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Re: Piacersi e piacere
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Re: Piacersi e piacere
Dunque 2 * 2 = 4, quindi dovrebbero esserci 4 possibilità. :pensando:
Piacersi e piacere. Non piacersi e piacere. Piacersi e non piacere. Non piacersi e non piacere. Quintum non datur. |
Re: Piacersi e piacere
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Però anche io ho questi difetti ^^ |
Re: Piacersi e piacere
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E' vero...comunque preferisco le persone dirette e con poco tatto ai perbenisti ipocriti. Ah anche tu? Bene! :bene::mrgreen: |
Re: Piacersi e piacere
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Re: Piacersi e piacere
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Re: Piacersi e piacere
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dritta dritta nelle migliori citazioni di fs.com :ridacchiare: |
Re: Piacersi e piacere
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Re: Piacersi e piacere
Credo che se non ci piaciamo c'è la possibilità di andare in ansia, di preoccuparsi, si inizia ad andare in uno stato mentale che ci tiene all'erta e che, essendo tesi, ci sabota.
Piacersi significa invece avere sicurezza in ciò che si dice e che si fa e quindi avere un atteggiamento del tipo "Sei tu che devi interessare a me, non io a te". Ecco, credo che la migliore distinzione sia questa: Se non ti piaci ti preoccuperai di dire le cose giuste e di piacere agli altri, se ti piaci ti aspetterai che gli altri facciano piacere a te. Nulla di collaudato, è solo un mio pensiero. |
Re: Piacersi e piacere
Nel momento in cui piacciamo a noi stessi riusciamo ad esibire quello "charme" che attrae e piace... indipendentemente da "come" siamo.
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Re: Piacersi e piacere
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C'era una striscia di Lupo Alberto... la talpa si gratta il sedere, rutta, scoreggia, si scaccola, passa una pollastra e fa "che schifo"... la talpa si gira verso il lettore e dice: "nessuno apprezzerà mai i tuoi sforzi per essere veramente te stesso"... :mrgreen: Poi ci sarebbe un'altra osservazione da fare... :dasolo: |
Re: Piacersi e piacere
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ps: sei irritabilmente pignolo!! |
Re: Piacersi e piacere
Secondo voi ha senso parlare di "piacersi" in generale? Nessuno è privo di difetti né è esente dalla possibilità di migliorare, quindi non ci si può "piacere" in toto (a meno di essere narcisisti), alcuni aspetti si possono solo accettare. :pensando:
Poi pensavo un'altra cosa, abbastanza paradossale: meno si piace oggettivamente e statisticamente (sia da un punto di vista fisico che caratteriale), più piacersi è un presupposto per piacere. L'autostima è il jolly che salva anche chi è na schifezz fisicamente (osservazione corroborata da una cosa che mi hanno raccontato che non posso scrivere qui). :pensando: Ciononostante come diceva daimoneu anche piacere non piacendosi dovrebbe rendere tutto un casino. :pensando: |
Re: Piacersi e piacere
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- mi piaccio? (l'opinione) - ci piace? (la realtà degli altri) - mi piace piacere? - penso di piacere? (Fanno 16 casi possibili, ma forse alcuni sono impossibili!) |
Re: Piacersi e piacere
Ma perché ti pareva che non mi stavo a scervellà abbastanza che mi complichi il modello? :moltoarrabbiato:
:mrgreen: |
Re: Piacersi e piacere
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Re: Piacersi e piacere
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Re: Piacersi e piacere
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Re: Piacersi e piacere
Mah... chi è estroverso e si piace, avrà gioco facile nel piacere agli altri. E forse il piacere agli altri, ovvero le conferme, aumenteranno il suo piacersi.
Ma mettiamo che un introverso (e sto pensando a uno ipotetico che mi rispecchi in parte) giunga ad accettarsi, a piacersi, a vivere la vita senza deprimersi. Piacerà anche? Forse sì, magari non a tutti, però dal lato donne la vedo cmq dura. |
Re: Piacersi e piacere
Se io mi piaccio sono sicuro di me. Essere sicuri di sé di solito è una caratteristica che piace agli altri. Quindi se io mi piaccio, allora forse piaccio anche agli altri.
Com’è che se mi piaccio sono sicuro di me? È che se io mi piaccio penso anche di essere piacevole (faccio un ragionamento per analogia, in pratica) ossia di poter piacere agli altri. Questo mi da una certa sicurezza, forse. Com’è che se sono sicuro di me piaccio? Boh. Poi magari ci sono individui ç ai quali piacciono solo gli individui che non si autopiacciono. Se io non mi autopiaccio e Martha è un individuo ç, allora io piaccio a Martha. E mo beccatevi questa versione del paradosso di Russell:cool:: Martha si autopiace oppure no? Se sì, allora le piace un individuo che si autopiace, ma ciò è contrario all’ipotesi che Martha sia ç. Se invece non si autopiace, allora è un individuo che non si autopiace e per questo, essendo lei ç, si autopiace, ma ciò è di nuovo contraddittorio. Tutto ciò non c’entra un cazzo alla fine. |
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