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Kavin Casey 17-12-2011 19:11

Re: E' giusto considerarla una malattia?
 
Quote:

Originariamente inviata da il morto (Messaggio 654649)
Però, anche la nostra moralità è il risultato delle esperienze e degli insegnamenti ricevuti dai genitori, se qualcuno non è stato educato a rispettare gli animali, forse da solo non sarà in grado di sviluppare quella senisibilità..
Le leggi.. legalità non significa giustizia, (ciò che IO ritengo giusto), se pensiamo alle leggi razziali, che obbligavano a denunciare gli ebrei e a non fornirgli riparo, era la legge, se non la rispettavi eri considerato un delinquente. Non se ne esce più da questi argomenti

Questo è vero, ma ci sono state persone che, pur avendo una famiglia socialmente distruttiva e criminosa, sono riuscite ad uscrine.
L'insegnamento dei genitori è un incipt, ma non una via sicura.

Il mio post voleva appunto dire che, avendo una visione del tutto utopistica, l'ideale sarebbe la mancanza di leggi.
Ovviamente ciò non è possibile perchè l'uomo non saprebbe gestire nulla di simile.

Forse è meglio chiudere l'OT, senò non ne usciamo più...se ho voglia creerò un topic.

Atlas 17-12-2011 21:12

Re: E' giusto considerarla una malattia?
 
io mi rispondo che sono un pirlone inutile che meriterebbe la sla o qualche malattia debilitante invece di baloccarsi inell'asocialità e nella depressione.

darkness 18-12-2011 00:01

Re: E' giusto considerarla una malattia?
 
Io sono malato o è la società che fa in modo che io debba sentirmi così perché non riesco a ritagliarmi uno spazio in questo mondo?
Mi vogliono indurre a pensare di essere sbagliato solo perché parlo poco, non sono allegro ecc?
Io dico di sì.

Se le persone estroverse mi accettassero per come sono non sarei così depresso, non avrei l'ansia da prestazione per ogni cosa, non desidererei di stare da solo lontano da minacce.

Lentamente la mia mente si sente schiacciata e nasce la rabbia e l'indifferenza.

Sono certo che tutto questo non succederebbe in posti dove l'agio non esiste, dove si è tutti uguali; parlo di Paesi dove la povertà copre la gran parte delle persone, dove queste vivono con poco e se lo fanno bastare.
In un contesto sociale di povertà, credo che non ci sarebbe la competizione che schiaccia i più deboli...ci sentiremmo più simili ai nostri "simili".

Di certo, io, europeo, sto veramente perdendo la possibilità di divertirmi, di sentirmi realizzato, di godere degli agi che mi circondano...

bunker 18-12-2011 00:07

Re: E' giusto considerarla una malattia?
 
a me se mi accettassero continuerei a non andare ai colloqui di lavoro :huh:

vikingo 18-12-2011 01:15

Re: E' giusto considerarla una malattia?
 
la timidezza anche se per chi ne soffre lo e,non e una malattia,e una condizione dell'animo,un link su facebok dice pure che e un privilegio,alla faccia dle privilegio...

Acheo 18-12-2011 01:27

Re: E' giusto considerarla una malattia?
 
Quote:

Originariamente inviata da darkness (Messaggio 654852)
Io sono malato o è la società che fa in modo che io debba sentirmi così perché non riesco a ritagliarmi uno spazio in questo mondo?
Mi vogliono indurre a pensare di essere sbagliato solo perché parlo poco, non sono allegro ecc?
Io dico di sì.

Se le persone estroverse mi accettassero per come sono non sarei così depresso, non avrei l'ansia da prestazione per ogni cosa, non desidererei di stare da solo lontano da minacce.

Lentamente la mia mente si sente schiacciata e nasce la rabbia e l'indifferenza.

Sono certo che tutto questo non succederebbe in posti dove l'agio non esiste, dove si è tutti uguali; parlo di Paesi dove la povertà copre la gran parte delle persone, dove queste vivono con poco e se lo fanno bastare.
In un contesto sociale di povertà, credo che non ci sarebbe la competizione che schiaccia i più deboli...ci sentiremmo più simili ai nostri "simili".

Di certo, io, europeo, sto veramente perdendo la possibilità di divertirmi, di sentirmi realizzato, di godere degli agi che mi circondano...

Premesso che rispetto le tue idee ed il tuo modo di pensare, permettimi di dirti che non penso proprio che il nostro "disagio" dipenda, anche in parte, dal fatto che viviamo in Europa, e, che, magari, vivendo in un Paese "povero" le cose andrebbero meglio.
Spesso nei Paesi così detti poveri la competizione fra gli esseri umani raggiunge livelli veramente allucinanti, perchè ci si contende le poche risorse alimentari ed economiche disponibili in una lotta furiosa di tutti contro tutti, senza contare che sono, quelli del terzo mondo, paesi dove vi sono delle disuguaglianze terribili, in confronto alle quali quelle del nostro Occidente sono molto lievi.
Quindi penso che un socio-fobico in un paese come quello non solo soffrirebbe (come accade qui da noi), ma probabilmente non potrebbe nemmeno vivere in una società come quelle dove la competizione fra "poveri" per un tozzo di pane è qualcosa di spietato.

darkness 18-12-2011 02:22

Re: E' giusto considerarla una malattia?
 
Quote:

Originariamente inviata da Acheo (Messaggio 654907)
Premesso che rispetto le tue idee ed il tuo modo di pensare, permettimi di dirti che non penso proprio che il nostro "disagio" dipenda, anche in parte, dal fatto che viviamo in Europa, e, che, magari, vivendo in un Paese "povero" le cose andrebbero meglio.
Spesso nei Paesi così detti poveri la competizione fra gli esseri umani raggiunge livelli veramente allucinanti, perchè ci si contende le poche risorse alimentari ed economiche disponibili in una lotta furiosa di tutti contro tutti, senza contare che sono, quelli del terzo mondo, paesi dove vi sono delle disuguaglianze terribili, in confronto alle quali quelle del nostro Occidente sono molto lievi.
Quindi penso che un socio-fobico in un paese come quello non solo soffrirebbe (come accade qui da noi), ma probabilmente non potrebbe nemmeno vivere in una società come quelle dove la competizione fra "poveri" per un tozzo di pane è qualcosa di spietato.

Forse dici questo perché ragioni non come nascituro in quei luoghi di miseria, ma come un occidentale che è finito a vivere in un paese sottosviluppato.

Noi stiamo così male perché viviamo in una società dove l'aspetto e la parola contano più della sostanza.
Ansia e depressione nascono e si sviluppano dove c'è ricchezza, ne sono convinto.

Martello 18-12-2011 03:09

Re: E' giusto considerarla una malattia?
 
Si, è giusto e pure invalidante parecchio spesso

SoloUnaDonna 18-12-2011 12:20

Re: E' giusto considerarla una malattia?
 
Quote:

Originariamente inviata da Martello (Messaggio 654945)
Si, è giusto e pure invalidante parecchio spesso

Quoto.
Mi ricordo la prima seduta dalla psicologa che mi ha fatto capire che dovevo smetterla di incolpare me stessa e credermi stupida e che dovevo curarmi, come si fa per ogni altra malattia.. se si ha un braccio rotto se lo si fa ingessare.. se si ha un dente malato si va dal dentista a farselo curare.. perché dovrebbe essere diverso per la fobia sociale, soprattutto se ci impedisce di vivere?
Dopo 4 anni di reclusione forzata, di non vita, finalmente ho iniziato a fare qualcosa e a sentirmi anche molto meno depressa e con meno 'pesi' addosso.. ho sempre problemi, ma sto decisamente meglio dell'anno scorso.. e senza medicinali.

maury25 18-12-2011 12:49

Re: E' giusto considerarla una malattia?
 
Quote:

Originariamente inviata da vikingo (Messaggio 654902)
la timidezza anche se per chi ne soffre lo e,non e una malattia,e una condizione dell'animo,un link su facebok dice pure che e un privilegio,alla faccia dle privilegio...

Se riesci ad accettarla e a conviverci si, certo che può essere un privilegio.
Tante cose possono esserlo, basta crederci, nel profondo.


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