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Re: triste e infelice
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Oggettivamente ha più qualità e non c'è da indignarsi se due settimane possano fruttare più di due mesi. Non siamo tutti uguali. Sapere il programma a memoria, purtroppo -o per fortuna- non è l'unico requisito per brillare all'università, e l'impegno non fa da solo il 30 e lode. |
Re: triste e infelice
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probabilmente hai la sindrome della prima della classe.....:miodio: però alla fine sinceramente piuttosto che fare anni di psicoanalisi o corsi di teatro per migliorare la tua eloquenza faresti prima a ripetere sto cacchio di esame e pigliare 30..... :moltoarrabbiato: e vedi di studiare stavolta...... :mrgreen: we io ti piglio in giro perchè i drammi per un 27 non ci devono essere ;) |
Re: triste e infelice
Sì, 27 fa proprio cagare. Ma minimo 30L!
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Re: triste e infelice
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I voti sono soltanto voti. |
Re: triste e infelice
avete ragione ragazzi devo riprendermi :) non so sentirmi dire che sono timida mi ha fatto male.. lei mi conosce perchè lavora dove faccio il tirocinio.. e vabbè vedrò di prendere un voto migliore la prossima volta :)
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Re: triste e infelice
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Re: triste e infelice
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Re: triste e infelice
27 è un gran risultato:bene:
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Re: triste e infelice
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tante volte avrei voluto lasciare credimi.. vado avanti perchè mi piace quello che studio.. ma con il mio carattere tutto diventa difficile.. |
Re: triste e infelice
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Non convincerti di cose errate. La vita non è competizione. |
Re: triste e infelice
27 cm è una bella lunghezza:bene:
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Re: triste e infelice
Negli esami orali della maggior parte delle discipline la retorica non è un criterio rilevante, amenoché ovviamente i tuoi problemi influirebbero sui contenuti e qui entriamo sicuramente in una zona grigia. Il problema è che i professori si fanno ingannare dalle apparenze come tutti.
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Re: triste e infelice
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27 poi è oggettivamente un voto alto, va bene pensare che in base a come è andata l'interrogazione si poteva meritare di più, ma definirlo orribile è effettivamente fuori luogo. |
Re: triste e infelice
jessica2 non te la prendere cosi in maniera negativa altrimenti se guardi solo i tuoi limiti e ti intestardisci su quelli non ne esci mai.
guarda invece le cose positive. 27?? avessi preso mai io un 27 all uni !!!! ti manca un anno alla laurea? prendi questo tempo come un esperienza per cercare di limare e migliorare cio che ti te non ti soddisfa.. i prof sono essere umani come gli altri, dicono cose intelligenti o stronzate e pregiudizi come tutti. è vero tu sei timida e bloccata non abbatterti piuttosto cerca di lavorare su questo .. secondo me sei molto in gamba ... ma anche molto severa con te stessa. |
Re: triste e infelice
purtroppo ti capisco, anche per me è uguale... però ascoltami bene: bisogna partire dal presupposto che all'università i voti presi non corrispondono alla preparazione personale!!!!!!!!!!!!
io prima mi ero iscritta a lingue ed era una tragedia.... una volta per un esame di inglese orale non ho spiccicato una parola e sono scoppiata a piangere.. allo scritto ho preso excellent, all'orale nemmeno sufficiente.. dopo un anno in cui mi sono sentita umiliata in tutte le maniere, me ne sono scappata.. ora studio materie scientifiche e va molto meglio, so già che all'orale non riesco a dare il 100%, al momento ci rimango male, ma poi penso: io sono a posto con la mia coscienza, ho studiato, nessuno vorrà mai sapere il mio voto di laurea, quindi perchè logorarmi? e poi sono molto più meritati i miei voti rispetto a quelli di gente che prende 30 ma che il giorno dopo non ricorda più una sillaba... mi vuoi dire che tu invidi questi caproni che riescono solo a studiare a pappagallo per poi vantarsi del loro 30 e lode?!?! prima anch'io mi logoravo come te, ora ho capito che non ne vale la pena.... |
Re: triste e infelice
A quanto vedo non hai molto da lamentarti, nei fatti eh... Poi se la tua timidezza e' un problema, hai mai pensato di fare qualcosa per migliorare la situazione? :)
Se si', cosa? Se no, perche'? IBAL |
Re: triste e infelice
Jessica, lamentarsi può essere un ottimo sfogo solo se è accompagnato anche al tentativo di risolvere il problema. Anzi ti dirò di più. Il solo sfogo, per paradossale che possa sembrarti, funziona come forma di disimpegno verso un comportamento attivo orientato al superamento del disagio.
Se non riesci relazionarti, ti conviene cercare di comprendere perché ciò accade. Ovviamente non puoi dire semplicemente che accade perché sei timida, perché la timidezza è la manifestazione esteriore di una condizione mentale di disagio che ha sempre cause ben precise. Allora, perché non riesci relazionarti? quali pensieri o immagini mentali ti vengono in mente nei momenti in cui dovresti o vorresti relazionarti? e perché ti vengono in mente proprio quei pensieri? A cosa li puoi collegare? Hai pensato al fatto che nel momento stesso in cui ti poni il problema, sottrai energie mentali e propositive all'attività di relazione? che concentri, cioè, tutta la tua attenzione sull'esistenza del problema piuttosto che vivere la relazione? Hai pensato che forse dovresti esercitarti nella dialettica dell'esposizione? Hai pensato che potresti cambiare metodo di studio cercando di integrarvi (o se già lo fai, di farlo meglio) l'esercizio a esporre quanto hai appreso? Le abilità linguistiche sono il risultato di una abitudine alla comunicazione. Se tu parli poco con gli altri o non ti eserciti a esporre quanto hai studiato, difficilmente potrai riuscire ad avere buone capacità espositive, non perché non ne sei capace, ma perché non sei allenata ad esporre le tue conoscenze, le tue idee, le tue emozioni. È ovvio che non esplichi queste attività dialettiche perché alla base hai delle paure: dovresti cercare di investigare su queste tue paure e da cosa sono originate senza fare viaggi nel passato e rimanendo solo sul terreno del presente. Una persona che ha ben appreso un tema, una materia, eccetera, ha di per sé maggiori strumenti e più facilità nell'esposizione. Quindi piuttosto che considerare i tuoi colleghi meno capaci di te, faresti bene a pensare che, magari, quel poco che hanno imparato lo hanno appreso in modo efficace. Dunque, per riassumere le mie considerazioni, penso che dovresti: a) analizzare le tue problematiche ponendo di una serie di "perché" a catena e le cui risposte non devono essere ripetizione di risposte o domande precedenti. B) cominciare a esercitarti ad esprimere pareri, emozioni, idee, e le materie apprese dallo studio, magari anche con qualche corso di assertività. C) quando ti trovi nella situazione di dovere o di volere relazionarti, non porti il problema di dover dire cose importanti. Al riguardo ci sono alcuni articoli che potrebbero contribuire a chiarirti ulteriormente le idee: http://www.addio-timidezza.com/2011/...ersazioni.html http://www.addio-timidezza.com/2010/...tazioni-e.html http://www.addio-timidezza.com/2011/...ti-timidi.html http://www.addio-timidezza.com/2011/...ivismo_20.html http://www.addio-timidezza.com/2011/...gnificato.html ;) |
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