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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
Leggi questo:
http://www.psychologytoday.com/blog/...4/generic-love è interessante e scritto in modo divertente! |
Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
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Questo sì che è il Maestro, altro che quello che dite tu e Moon :cool: |
Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
Caro fratellino, indipendentemente da queste considerazioni: ma chi la vuole davvero la ragazza? No, dico, mi son sentito ripetere talmente tante volte che non risolve i problemi e bensì ne porta tanti altri – qui sul forum e dalle psicologhe – che ormai anche per me la profezia autoavverante si è avverata. Se avessi una ragazza, probabilmente i problemi me li inventerei anche se non ci fossero, pur di confermarla. Tutto l'entusiasmo è andato perduto, me lo han fatto passare. :sad:
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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
Oh, allora. Qualcuno in privato mi dice che avere la ragazza non mi farà diventare estroverso (non riporto il testo preciso per rispetto del regolamento). Ma che chicca. Ma io non so se ci fate o ci siete (senza offesa), o se lo fate solo per provocarmi. :cursing::cursing::D
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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
Cristosanto, avere la ragazza significa semplicemente amare ed essere amati, non una "cura" per la timidezza. Ora basta, non ripeterò mai più questo concetto, che trovo di una semplicità e di una linearità così estreme che penso lo capirebbe anche un bambino di cinque anni.
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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
Dipende da molti fattori sì, ma quello dipende comunque sempre a mio avviso.
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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
Che tristezza ragazzi, so che molte esperienze negative vi fanno credere nell'inesistenza dell'amore o peggio, che voi non siate in grado di amare, ma questo non è assolutamente vero.
Una relazione non è sinonimo di difficoltà, anzi può portare piuttosto la serenità. Infatti quanti di voi hanno risposto pur non essendo stati veramente innamorati? Come pretendete perciò di classificare certe cose senza averle vissute? Sarò tutta buoni pensieri ma non voglio abbattermi e continuo a credere che ci sia la possibilità per tutti voi di trovare una persona che vi faccia provare l'amore, il problema è che queste cose vanno molto a fortuna, quindi bisogna saper cogliere l'attimo (mi sa che qualcuno qui l'aveva già detto) ma questo non significa dover essere per forza estroversi e rinunciare ad essere se stessi. |
Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
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*riferito a quello che era stato quotato da passenger |
Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
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questo non significa che sia sbagliato: la cultura da sempre cerca di incanalare gli istinti senza farli fuggire come una mandria dal recinto. non vi è scritto da nessuna parte che sia legittimo amare un farabutto ma non sia legittimo odiarlo. quindi, ragionando per istinti, se tu puoi amare chi vuoi, io posso uccidere chi voglio. tutte le tragedie greche e la stessa mitologia ruota intorno le pulsioni. la cultura nasce da un'esigenza di regolamentarle. un tempo le donne si concedevano a quasi tutti gli uomini (in misura diversa) perché la paternità era sconosciuta. era un calmierante sociale. quando ciò non succedeva l'uomo poteva diventare aggressivo e usare violenza contro i rivali o contro la donna. ecco perché son nate le regole. la stessa cultura che le scimmie antropomorfe come scimpanzé e bonobo han creato, in forma primitiva e variabile a seconda dell'habitat (è verificato che pure i bonono, considerati pacifici, in territorio meno ricco diventano più "patriarcali"). l'idea dei valori (poi dipende quali) come metodo di accedere all'amore è antica. antitetica agli istinti, ma sempre presente. l'uomo ha sempre voluto coltivare l'illusione che il suo operato fosse poi ritenuto motivo di ammirazione (dalla donna). la creazione di una scala di valutazione autoreferenziale era necessaria per non essere soggetti all'arbitrio femminile (e quindi subordinati). l'uomo diventava tale se si staccava dalla dipendenza materna, e veniva accettato dal gruppo maschile. l'identità maschile si formava in questo modo e garantiva al maschio una "protezione" per il suo ego anche quando la donna non lo considerava "degno" del suo amore. un tempo, vi furono cmq esempi, almeno tra gli omosessuali, in cui la nobiltà era fonte d'amore: http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglione_sacro "Quando il pericolo incombe, gli uomini appartenenti alla stessa tribù o alla stessa famiglia tengono in minimo conto la vita dei propri simili; ma un gruppo che si è consolidato con l'amicizia radicata nell'amore non si scioglie mai ed è invincibile, poiché gli amanti, per paura di apparire meschini agli occhi dei propri amati, e gli amati per lo stesso motivo, affronteranno volentieri il pericolo per soccorrersi a vicenda." stessa cosa si verificava tra i samurai, la cui omosessualità verso il daimyo o verso altri compagni d'arme era diffusa. l'amore quindi in un contesto virile poteva sicuramente tendere verso aspetti valoriali. senza contare che la parte omosessuale che ognuno di noi ha, in un contesto cameratistico, non era difficile che venisse fuori. come diceva F.Herbert, tra i più grandi guerrieri della storia, era alto il numero di omosessuali. cheers. ora spero non mi darai più dell'omofobo ^^ |
Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
Allora non sarà mai di chi, come me, manca totalmente di spirito di iniziativa..come mi sento sempre dire, "le cose non cadono dal cielo, bisogna conquistarsele", che è una pietra tombale su ogni cosa, lavoro, hobby, affetto, riconoscimento...potessi ammazzarmi e mettere fine a tutto...
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Re: L'amore è di chi se lo sa prendere
io questi discorsi (riferito al topic) non li sopporto piu',sembra che tutto e' questione di capacita',si certo,ma in realta e' solo questione di fortuna,infatti la fortuna ti fa essere capace
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