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-   -   ..rimanere nella propria individualità o omologarsi alla "massa"? (https://fobiasociale.com/rimanere-nella-propria-individualita-o-omologarsi-alla-massa-17887/)

maury25 22-12-2010 19:40

Re: ..rimanere nella propria individualità o omologarsi alla "massa"?
 
Quote:

Originariamente inviata da RobRock (Messaggio 455754)
bhe se sei così che ci fai qui?? no dovresti aver problemi, la realtà è che è difficile, e a volte impossibile senza l'aiuto e l'esempio di altri.

quindi dico "omologarsi alla massa" , ma solo se la si comprende, ovvero, cercare di comprenderla. e in questo modo ,poter essere se stessi nella massa, perchè se capisi i meccanismi, (innati e automatici) cha la guida ,e li apprendi (li assorbi) pui puoi essere te stesso nella massa.

Io sono talmente compelsso e complicato che se mi conoscessi te ne renderesti conto.
Sono qui perchè mi sono sempre sentito diverso dagli altri. Sono qui perchè ho passato momenti di buoi assoluto.
Sono qui per scambiare opinioni con persone che hanno una visione delle cose più vicina a me.
Non sono esente da imperfezioni, ho più difetti che pregi, l'intenzione del topic era aprire uno spunto di discussione, non ho la presunzione di guardare tutti dall'alto e dire "io sono il migliore".
Perchè dal tuo post intuisco questo.. comuqnue sono molto ma molto vicino al punto di vista di Robedain.

maury25 22-12-2010 19:47

Re: ..rimanere nella propria individualità o omologarsi alla "massa"?
 
Per "omologarsi alla massa" intendo restare se stessi, in primis.
Intendo rinunciare a eventi sociali solo per compiacere qualcuno.
Intendo fare quello che si vuole senza render conto a nessuno.
Intendo fregarsene del giudizio altrui, intendo vivere la propria vita in funzione del nostro istinto, non in funzione di quello che potrebbe piacere agli altri.
Intendo vivere la propria vita senza ipocrisa, nè maschere, accettando anche la conseguenza( che fa paura a molti) di vivere da soli e in solitudine... questo è il mio concetto di omologazione.

L'individualità è un essere anticonformista di fronte a qualsiasi evento mondano-sociale, fare spallucce, correndo il rischio di rimanere al palo ed emarginato, ma rimanendo fedele alla propria natura.
ovviamente tutto è relativo, e ci sono vari contesti differenti. ma in linea di massima la penso così.

Paz 22-12-2010 20:34

Re: ..rimanere nella propria individualità o omologarsi alla "massa"?
 
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Originariamente inviata da maury25 (Messaggio 455831)
Intendo vivere la propria vita senza ipocrisa, nè maschere, accettando anche la conseguenza (che fa paura a molti) di vivere da soli e in solitudine...

Ecco il fulcro...la paura della solitudine. Per accettarla e accettare di rimanere se stessi in ogni situazione ci vuole una gran dose di forza interiore e di sicurezza in se stessi. E' un percorso difficile, a volte mi sembra addirittura impossibile...
Forse una volta superata la paura di rimanere soli, allora potremmo aspirare a interazioni serene con gli altri. Perchè cmq rapportarsi resta per me necessario.

LatrinLover 22-12-2010 21:52

Re: ..rimanere nella propria individualità o omologarsi alla "massa"?
 
me ne fotto della massa che collassa, oramai fà schifo tutto , fanculo sto natale di merdasecca fasullo!!!

Warlordmaniac 23-12-2010 18:39

Re: ..rimanere nella propria individualità o omologarsi alla "massa"?
 
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Originariamente inviata da Nói (Messaggio 455788)
Di sicuro tu sai fare di meglio :winkiss:.



Tu hai detto: "Chi lo dice che se non vado a fare l'aperitivo e non voto Berlusconi e se non guardo Amici e non ho letto il libro di Paolo Coelho, sarò escluso dalla gente? A tanti non interessano queste cose eppure vivono normalmente in mezzo agli altri."

A tanti, quindi. Se fosse a pochi, sarebbe diverso. Berlusconi poi, lo disprezzano in parecchi. Le discriminazioni avvengono per altre motivazioni: uno non fotte? uno sbava? uno balbetta? uno suda parecchio?uno è molto introverso? uno non parla italiano? allora viene discriminato.


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Originariamente inviata da Nói (Messaggio 455788)
In che senso non soddisfacenti? Per quanto riguarda le relazioni significative, cioè gli amici e/o il partner, basta un numero ristretto. Che sia zero è impossibile, su milioni di italiani deve pur esserci almeno una persona che ha un modo di pensare simile al tuo o al mio. Il contrario si opporrebbe alle leggi della statistica!.


Questo forum testimonia che ci sono persone che sono isolate e che non riescono a stringere amicizia con nessuno.


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Originariamente inviata da Nói (Messaggio 455788)

Se invece parliamo delle interazioni superficiali, vorremmo essere accettati da più persone possibile, è chiaro..


Anche quelle contano, perché dalle relazioni superficiali si capisce con chi vale la pena approfondire.


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Originariamente inviata da Nói (Messaggio 455788)

Forse facendo vedere che siamo sereni..


Quindi, se uno non lo è (ed è ovvio che non lo sia, altrimenti non avrebbe avuto bisogno del tuo consiglio e avrebbe già tratto giovamento dalla sua serenità), deve recitare; fare buon viso a cattivo gioco. Quello che fanno in molti, ma non sempre con risultati soddisfacenti; forse perché l'artificiosità non sarà mai convincente come la naturalezza.


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Originariamente inviata da Nói (Messaggio 455788)

Perché mi metti in bocca una frase che non ho detto? Quello è lo stupido sogno americano da college movie. Non è detto che riesca solo perché sei convinto, ma sembrare convinto aiuta a convincere gli altri (che brutta frase). Non volevo dire che riusciremo a convincere tutti che siamo fighi, ma che se uno appare sereno e soddisfatto di ciò che fa e pensa, saranno portate a pensare che la sua scelta - anche se non la condividono - ha un suo perché. Insomma è sempre meglio che mostrarsi sempre inca**ati con il mondo. Non piaceremo a tutti, ma secondo me qualcuno almeno si incuriosirà! .


Oltre a quello di attinente che ho scritto appena sopra, aggiungerei un'altra cosa. Dobbiamo metterci d'accordo una volta per tutte: il problema dell'introverso è duplice, uno è quello che hai detto adesso e cioè è troppo sulla difensiva, un altro è quello che si dice in altri thread, cioè che è troppo remissivo e permissivo. Se dite che bisogna affrontare gli altri con il coltello fra i denti e mandarli a cagare appena non gradisci un loro tentativo di coinvolgerti, non mi sembra la via adatta per mostrare serenità.


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Originariamente inviata da Nói (Messaggio 455788)

Hai ragione. In effetti credo di non aver capito bene in cosa Maury non vorrebbe omologarsi, io parlavo di valori interessi gusti e opinioni, magari lui intendeva altro.

Comunque le reazioni alle scelte estreme, dipendono anche da chi le fa. Se una cosa bizzarra la fa un estroverso, tutti a dirgli: bravo bravo, se le fa un introverso immusonito è strambo e basta. Se un bravo comunicatore dice "la merda è buona", tutti a mangiare cacca. Se lo dico io...lasciamo perdere.


Superquoto.

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Originariamente inviata da Nói (Messaggio 455788)

Nella scelta descritta nell'articolo della tua firma viene descritto un ragazzo perfezionista che si aspetta l'approvazione degli altri, ma poi è deluso nelle proprie aspettative causa invidia. Non c'è niente di inaccettabile nell'impegnarsi sul lavoro, nel senso del dovere e nel perfezionismo, ma ha peccato nella comunicazione. Per questo ha suscitato avversione negli altri, non per la sua scelta in sè.
"non spreca un solo minuto nell’intrattenersi con i colleghi di lavoro"
"egli mantiene nei loro confronti un comportamento che oggettivamente è corretto: li saluta immancabilmente quando arriva (o quando essi arrivano) e quando vanno via"
"non concede alcuna confidenza ai colleghi"

Insomma ha trascurato una parte della vita che non credeva importante per curare solo l'altra. Cosa si aspettava? Si semina ciò che si raccoglie. Per ricevere reazioni positive dagli altri bisogna anche dare! Ovviamente non sto esprimendo un giudizio, neanche io mi protendo quasi mai verso gli altri.

Semina ciò che si raccoglie?? Allora a questo punto preferisco il detto "chi semina vento raccoglie tempesta".
No, perché a me sembra che tu abbia interiorizzato i parametri di giudizio estroversi; succede.
Anepeta stesso parla di fenomeno ingiusto. Che ci siano due pesi e due misure è evidente anche in questo forum; tanto siamo sempre noi, per un motivo o per il motivo opposto, a sbagliare.


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