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Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
Ti capisco, identica situazione, con l'eccezione minimale di qualche periodo fortunato in cui ero (quasi) riuscito ad intavolare una qualche specie di dialogo con uno-due ragazzi, peraltro del gruppo degli "inseriti"...nonostante questi facessero di tutto per porre le distanze, la mia perseveranza del tempo (ah quanto la invidio, ora rinuncio molto prima, anzi in partenza) aveva la meglio. Vabbè, passato, ero giovane allora, anzi meno vecchio. E' quella sensazione di vuoto interiore, solitudine ed imbarazzo profondo (che solo un fobico può conoscere) quando ti senti fuori, separato dal mondo...tutti gli altri a parlare (di che cosa ti chiedi?) e tu solo, infelice, nel tuo banchetto che sembra distare anni luce dagli altri. E sai che pure ti avvicinassi fisicamente a loro, il tuo imbarazzo, le tue paure creerebbero un muro invisibile invalicabile tra te e gli altri; per questo, tanto vale limitare la sofferenza, star soli, mascherare un po' la profonda sofferenza che provi (tale è, tale era, che, mi duole dirlo e me ne vergogno pure, a volte davvero sono prossimo alle lacrime) con un'aria pensosa facendo finta di fissare il foglio scritto di fronte a te. Sarà ugualmente evidente che sei l'asociale, lo sfigato, il paria della classe, ma almeno potrai mantenere un minimo di apparenza. Come dire: guarda, vorrei comunicare, ma ho tanto da studiare (per favore XD), sarà per la prossima volta. L'unica cosa positiva è che a scuola avevo davvero da studiare durante l'intervallo, ero sempre indietro su qualcosa, per cui all'angoscia sociale si sostituiva l'angoscia per la possibile interrogazione.
Adesso, all'università, la situazione è palese, non ho più la necessità di fissare il pensiero su qualche verifica impellente, e la sofferenza sociale, non sovrastata da altre maggiori, può dispiegarsi liberamente. Ed è una sofferenza sgradevole quanto può esserlo quello di una sofferenza per un male non fisico, quindi senza una cura immediata e palese, ma doloroso come un male fisico, non giustificato a livello di sentire comune (se avessi la febbre, soffrirei MOLTO meno per dire, e potrei dirlo liberamente); quindi un male oscuro, imbarazzante, che non puoi esprimere anzi devi nascondere, senza cura, quindi senza speranza di guarigione, che si ripete ad intervalli regolari quasi fosse un rituale diabolico e perverso. Ho visto che ti piace il linguaggio letterario quindi ho cercato d adeguarmi. Ciao, ti capisco perfettamente, ma ora ti dirò quello che mi sto dicendo da qualche tempo: vai da uno psicologo, è davvero l'ultima speranza. |
Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
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Per il resto i miei incubi più agghiaccianti sono tuttora quelli in cui sogno di essere tornata al liceo: mi sveglio sconvolta e mi ci vuol sempre qualche istante per realizzare che la mia vita è altrove (anche se non so bene dove)… |
Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
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Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
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sì + che altro alle superiori... |
Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
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Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
Quanti brutti ricordi... :sad: Aggiungere anche il catechismo al pomeriggio dal prete, meno male che io ci andavo poco
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Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
Ahi ahi...ho molti, troppi di questi brutti ricordi :sad:
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Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
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Mi volete distruggere...:crying: |
Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
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Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
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Eravamo (almeno io) chiusi più che nella paura, nella nostra mancanza di consapevolezza:sad: Ma ora va meglio, siamo tutti consapevoli.............:eek::D |
Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
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Dillo ancooraaaa!!!! |
Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
Io oltre la scuola avevo il calcio.......ancora peggio! Li si che avevo proprio il terrore ad andare all'allenamento. E pensare che ho tirato avanti 3-4 anni!
Non ero un campione ma nemmeno una schiappa.....purtroppo venivo convocato regolarmente per le partite del sabato e della domenica. Ero l'unico che sperava di non essere convocato! Poi c'era il ritiro pre-campionato.....mai fatto, sarebbe stato troppo! |
Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
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Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
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Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
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Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
Io durante gli intervalli non restavo da solo in classe, ne tantomeno al mio banco... si creavano gruppetti nel cortile della scuola e nei corridoi, e per me restare da solo in classe era motivo di ulteriore disagio...
avevo un metodo alternativo, mi recavo tutto da solo al Bar, compravo qualcosa da mangiare o da bere, e poi andavo esplorando un pò la scuola, anche al lato diametralmente opposto... e perdevo un pò di tempo in questo modo. :cool: |
Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
la scuola soprattutto le superiori per me son state un trauma.....non ho legato con nessuno in classe per tutti e 5 gli anni....stavo sulle balls a tutti solo perchè non ero come loro, a ricreazione quando non c'erano delle ragazze di altre sezioni che conoscevo mi rinchiudevo in bagno per non stare da sola in classe....le gite di più di un giorno le ho sempre evitate come la peste, al solo pensiero di dover passare tutto quel tempo con quegli esseri chiamati miei compagni di classe mi faceva venire l'ansia...non avevo niente a che spartire con loro..un branco di false che si sparlavano a vicenda....quanto le ho odiate alcune.
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Re: Fobie scolastiche: gite, intervalli, laboratori...
m'interessa molto questa discussione perchè mi trovo in situazioni simili, forse migliori ma simili; vado in quarta superiore e anche se non ho problemi con bulli e nessuno mi odia né mi disprezza mi isolo un po'; il problema è che non riesco a parlare con gli altri tranne che di materia scolastica, e nelle occasioni in cui si va oltre cerco di non espormi, e alla prima occasione esco dalla conversazione: un po' per disagio, un po' perchè non m'interessano i discorsi, ma forse anche questa è paura.Inoltre ho un senso dell'umorismo diverso dagli altri, ridere forzatamente mi mette a disagio, e le mie rare battute sono timide e banali, come quelle di chi si è appena conosciuto.
Voi che ci siete già passati (e in condizioni più difficili) che ne pensate? |
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