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Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Quelli che ti accettano così come sei (almeno da un certo livello di timidezza in su) sono una minoranza. |
Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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E comunque, quanta gente qui dentro pensi che abbia rinnegato dieci volte, stile San Pietro, le offerte di uscire? |
Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Massimi esponenti del genere: calimero e redman |
Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Credono che uno non ne abbia voglia, ecco perchè ci danno la colpa. (da non confondersi con la voglia di cambiare:bacio:) |
Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Comunque, ora non mi pare che fiocchi alcunché del genere. |
Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Guarda che comunque io non sto dicendo che tutta la società è cattiva perché non viene incontro ai timidi, spesso non è una cosa facile. Ma non si può neanche dire che ai timidi vengano gettati ponti d'oro a raffica davanti ai piedi e che si rifiutino di percorrerli. Non è certo questo che avviene nella maggior parte dei casi, piuttosto un misto tra il non riuscire a cogliere certe occasioni (spesso perché non alla propria "portata") e il non essere in grado di sapersene creare di più favorevoli. La "colpa" della società è quella, se vogliamo chiamarla tale, di essere stata creata a misura della maggioranza estroversa e di avere tempi e modi di funzionamento in gran parte difficili da seguire per un timido. Quindi anche i tentativi di singole persone di buona volontà di gettare dei ponti incontrano delle difficoltà, di fronte alle quali la maggioranza lascia perdere quasi subito e solo la minoranza di cui parlavo prima persevera. |
Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Io sono dell'opinione che nessuno, se soffre della solitudine, si autoescluda veramente: al contrario sceglie il male minore: il fuggire dal gruppo invece che stare nel gruppo in un contesto in cui non c'è nessuno che spenda un minimo sforzo per capirlo veramente e metterlo a proprio agio. Quindi la solitudine (forzata) non è l'alternativa alla socialità perché quest'ultima sia sgradita in sé, ma l'alternativa meno peggiore rispetto al disagio di una socialità non accogliente. Quote:
Quello che mi aspetterei ragionevolmente -anche se so che è irrealstico per un timido- sarebbe di essere considerato sempre allo stesso livello "umano" degli altri. Tipo che non succeda che vado a mangiare coi colleghi, loro si aspettano tra loro finché tutti hanno finito e poi si alzano e se ne vanno senza salutarmi e senza scusarsi, anche se io non ho finito. Non mi sembra un' "imperativo" irragionevole. Si tratta di rispetto. |
Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Hai altri esempi da fare? |
Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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.... Naturalmente sono cose proprie di rapporti sociali non soddisfacenti. Non è detto che avvengano sempre o con tutti. Secondo me in un rappporto sociale soddisfacente non dovrebbero accadere -salvo un po' di ovvia elasticità- quasi mai. |
Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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Re: "Se non hai amici è colpa tua!"
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