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Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
Si ! Anche se e` pesantuccio come farmaco.
L'agomelatina, sembra promettente e poco pesante per l'organismo. (ma non ho indagato piu` di tanto) |
Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
speriamo di ricevere presto molti report positivi su questo nuovo farmaco.:thumbup:
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Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
però gli inizi non sono per niente incoraggianti carissimo p4oloz.....:sad:http://www.aipsimed.org/articolo/for...rivoluzionario
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Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
grazie a tutti per gli incoraggiamenti amici :)
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Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
questo topic deve parlare di "Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina" non di altri farmaci, altrimenti si apre un'altra discussione
grazie |
Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
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Che senso avrebbe farlo? Tieni conto che ,ad esempio ,nel mio caso ,la paroxetina ,mi era stata prescritta da un dirigente di Psichiatria ,che quel lavoro lo svolge da 25 anni. Rileggendo il topic,mi e` sembrato un po strano che degli effetti da sospensione del farmaco ,durassero oltre qualche settimana. Lo scalaggio e` avvenuto lentamente tra l`altro e su consiglio medico (immagino). E se ,all`origine di quest`ansia ,non ci fosse proprio l`incremento della benzodiazepina che Argo 87 ,in quel periodo assumeva? |
Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
"Tieni conto che ,ad esempio ,nel mio caso ,la paroxetina ,mi era stata prescritta da un dirigente di Psichiatria ,che quel lavoro lo svolge da 25 anni."
Ed ha funzionato ? :) |
Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
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I farmaci per curare i sintomi della fobia sociale sono utili per molti, ma non per tutti: ansiolitici, antidepressivi. Per quanto riguarda gli antidepressivi, gli i-MAO hanno il più alto tasso di successo, soprattutto se combinati con la TCC. Perchè vengono prescritti gli SSRI, secondo me perchè certamente più maneggevoli.. |
Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
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Ma non era una domanda per controbattere a cio` di cui hai scritto, anzi,hai la mia stima,implicitamente ti davo ragione semmai. Mi chiedevo il perche` si prescrivessero per quella indicazione terapeutica,visto che alla Fobia sociale,le fanno nemmeno il solletico. Anni prima,ad esempio,mi e` stato prescritto l`Escitalopram... Stesso identico discorso ,anzi no : era un primario questo. Cioe`:alla resa dei conti e`non solo inutile ,ma anche fuori logica prescriverli per quella specifica indicazione terapeutica. Tra l`altro si sottopone il paziente a trattamenti di mesi,che si rivelano inutili ,e fan pure perdere tempo e fiducia in possibili terapie. Stesso discorso per la Venlafaxina(?)SNRI. |
Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
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Timidezza e tristezza ,non son malattie o disturbi da trattare farmacologicamente. Insomma: gli IMAO son gli unici utili mi sa (anzi uno in particolare) con percentuali di successo elevate vere e utili. Ma son difficilmente gestibili purtroppo. Sugli ansiolitici nel mio caso ho rilevato solo effetti paradosso ,e lilascio proprio perdere sinceramente. La TCC ,si ,e` vero,darebbe risultati ,secondo studi metanalitici... Con me ,non ha dato nessun risultato. Per quello mi affidavo ai farmaci:adesso non piu` ,nemmeno a quelli visto l`inutilita` delle terapie in questi anni. |
Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
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Il mio parere è che non siano adatti per questo disturbo, tranne forse la fluoxetina e la sertralina, ma è un'idea del tutto personale e "non estendibile" a tutti |
Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
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Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
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Se la fobia sociale e` data da uno "squilibrio chimico", e` con opportuna terapia farmacologica si riporti la situazione in equilibrio (ammesso che sia possibile farlo),al termine della stessa ,si andra` incontro ad analoghe problematiche pero`. O,questo "squilibrio chimico" ,e`transitorio post terapie? Molto Tempo fa ho letto dei dati sulla Fluoxetina in raffronto alla paroxetina.. Almeno da quelli ,sembrava essere meno efficace della paroxetina sul trattamento della fobia sociale... Provo a cercarli ... |
Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
"(ammesso che sia possibile farlo),al termine della stessa ,si andra` incontro ad analoghe problematiche pero`."
No se ci si è esposti abbastanza. Si se si resta barricati in casa. |
Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
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"L`esposizione" ad esempio ha incancrenito la problematica:sempre praticata nel corso degli anni. L`esposizione in terapia psicologica ,e anche assistita da personale ASL io l`ho tentata per diverso tempo : il disagio e` rimasto identico. (terapia TCC ). Quindi: a tuo avviso ,l`esposizione ripristinerebbe un equilibrio chimico? O ci farebbe "esporre "con lo stesso disequilibrio chimico che ci creava disagio? E sopratuttoda cosa e` originato questo disequilibrio chimico? Perche`: Se e` la fobia ad originare il disequilibrio,trattandola fobia sociale ,il disequilibrio termina e la situazione muta. Se invece e` il disequilibrio chimico a dare come risultato la fobia sociale, essa stessa restera `immutabile senza un trattamento in cronico del disequilibrio stesso. Son le uniche due ipotesi logiche che per adesso mi vengano in mente. Personalmente ,ritengo ,che piu`,o che oltre ,a questo ,ci debba essere dell`altro... Cioe` una incapacita` di regolazione nella gestione di queste sostanze che paiono implicate nell`ipotesi del disequilibrio chimico. |
Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
Il ' farmaco ' (ripristinando o inducendo uno stato chimico favorevole) , aiuta l'esposizione , l'esposizione fa il grosso del lavoro.
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Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
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Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
La FS è spesso un problema permanente, anche se la sua gravità può diminuire nella vita adulta.
Le cause della FS sembra essere una combinazione di fattori. FATTORI neurobiologici. Ci sono alcune prove a partire dal 2002 che può essere ereditaria. FATTORI neurochimici. Nei pazienti affetti da FS il flusso di sangue aumenta in una regione del cervello (l'amigdala), se sottoposti a paura o se vengono invitati a parlare in pubblico. I pazienti con fobia sociale hanno una talune situazioni sociali un'attivazione esagerata del sistema limbico, piuttosto che della corteccia cerebrale. FATTORI comportamentali ovvero presenza di un temperamento innato inibitorio, come un fattore di vulnerabilità ampio per lo sviluppo della FS. La fobia sociale risponde bene al trattamento adeguato. Circa il 53% dei pazienti con diagnosi di fobia sociale sono trattati con farmaci. Il trattamento farmacologico si è dimostrato vantaggioso per i pazienti con questo disturbo, tuttavia, nessuno tipo di farmaco sembra essere nettamente superiore agli altri. La scelta di un farmaco dipende dal sottotipo di fobia sociale del paziente e dalla presenza di altri disturbi mentali Farmaci specifici utilizzati per il trattamento di fobia sociale sono: Tranquillanti benzodiazepinici. Sono spesso prescritti per i pazienti che hanno bisogno di un immediato sollievo da ansia. Inibitori delle monoaminossidasi (IMAO). Circa due terzi dei pazienti affetti da fobia sociale, mostrano un miglioramento significativo quando vengono trattati con questi farmaci. Gli IMAO, tuttavia, hanno lo svantaggio di richiedere ai pazienti di attenersi ad una dieta attenta alla tiramina, che esclude molti alimenti popolari. Per questo spesso la scelta ricade sugli SSRI. Circa il 50% -75% dei pazienti affetti da fobia sociale beneficia dal trattamento con SSRI. Gli SSRI sembrano funzionare nei pazienti dove c'è presenza di depressione o disturbo di panico. Un recente studio controllato contro placebo indica che Gabapentin (Neurontin) si mostrato efficace come trattamento per la fobia sociale. In sintesi il disturbo a mio parere, è prevalentemente di natura chimica, il farmaco aiuta nell'esposizione, la TCC, per le varie ragioni suesposte non sempre pare aver cotanta fortuna. La terapia chimica deve durare tutta la vita, per vivere una vita migliore e per evitare il peggioramento del quadro clinico e l'insorgenza in comorbità, di altri disturbi. |
Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
ti ho mandato mp ombromanto
aspetto che mi rispondi |
Re: Persistenza degli effetti da sospensione della paroxetina
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Non puo` essere un problema ridimensionabile con l`esposizione se le terapie non funzionano: cioe` se,nessuna mai delle terapie funziona. Guarda ,ti sarei grato ,se riuscissi a inidcarmi un link di questo studio del 2002:) Non mi e` chiara la frase: La fobia sociale,risponde bene al trattamento adeguato. Cosa intendi per adeguato? Cosa ,secondo te ,e` vantaggioso in un trattamento farmacologico per la fobia sociale? Sembra una domanda semplice,ma,non lo e`. A tuo avviso ,Cosa dovrebbe attenuare o inibire ? Hai mai avuto dei vantaggi ad esempio dall`uso dei farmaci? Io modestissimi ,e di lieve durata con l`efexor,poi via via si son azzerati fino ,in piena estate a divenir controproducente come farmaco. Chiaramente ,appena ho avuto sentore di aver un piccolo aiuto,ho subito tentato di far cose per le quali avevo difficolta`. Ad un certo punto il farmaco stesso dava tensione ,agitazione,Ipersudorazione(estate),cioe`: assumerlo era peggio che non assumerlo. Ogni antidepressivo ha creato depressione. Dal Sereupin all`efexor,Escitalopram e triciclici: han avuto questo punto in comune tra loro.Non ritengo sia casuale riflettendoci con calma. A mio avviso ,nelle statistiche ,si tende ad allinearein un unico spazio la fobia sociale. Penso sia erroneo. Anche in quelle generalizzate,esistono differenziazioni e gravita`. Piu` che sulla paura,inquadrerei la fobia sociale sull`inibizione e sul disagio. Perche` e` differente ,provar paura ,e/o provar disagio. Sui fattori comportamentali.... Porto il mio esempio: Fino a 4/5 anni non ero affatto soggetto a inibizione ,ne introversione:anzi,ero all`esatto opposto di queste definizioni. Quindi,quando leggo di fobia sociale come evoluzione della timidezza ,francamente ,non mi ci ritrovo per nulla. Timidezza,introversione,e ansia,rientrano nella norma nel mio caso. Non mi han mai creato problemi . Ne li tratterei in alcun modo . Di sicuro,non potrei diventare un One Man Show di una trasmissione televisiva,ne ,magari esser a mio agio in situazioni simili... Il mio obiettivo e` di riuscir ad aver una vita normalissima. |
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