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sìsì stessa sensazione.....quando sono riconosciuto come taciturno subito le mie osservazioni vengono spesso ascoltate, ma "lasciate andare"....nel senso gli altri coetanei sembrano ascoltare giusto x rispetto e poco altro...
quando invece prendo l'iniziativa (quelle poche volte in cui mi vien la voglia) e faccio lo scemunito allora sembrano tutti improvvisamente interessati....NON CAPISCO DAVVERO COME E COSA POSSA PENSARE LA GENTE... Io solitamente faccio l'opposto...tendo sempre l'orecchio alla persona che è meno loquace e sta per più tempo sulle sue (solitamente è quella che mi incuriosisce di più...)..ma vabbeh.... |
Re: ***L'IMPRESSIONE CHE DAI AGLI ALTRI***
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Poi naturalmente ci sono anche casi in cui l'interlocutore ci sta veramente sbeffeggiando... ma penso che siano meno di quanti crediamo. |
Re: ***L'IMPRESSIONE CHE DAI AGLI ALTRI***
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Io mi sono reso conto empiricamente, che quello che fa tantissimo, è la dizione: se parli con un tono forte, scandendo le parole, è come se ti esponessi di più, e gli altri, vedendoti più esposto, ti "rispettano". Se invece entri in sordina, con una vocina flebile, manco ti si caca, e non troveranno nemmeno assurdo il fatto di non risponderti nemmeno. Cosa che invece non oserebbero fare con uno "normale". Pare che ci siano degli studi sul fatto che quello che conta di più nel primo giudizio che una persona ha su un'altra, non sia l'aspetto fisico, i vestiti, o quanto si è curati, ma soprattutto la dizione. |
può essere una soluzione (parziale...) un corso di dizione? :)
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secondo me sì...quello che hadetto alessando non è x nulla sbagliato...
dal modo in cui dici le cose gli altri tendono s percepire anche la sicurezza/insicurezza che c'è in te... e la differenza di trattamento quando mi atteggio ad insicuro o sicuro la noto tutta... quando marpioneggio o uso l'aria da persona vissuta (che in effetti poi rispecchierebbe la mia vita normale non avessi il problema della silenziosità) e quindi uso un tono deciso gli altri ascoltano quasi con un misto di ammirazione, intrigazione, attrazione... quando viceversa faccio salire la parte più timida di me (che seppur minima è presente e se non ci bado troppo a volte può venire a galla) e inizio a farfugliare (senza contemporaneamente ironizzare un po'...anche l'ironia è vista positivamente e quasi come sicurezza) o borbottare frasi spezzettate ecco che allora molto spesso nel caos delle discussioni i miei commenti non sono quasi notati. Per me andrebbe bene sia un corso di dizione e forse sotto questo aspetto anche un qualche libro (magari mediante l'aiuto di qualche psicologo/psicoterapeuta) che insegni i modi x interagire con gli altri (io in biblioteca nei reparti di psicologia/sociologia e simili ne trovo a tonnellate). Anche perchè aiuta (secondo me) anche la stessa persona...tono sicuro/aria più decisa --> maggior ascolto degli altri --> a catena avendo l'impressione che gli altri appaiono interessati sale l'autostima e la voglia di mettersi in gioco... |
Certo che è così: conta quasi soltanto il "come", più che il "cosa".
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- il dire: cioè parlare....(purtroppo i silenzi ho notato vengono visti anche dalle persone che vivono intorno a te da molto tempo con diffidenza/timore/disagio/incapacità di capire -il come: se sei + o - sicuro... - il cosa: molti ormai sono abituati a parlare pure ci quante caccole si magnava da piccolo... |
purtroppo è così, non importa cosa dici, tu puoi anche dire la stessa precisa identica cosa di un abile oratore, ma l'abile oratore viene applaudito, tu non vieni nemmeno ascoltato.
Io l'ho verificato tantissime volte. Non è giusto ma è così, e mi sa che ci dobbiamo adattare. |
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