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Re: Autostima
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Puoi buttarti contro tutti gli esercizi di matematica che vuoi ma se non ragioni non li risolverai mai anche se ne hai fatti centinaia. È così scontato che quasi mi vergogno a scriverlo: non è nemmeno importante il risultato in sé, l'importante è imparare qualcosa dal proprio ipotetico fallimento. Farsi domande, fare autocritica, capire l'errore, cosa ho sbagliato se ho sbagliato? Cosa è andato storto? È imputabile a me? E se sì come risolvere il problema? E infine risaltare in sella verso nuovi errori. |
Re: Autostima
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Re: Autostima
poca autostima + paura del giudizio altrui = fobia sociale....
il problema è quest'ansia che nn puo essere dettata solo dalla scarsa autostima...o forse si? è che abbiamo anche paura degli altri, mettiamo per esempio che abbiamo una forte autostima ...automaticamete il giudizio degli altri nn ci frgherebbe minimamente dato che saremmo sicuri di noi stessi... cazzo forse è questa la chiave... forse parte tutto dall' autostima?:nonso: |
Re: Autostima
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Io me ne sono resa conto annotando giornalmente i miei stati d'animo e le mie paure..è assurdo vedere come mi contraddico in ogni cosa..analizzando il tutto, mi sono resa conto che ciò che non mi piace di me e che temo gli altri possano giudicare negativamente sono proprio i sintomi causati dalla fobia sociale..la fobia sociale però a sua volta si è instaurata quando ero piccola, a causa della mia scarsa autostima e della mia eccessiva sensibilità..da lì è partito tutto..da piccola avevo qualche chilo di troppo, ma non ero grassa...le mie amichette però erano perfette e non facevano altro che sottolineare che non ero bella come loro o che non sapevo ballare, etc..poi a causa di ciò, ho cominciato a non mangiare e da lì è stata la fine...poi ho ripreso a mangiare, ma mi vergognavo a farlo davanti agli altri e allora evitavo quasi tutte le situazioni sociali...poi ho risolto, ma si erano creati altri problemi derivanti dal fatto che mi ero isolata e non avevo amici....insommma è stata una cosa a catena e se ci penso, potrei trovare dei collegamenti per tutto. Ricordo anche il trauma infantile in cui mi sono sentita umiliata e al c'entro dell'attenzione di tutti i passanti...ma alla fine tutto parte dalla scarsa autostima, perchè chi non ha scarsa autostima se ne frega anche se le sue amiche le dicono che è grassa o altro. Oggi sono magra e sono una bella ragazza, ma il problema permane a causa degli effetti a catena che ci sono stati nel corso degli anni. Sembra assurdo come tutti noi siamo così bravi ad analizzare ogni cosa..è la pratica che ci frega :)..insomma "tra dire e il fare c'è di mezzo il mare" :) |
Re: Autostima
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Re: Autostima
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che situazione di merda!fanculo.... |
Re: Autostima
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La differenza fra orgoglio e autostima è che l'orgoglio serve da difesa, e se ti difendi implica che hai delle debolezze. L'autostima è qualcosa di diverso e più sano, se ti attaccano non ti senti minimamente ferito. |
Re: Autostima
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Re: Autostima
in realtà il nome "self efficacy" coniata da Bandura fu tradotta in lingua italiana con il termine "autostima", alcuni hanno però preferito la dizione letterale, ma sono la stessa cosa: la bassa autostima è la scarsa fiducia nella propria capacità di essere efficace nel far fronte agli eventi.
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E perché hai paura del giudizio degli altri? Il timore del giudizio altrui non è una credenza di base, ma è una credenza intermedia cioè una di quelle convinzioni i cui pensieri vertono sul tema dell'accettazione e della competenza, questo significa che hai delle convinzioni disfunzionali a monte di tale paura. Quote:
Se prendi ad annotare anche i comportamenti attuati, questo lavoro che stai facendo ti sarà ancora più utile. Quote:
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L'autocritica va bene solo se eviti di emettere giudizi sulla tua persona o sulle tue qualità. L'errore, il fallimento, non determina il valore di una persona in quanto tale, né la condanna a incompetenze assolute o perenni. |
Re: Autostima
mio effetto alla parola autostima::piangere::piangere::piangere:
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Re: Autostima
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esempio ho perso il portafoglio, non mi passa neanche per la mente che me lo abbiano rubato e che non sia colpa mia, me lo hanno dovuto dire gli altri che può essere successo questo.... per me la colpa era mia, mia, mia, soltanto mia!:piangere: |
Re: Autostima
[QUOTE=maralgiu;631159].
Il tuo punto di partenza non è il passato, ma il presente. Oggi sei quel che sei, ieri eri un’altra persona, anche se avevi gli stessi problemi. Il fatto che siamo la risultante delle nostre esperienze è vero solo in parte, bisognerebbe dire che siamo la risultante tra le esperienze vissute, l’interpretazione che oggi facciamo di quelle esperienze e il presente. Le due affermazioni non sono identiche né somiglianti, la loro differenza è sostanziale, ciascuna ha implicazioni diverse, da una parte si contestualizza il passato, nell’altra si contestualizza il presente. Grazie per gli spunti di riflessione, effettivamente per quel che mi riguarda in questo periodo dò poco peso al presente e le tue parole mi hanno spinta a far luce su questo aspetto.. Ho anche una citazione a tal proposito.. "Stare attenti vuol dire vivere nel momento presente, non essere imprigionati nel passato e nemmeno anticipare eventi futuri che potrebbero non accadere. Allorche' siamo pienamente coscienti del momento presente, la vita si trasforma e l'ansia e lo stress scompaiono. Gran parte della vita se ne va nella febbrile anticipazione delle cose da fare e nella conseguente sospensione d'animo. Dovremmo imparare a fare un passo indietro nella liberta' e possibilita' del presente." (Bede Griffiths, 1906-1993) Effettivamente bisognerebbe riuscire a concentrarsi più sul momento presente piuttosto che sui timori provocati da esperienze passate che hanno causato un calo di autostima..invece spesso le proprie potenzialità sono invalidate da questi pensieri.. |
Re: Autostima
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Vedi questo articolo :testata: Quote:
Inoltre l'autostima non si poggia su reminiscenze storiche, non ha una continuità automatica col passato, non ha un continuum temporale: essa è alimentata solo e soltanto dalle credenze negative di base e dai pensieri automatici negativi esistenti nel momento attuale. :mannaggia: |
Re: Autostima
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Re: Autostima
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Re: Autostima
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Re: Autostima
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Il tuo obiettivo, infatti, dovrebbe essere quello di riformare le credenze negative per poi mettere mano all'adeguamento dei tuoi comportamenti oggi improntati alla timidezza. Riguardo queste tematiche ci sono alcuni articoli che potresti leggere: http://www.addio-timidezza.com/2010/...-positivo.html http://www.addio-timidezza.com/2010/...rte-prima.html http://www.addio-timidezza.com/2010/...e-seconda.html http://www.addio-timidezza.com/2010/...timidezza.html :bacio: |
Re: Autostima
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Re: Autostima
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Re: Autostima
Ormai sono arrivato alla conclusione che tutti i miei problemi hanno come base una scarsissima autostima.
Per quanto io cerchi di limare quelli che ritengo essere i miei difetti, non riesco comunque ad uscire da questo circolo vizioso che mi vede analizzare costantemente quelle che credo essere le mie mancanze, anche nel momento in cui la causa non sussiste più od è del tutto irrazionale. Per fare un esempio semplice, sino a 2 anni fa ero piuttosto grasso, ma anche ora che sono dimagrito continuo a percepirmi come il bamboccione cicciottoso quale ero. Attualmente invece il mio problema essenziale è il fatto di essere ignorate. Avendo vissuto nell'apatia tutto il periodo della scuola, mi sono reso conto di aver assimilato poco o niente delle nozione impartitemi. Mi sento vuoto, ma nonostante ciò, a causa appunto dell'apatia che ancora oggi mi perseguita, non riesco a migliorarmi. Anzi forse all'epoca l'apatia era solo un mezzo per avvicinarmi ai miei coetanei che vedevo vuoti e disinteressati verso tutto e tutti, quindi lo facevo anch'io per emulazione nel tentativo di essere accettato. Ora però vivo in un ambiente dove ho pochi contatti con coetanei e mi sento costantemente inferiore ai colleghi coi quali ho una marcata differenza d'età. A livello cosciente mi rendo conto che, visto il divario generazione che ci separa, è normale abbiano maggiori esperienze e più vaste conoscenze, ma inconsciamente non riesco ad accettarlo, mi sento uno stupido bambinetto ogni qualvolta il discorsi scivolano su politica od altri argomenti un po' più impegnativi. Ho letto qualcosa sulle teorie di Alfred Adler e credo di non aver superato il complesso di inferiorità nei confronti degli adulti, ed ora che adulto lo sono pure io, mi sento costantemente inadeguato. La frase qui sopra rappresenta anche un altro dei miei difetti, ossia quello di avere la mente talmente presa dall'analizzarmi che non riesco ad interessarmi ad altro se non a me stesso ed ai miei problemi, creando anche in questo caso un circuito chiuso dove quella che dovrebbe essere la cura del mio imbarazzo (in questo caso la costruzione di basi culturali più solide) è in contrasto con la mia stessa natura apatica e pigra. Non so veramente come fare... mi sento limitato da me stesso!! |
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