zero :D comunque è bello spiegare le spiegare le cose ai bambini :yes: soprattutto quando fanno quelle domande bizzare a cui nessuno c'ha mai pensato... |
Re: Il rapporto con i bambini
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Re: Il rapporto con i bambini
Non un bel rapporto, ho questi vicini che hanno due malefici gemelli, la scorsa estate piangevano , mugolavano, urlacchiavano 24h su 24, potete immaginare cosa gli avrei fatto...
poi mi è capitato spesso di vedere bambini che corrono e urlano per la chiesa, vi potete immaginare cosa gli avrei fatto... una volta ero dai miei zii, mi è capitato di intrattenere una bambina (non ho ancora capito se era mia lontana parente o no) giocando a carte e non ci sono stati problemi, insomma basta che siano educati e calmi, soprattutto calmi... |
Re: Il rapporto con i bambini
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Re: Il rapporto con i bambini
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Comunque per fortuna dei miei nipoti non sono al livello di mio fratello. |
Re: Il rapporto con i bambini
Ho un rapporto contrastante con i bambini: da una parte l'evoluzione della mia personalità, così improntanta ad un certo tipo di individualismo, mi tiene lontano dall'interesse per loro, dall'altra ho talvolta dei remoti desideri di paternità, foraggiati dalle vaghe e oscure previsioni di una vecchiaia di solitudine e demotivazione. Questo va decisamente a cozzare con la mia visione dell'impianto societario e relazionale, più aperto e flessibile rispetto alla norma. In ogni caso penso che un bambino non abbia la necessità di dover crescere per forza in un contesto bi-genitorale e identificarsi per forza nella figura di una madre e di un padre contemporaneamente (potrebbe anche avere 3-4 padri o madri per quello che penso). Insomma, l'idea di un figlio non la vedo proprio lontanissima, ma mi piacerebbe rapportarmi ad una persona già cresciutella, magari adolescente, perché credo che potrei comprenderla meglio.
Sarei forse più adatto al ruolo di zio permissivo e compagno di giochi. |
Re: Il rapporto con i bambini
Bello questo post, cruciale per sbrogliare la nostra sociofobia.
Dipende dai bambini stessi, e moltissimo come si diceva da i grandi che ti guardano insieme a loro. Cmq non bella in realtà. Più i genitori sono delle faccie di cacca, più che discriminano fra deboli e forti e più che anche i bambini ti guardano cosi. Posso poi citare solo l'esperienza con figlio di una mi cugina, persona assolutamente realizzata tipo professoressa di università, che mi stà sulle balle. Con questo bambino ci vado molto d'accordo perchè mi fa tanta tenerezza: è un bambino assolutamente consapevole di quello che gli succede attorno, molto intelligente, e purtroppo è molto solo perchè i suoi genitori non gli fanno vivere la vita che un bambino dovrebbe vivere. Correre, cadere e sbucciarsi i ginocchi, etc etc. Poi lo considero da pari, come un amico, e credo si accorga che anche io sono davvero un bambino cresciuto. |
Re: Il rapporto con i bambini
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Re: Il rapporto con i bambini
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Re: Il rapporto con i bambini
Al primo incontro con un bambino mi sento estremamente a disagio per i motivi che avete già elencato, poi però con il passare del tempo finisco per avere un buon rapporto dato che, in fondo, mi piace scherzare e giocare in modo infantile. Ma l'inizio è orribile, non so come comportarmi e non mi va di fare ciò che gli altri si aspettano.
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Re: Il rapporto con i bambini
ho letto in un post di qualche pagina fa di Bonolis. Lo sapevate che soffriva di balbuzie?
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Re: Il rapporto con i bambini
Come è già stato scritto da altri, il mio problema non è con i bambini in sè, ma verso gli adulti/scimpanzè che gli stanno intorno. Li trovo irritanti e mi danno veramente sui nervi con tutti quei versetti, smorfie, gridolini e cacchiate varie, che non ho problemi a rifare a mia volta, anzi per un pò può essere anche piacevole, ma non si può continuare per ore con la stessa solfa:piangere:
Il problema è che mi sento in colpa per la mia intolleranza(anche se è rivolta ai comportamenti degli adulti) visto che il bimbo in questione che gira spesso per casa è mio nipote, e mi sembra proprio di fare la figura dell'associale menefreghista a cambiare stanza dopo poco tempo per non assistere allo spettacolino..è che mi urta proprio i nervi:nonso: |
Re: Il rapporto con i bambini
secondo me il modo migliore di rapportarsi coi bambini è cercare di essere un loro pari.
attenzione non vuol dire atteggiamenti infantili, però di entrare nella loro lunghezza d'onda, stimolare la loro fantasia, essere i più semplici e spontanei possibile. personalmente ritengo i più grandi scrittori quelli che riescono ad entrare nel cuore dei bambini. vedere la realtà con gli occhi del bambino secondo me è l'operazione intellettuale più difficile che esista. |
Re: Il rapporto con i bambini
come già detto da alcuni, il mio problema è più con gli adulti che li circondano, che con i bambini stessi...anzi con loro trovo tutto molto semplice: il giallo è giallo, il nero è nero, sono spontanei e sono veri...certo è vero che a volte sanno essere crudeli più di un adulto ma di solito non lo fanno con cattiveria...
se devo relazionarmi solo con bambini riesco a essere me stessa, tirano fuori la parte più giocosa che è in me e finisce che mi diverto almeno quanto loro... |
Re: Il rapporto con i bambini
i bambini mi fissano :timidezza:
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Re: Il rapporto con i bambini
I bambini sono la mia idea di Dio.
Possono essere molto stancanti per un fobico introverso depresso, ma possono anche essere un'ottima terapia. |
Re: Il rapporto con i bambini
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Re: Il rapporto con i bambini
Con i bambini dall'1 ai 5-6 anni nessun problema. Mi piace parlarci e giocarci insieme. Non mi danno affatto fastidio... a patto che non siano maleducati.
Con quelli più grandi o più piccoli credo invece di avere dei seri problemi. Con loro non riesco a essere spontanea. Mi fanno quasi paura. I più grandi fanno troppe domande e con la loro bella spontaneità ti dicono le cose in faccia facendoti fare di quelle figure... anche se indubbiamente non lo fanno con cattiveria. Cioè alcuni sì, alcuni bambini sono, scusate il termine, geneticamente stronzi. I neonati invece mi fanno tenerezza ma non riesco nemmeno a toccarli. Ho paura di romperli. L'unico neonato che ho tenuto in braccio in tutta la mia vita è stata mia sorella. Vent'anni fa. Poi mai più. In presenza di bambini e delle loro mamme cerco sempre di stargli il più distante possibile sperando che non mi venga rivolta mai la fatidica domanda: "vuoi prenderlo in braccio?". A quel punto panico totale. Vi confesso che da donna mi vergogno un casino a farmi vedere impacciata coi neonati. :nonso: |
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