Re: Sociofobia e misantropia
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...Allora li odio, perchè comunque in quello stato di tranquilla insignificanza a loro è concessa un pò di serenità...e se nulla di quel che fanno importa io che dovrei dire? Faccio meno di loro e non mi occupo nemmeno delle piccolezze della mia vita. ..Ma li odio, li odio comunque e odio me stessa perchè so che c'è qualcosa di tremendamente sbagliato in questo ragionamento, anche se non so trovare cosa....intendo dire dal punto di vista umano...e poi a volte vorrei essere come loro ma non posso...posso fingere al massimo...è possibile sentirsi in alto e in basso allo stesso tempo...compatire ed invidaire nello stesso momento... Non capire cosa ci sia di così speciale nell'essere umano e domandarsi se davvero è così meraviglioso come dicono o è solo mediocrità innamorata di sè...perchè vista dall'esterno è questo che sembra...mediocrità... ...eppure ho la costante sensazione che ci sia qualcosa che mi sfugge |
Re: Sociofobia e misantropia
potresti editare le parole offensive contro barclay nella tua infelice risposta???? non mi pare che lui ti abbia mandato a quel paese.........
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Re: Sociofobia e misantropia
Bel tema.
Il sociofobico vorrebbe aprirsi agli altri ma ha difficoltà a farlo. Il misantropo invece vorrebbe liberarsi degli altri, e al massimo può isolarsi. Il misantropo sì, puo aver paura degli altri, perché non si fida di loro, del loro intelletto, della loro capacità di autocontrollo. In fondo, il genere umano continua a farsi guerre esplicite o silenti, a dilapidare le risorse del pianeta terra, ad appoggiare ed alimentare organizzazioni e personaggi discutibili. Tra uomini ci si ammazza anche nel nome di Dio. Quindi la paura del misantropo è di essere coinvolto nelle esimie puttanate che succedono là fuori, spesso senza una valida ragione, laddove lui vorrebbe restare in disparte, sereno, senza rompere le balle a nessuno. Un'altra paura del misantropo è quella di essere rifiutato o fallire, giacché si sente "superiore" agli altri, o quantomeno più avveduto e consapevole, e, in caso di sconfitta, sarebbe uno smacco troppo grande. Detto questo, ammetto di essere un pò misantropo, e di adorare un personaggio televisivo costruito a tavolino per le serie di Scrubs, il Dr Cox :mrgreen: E anche lui, in fondo in fondo, ha un cuore, ed è una valida e provvidenziale guida per i "pivelli" che gli ronzano intorno :mrgreen: |
Re: Sociofobia e misantropia
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Ottima risposta :bene: |
Re: Sociofobia e misantropia
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E, comunque, ripeto che, la mia domanda non è rivolta ad una persona in particolare (quindi è inutile che state li ad avere "la coda di paglia"), ma voleva essere semplicemente un modo per trarre considerazioni "scientifiche" -per quanto possibile- da persone che vivono direttamente questa condizione. |
Re: Sociofobia e misantropia
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che c'è da argomentare?:nonso::interrogativo: basterebbe vivere un giorno senza preconcetti il vedere la vita entro questio schemi prefissati è si invece sintomo di qualche problema sociale |
Re: Sociofobia e misantropia
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Re: Sociofobia e misantropia
Il fobico spesso è invidioso...odia tutti perchè crede che tutti siano migliori di lui e mal sopporta chi lo dimostra a lui in modo diretto, quasi superbo(narcisista).:pensando:
Può essere:interrogativo: |
Re: Sociofobia e misantropia
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Si, volevo trarre qualche conclusione utile (penso per tutti noi), ma in effetti mi rendo conto che in questo forum è più utile parlare dei diversi modi di cercare la **** e delle migliori modalità che permettono al sociofobico di ******. Sisisi molto più utile. Decisamente. |
Re: Sociofobia e misantropia
Il sociofobico spesso è anche molto suscettibile
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Re: Sociofobia e misantropia
Per chi conosce l'enneagramma, l'enneatipo più predisposto a sviluppare una misantropia latente o manifesta è quello dell' "eremita", o "saggio", o "falso saggio", o "distaccato", nomi diversi per definire un tipo di persona che solitamente si nutre di conoscenza e consapevolezza, poco emotivo, poco socievole, e che tende a starsene in disparte, volutamente. Arriva ad essere "intellettualmente arrogante", e coltiva e protegge la sua indipendenza.
L'essere presuntuosi si estrinseca prevalentemente a livello intellettuale, proprio perché questo tipo di persona, "a pieno regime", mira inconsapevolmente all'"onniscienza", e non è una persona che ama agire, "sporcarsi le mani". Spesso non è tanto una questione di erudizione: "io so più cose di te". E' soprattutto la capacità di mettere in relazione una notevole quantità di conoscenze, di creare modelli e schemi esplicativi, e di arrivare al nucleo delle questioni. Inoltre, la capacità di scendere in profondità, molto in profondità, e cogliere verità a cui molti non si avvicinano nel corso di un'intera vita. Proprio per questo, il "distaccato" arriva a detestare profondamente le riflessioni superficiali, le verità di comodo, le convenzioni, i fanatisimi. E finisce con l'apparire distante, scostante e presuntuoso. Ma, aggiungo, spesso se lo può permettere. Perché effettivamente ha un bel cervellino. La cosa che mi ha colpito è che anche una persona di questo genere può arrivare ad occupare posizioni di leadership in azienda, possono esistere "leader strategici alfa", ed è spesso la tipologia di leadership più invisa ai collaboratori XD |
Re: Sociofobia e misantropia
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Re: Sociofobia e misantropia
Seppur ci possa essere un legame tra fobia sociale e misantropia mi pare francamente azzardato affermare che quasi tutti i fobici sono misantropi.
Hai dato due definizioni e prendiamole pure per buone. Da queste definizioni hai dedotto che sociofobia e misantropia sono collegate e che quasi tutti i fobici sono misantropi. Mi sfugge però quale sia la tua argomentazione di questa deduzione (non la vedo). Ciononostante e dopo essere stata già richiamata da un altro moderatore:
Uffosa ci vediamo tra una settimana. Recupera le argomentazioni scientifiche a sostegno della tua tesi che al termine del ban potrai esporre (si spera) con un tono ben diverso da quello cui abbiamo assistito. |
Re: Sociofobia e misantropia
Mah, una non esclude l'altra.
Un sociofobico può diventare misantropo solo se spinto da una certa repoulsione verso il sistema, la società e certi tipi di persone. Un misantropo, invece, è raro che diventi sociofobico in quanto è già alienato dal mondo cicostante e non gli interessa minimamente relazionarsi con gli altri ed integrarsi, cosa che, invece, al sociofobico interessa eccome. |
Re: Sociofobia e misantropia
ma soprattutto un utente s'è beccato dell'idiota senza aver assolutamente criticato il soggetto in questione... giusta sospensione.
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Re: Sociofobia e misantropia
A me viene da dire, basandomi sull'esperienza personale e su quello che vedo, che piuttosto la misantropia sia spesso una conseguenza dell'essere sociopatici, condizione anche quest'ultima, conseguenza per molti di brutte esperienze nell'ambito della socialità...
Per esempio io adesso mi definisco obbiettivamente una persona con un brutto carattere: il rendermi conto di essere un vero e proprio disadattato (come da definizione sociologica) rispetto alla società mi porta a non fidarmi quasi praticamente più di nessuno (apparte i pochi amici che mi conoscono). Solo di fronte a coloro che percepisco come persone con empatia o tranquille mi fido un pò di più, e per esempio ovviamente con chi , nelle forme più diverse, può rientrare nella categoria del disaddattato. In definitiva solidarizzo con i deboli come me, e simpatizzo con chi non mi fa pesare il mio disaddattamento. Per il gioco dei numeri e poi ovvio che si diventa misantropi perché la stragrande maggioranza delle persone vuole relazionasi coi normali, quindi in quanto sociopatici perché terrorrizati dalla società che non ci accetta e ci emargina, si vuole progressivamente avere il meno a che fare con essa... Questo è quello che è successo a me: in un breve periodo di tempo mi sono definitamente accorto di essere fuori dal sistema, di essere inadatto per quelle cose che sono sopratutto considerate rispettabili dalla società... Credo che sostanzialmente la storia sia questa... |
Re: Sociofobia e misantropia
A...aggiungo infine, che SI, la misantropia può sicuramente essere motivata magari anche parzialmente, dal sentirsi superiori alle altre persone.
In questo devo dire che un pò mi ci ritrovo: il mio sentirmi superiore è solamente derivato dal ritenermi una persona che perlomeno non vive una vita falsa, magari anche un pò più sensibile.:pensando: |
Re: Sociofobia e misantropia
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Io/quelli che conosco/quelli che incontro sono/faccio/fanno così = > GLI UOMINI/LE DONNE/I FOBICI/IL MONDO è/fa così. Ah, sai, penso che anche cercare le migliori modalità che permettono a chi lo vuole di fottere sia molto meglio che dover incolparsi di essere presuntuosi solo per farti contenta :mrgreen: |
Re: Sociofobia e misantropia
Sono d'accordo con la frase iniziale che i sentimenti di inferiorità nascono spesso da sentimenti di superiorità repressi.
Io ho sempre odiato la mediocrità, per cui se proprio dovevo avere una qualità la voglio avere al massimo o non averla affatto... Da qui mi sono nati tantissimi sensi di inferiorità in tante cose...:piangere: |
Re: Sociofobia e misantropia
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Se invece vogliamo prendere in considerazione l'altra opzione, il presunto sentimento di inferiorità di cui soffrirebbe il fobico sociale,ritengo improbabile che esso possa riguardare in maniera generalizzata e indifferenziata tutta l'identità dell'individuo a meno che non si parli di una persona che ha anche la depressione. D'altro parte, il sentimento di superiorità può essere sia un'inevitabile conseguenza dei propri effettivi meriti sia una reazione sviluppatesi per contrasto del tipo " non sono io che non so interagire con gli altri, sono gli altri a non capirmi" o "io a differenza degli altri sono sensibile", ma anche in questo secondo caso sarebbe strano se non fosse così già per il semplice istinto di autoconservazione e il desiderio di salvaguardarsi. Come ho già detto però non può essere un sentimento assoluto, esclusivo e persistente, altrimenti entriamo nel campo della mitomania. p.s. spero di non avere offeso nessuno con le mie affermazioni |
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