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Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
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Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
Per compensare la rottura del cervello mi son rotto qualcos'altro...liggiù:D
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Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
Suvvia, già molti qui hanno l'autostima bassa, si sentono brutti e hanno paura di troppe cose, se poi iniziamo a pensare di avere qualcosa che non va nel cervello non ne usciamo più.
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Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
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Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
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http://www.addio-timidezza.com/2010/...-genetica.html. Timidi si diventa, e la causa principale è l'ambiente in cui si vive e si cresce nella prima dozzina d'anni di vita. Quote:
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http://www.addio-timidezza.com/2010/...la-teoria.html http://www.addio-timidezza.com/2011/...l-mancato.html http://www.addio-timidezza.com/2011/...lambiente.html http://www.addio-timidezza.com/2011/...idezza-le.html http://www.addio-timidezza.com/2011/...gnificato.html http://www.addio-timidezza.com/2010/...utomatici.html http://www.addio-timidezza.com/2010/...ima-parte.html http://www.addio-timidezza.com/2010/...nda-parte.html ;) |
Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
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L'ansia è la risposta emotiva a convincimenti profondi e inconsci che si attivano quando giungono sollecitazioni dall'esterno. Il processo sinteticamente è questo: evento ---> pensieri ---> risposta emotiva. La chimica ha a che fare con l'ansia, in quanto l'attivazione dei convincimenti profondi mette in azione l'amigdala deputata al controllo delle reazioni emotive e che dà il la a tutta una serie di secrezioni. Ma non è la chimica a generare la timidezza. alcuni articoli ti potrebbero interessare: http://www.addio-timidezza.com/2011/...l-mancato.html http://www.addio-timidezza.com/2011/...lambiente.html http://www.addio-timidezza.com/2011/...-e-perche.html http://www.addio-timidezza.com/2011/...timidezza.html http://www.addio-timidezza.com/2011/...-pensieri.html http://www.addio-timidezza.com/2011/...ortamento.html http://www.addio-timidezza.com/2011/...idezza-le.html http://www.addio-timidezza.com/2011/...zio-di-se.html Riguardo l'ansia potresti provare con la tecnica di rilassamento muscolare progressivo di cui puoi scaricare gratuitamente il training che trovi nel sito dove stanno gli articoli che ti ho già indicato. |
Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
Rotti il cevello?...alcune volte l'ho pensato anch'io....o forse più che il cervello un qualcosa di alterato a livello di adrenalina (o altro....) in circolo....questo potrebbe essere....
Inoltre penso che alla fine un qualche risultato positivo in ambito sociale potrebbe aiutarci molto.....a volte basta poco per rimuovere delle fratture e invertire la tendenza....il problema è che quell'evento tanto sperato, voluto, sudato, atteso, irrimediabilmente non arriva e quando sembra arrivare è solo un'illusione con beffa finale....e cosi' ricadiamo nei nostri autolesionisimi....e a quel punto si comincia a pensare ad un gioco sadico del destino che ci affligge continuamente....inutile negare che l'impegno non è sufficiente nella nostra condizione se non si ha anche qualche spinta dall'esterno (evento a favore) :(.... |
Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
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:consolare: |
Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
Stasera ho visto una puntata di lie to me. A un reduce di guerra con disturbo da stress post traumatico venivano fatte delle foto del cervello con la risonanza magnetica mentre guardava delle foto. Queste foto evidenziavano le aree del cervello che venivano attivate dallo stimolo di queste immagini. Ebbene, quando gli veniva mostrato il volto di un uomo arrabbiato a lui gli si attivava la zona dell'amigdala, responsabile della reazione di attacco o fuga in presenza di un pericolo o persona ostile. E fin qui tutto normale. Il problema è che gli si attivava quest'area anche in presenza di un'immagine di un volto neutro o sorridente, e questa è un'anomalia dovuta allo stress avuto in guerra. Si sarebbero dovute attivare diverse aree, invece lui percepiva come ostile qualsiasi volto, anche sorridente. Quindi si lo stress può creare anomalie al normale funzionamento del cervello.
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Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
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Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
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Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
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Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
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Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
Secondo me è una cavolata questa, se una parte del cervello fosse rotta ci sarebbero problemi ben più seri...
Il cervello è ok, ma allora cosa non funziona? Direi che invece di cercare cosa non funziona, si deve cercare cosa funziona, ma funziona in un modo che combinato con lo stile di vita della società attuale, porta ad avere questi problemi. Se da bambino, vedendo un vetro rotto per terra, lo raccogli e poi ti fai male, sucessivamente ogni volta che vedrai dei vetri rotti, penserai " attenzione, posso tagliarmi", perchè? Perchè vedendoli, il tuo cervello ti suggerisce l'immagine passata del ricordo di quando ti sei tagliato. Ora passiamo al nostro problema: Se nel passato, in gran parte delle attività sociali, con gran parte delle persone, hai sempre avuto emozioni negative non piacevoli, è ovvio che se nel futuro c'e un concreto evento in cui sai di certo che dovrai svolgere attività sociali, la tua mente(svolgendo il suo compito naturale), ti ricorda le emozioni che hai provato nelle scorse volte. Quindi se in una persona che è stata più fortunata, le emozioni suggerite saranno positive, in noi no, tutto l'opposto... tuttavia il cervello funziona nella stessa identica maniera, solo che la vita vissuta ne plasma i ricordi. Tutti gli altri problemi sono dovuti perlopiù a questo... sono tutti collegati a catena: -se non socializzi, non fai esperienze. -Se non fai esperienze non maturi -Se non maturi, gli altri ti sembreranno più "avanti" di te, ti sentirai inferiore -se ti senti inferiore agli altri, non farai molte esperienze in ambito sessuale, perchè ti sembra impossibile che tu puoi piacere a qualcuna - alla lunga, la mancanza di esperienze sessuali, ti fa sentire ancora più inferiore agli altri... un fallito. -Questo porta alla fissazione mentale di non essere come gli altri, e quindi ad isolarsi sempre di più, dando ancora più potenza alla catena. Tutto questo porta a cose che hanno in molti, anche senza i nostri problemi: solitudine, mancanza di affetto, rabbia, disperata ricerca di qualche felicità. Solo che se molti durante questi momenti si agrappano ai ricordi felici, o cercano aiuto e comprensione in amici o fidanzati, noi siamo in balia di noi stessi, e a questo punto dipende dalla nostra mente razionale non cadere in depressione, che alla fine porta solo ad ulteriore malessere e pensieri suicidi. Per risolvere sto casino? Tentare di rompere la catena dall'inizio, e il resto va a catena che è una bellezza. MA, è molto difficile, come tagliarsi di proposito... e se il tentativo fallisce, ricomincia la catena di aventi negativi, tuttavia cosa abbiamo da perdere? Le scelte sono comunque 3 a mio parere: - Tentare e ritentare di rompere la catena, anche se ci si fa male - Accontentarsi di come si è, e iniziare una lunga ricerca di persone che possano capirci, con cui tentare di costruirci una vita - non fare nulla, aspettare che gli anni si accumulino, vivere in una sorta di limbo senza dolore e senza gioia, essere praticamente già morti pur essendo vivi, e svegliarvi fra decenni rendendovi conto di aver sprecato la vostra vita, e allora morire davvero. Godetevi il mattone, saluti =P |
Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
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Io oscillo tra la soluzione 1 e 3 e a volte non riesco a capire quale tra le 2 è peggio.....dubbio amletico.....cmqe ad essere più precisi sto tentando di adottare la prima, con gli effetti anestetici della terza, ovvero darsi da fare senza provare nulla, senza attendersi più niente dalla vita (essere come ibernati); dato che le emozioni a me hanno sempre rovinato tutto, allora preferisco non provarle più....in questo stato sarei cmqe un morto, ma almeno un morto "attivo" che cerca di cambiare atteggiamento senza provare più nulla, cercando di "adeguarsi" alle convenzioni sociali e chissà forse un giorno qualcosa potrebbe anche cambiare.......mi rendo conto che anche questo atteggiamento non è facile da attuare, si tratta di essere molto freddi, senza anima, mascherandosi per non essere mangiati....ma con le altre ho solo incrementato le mie ansie e paranoie.... PS X Le persone che possono capirti.....bè direi che ti capiscono solo quando sono nella merda come te.....,poi una volta risolti i loro problemi....bè rimani sempre e solo tu....forse i familiari, ma alla fine si stancano anche loro delle nostre paranoie, giustamente anche... |
Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
Io sicuramente mi sono rotto un'altra parte del corpo:interrogativo:
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Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
o forse ce la siamo fumata???? :interrogativo::pensando:
:D:miscompiscio: |
Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
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Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
in effetti è unipotesi interessante. Da piccolo a tre anni caddi in una fossa e ora ne porto le conseguenze perchè mi è rimasta una specie di fossetto sulla testa, che non si vede perchè nascosta da capelli del capo chei aveva di retro guasto...
Ma a toccare si sente cavolo! Ecco magari i miei problemi son dovuti a quella botta che mi ha rovinato qualche parte del cervello deputata alla comunicazione |
Re: E se ci fossimo rotti una parte del cervello?
è solamente una questione di mancanza di esperienza e vi frega la sensazione di nn sentirvi all'altezza della situazione.
Sono tutti limiti autoimposti dalla vostra mente,se lo volete tutto è a portata di mano. |
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