Originariamente inviata da Labocania
(Messaggio 373613)
Esperienza di qualche ora fa.
Mi trovo in biblioteca alle prese con le solite letture dei romantici tedeschi. Ad un certo punto le mie fantasticherie vengono bruscamente interrotte dall’apparizione un paio di gambe nude da infarto. Appartengono ad una ragazza slanciata coperta da pantaloncini inguinali, che mi da le spalle e rivolge il suo viso allo scaffale della letteratura italiana. Estrae un volume e si dirige verso il banco prestiti. Io raccolgo i miei libri e la seguo: non manca molto all’orario di chiusura e ormai la lettura non mi attrae più. Con discrezione getto l’occhio sulle carni della ragazza e alla fine dell’esame concludo che gambe e i glutei sono perfetti e anche il resto del corpo meritava, il viso invece continuava ad essermi ignoto, solo la bibliotecaria poteva vederlo. Certo che allontanare lo sguardo da quello splendore, per evitare lo sguardo fisso da maniaco è uno sforzo davvero sovrumano! Che voli pindarici spiccava la mia mente!
La voce aspra della bibliotecaria mi riporta alla realtà: la ragazza non ha la tessera e quella megera sostiene che la biblioteca sta per chiudere e quindi non ha tempo da darle per la procedura d’iscrizione! Ovviamente indirizzo, col pensiero, a quell’arpia ogni genere d’insulto, bisogna essere proprio un mostro senza cuore per negare ad una dolce creatura il piacere della lettura per una miserabile questione di tempo!!!
Finalmente posso guardare il viso tanto agognato: si è girata verso di me e mi fissa con uno sguardo sicuro e deciso. Sono vicino alla soglia dello svenimento, battito forsennato, sudore a fiumi, corpo completamente rigido.
Le sue labbra pronunciano parole indistinte; riesco a recuperare la presenza di spirito sufficiente a farmi capire che mi sta chiedendo di prendere in prestito il suo libro. “Quando lo riporto indietro non serve la tessera, giusto?” mi domanda con un sorriso benevolo che avrebbe convinto Galileo a rinnegare la teoria eliocentrica, persuaso Marx che il capitalismo è il bene e indotto Nietzsche a innalzare canti a dio. Insomma ero privo della capacità d’intendere e volere:D.
Così uso il mio tesserino i miei tedeschi e Senilità per la ragazza, classica lettura estiva assegnata dai professori del liceo, quindi quel paio di gambe mozzafiato non ha più di 18 anni.
Ho sufficiente coraggio per porle qualche domanda generica e imbastire una sorta di dialogo che mi permette di percorrere insieme a lei il tratto biblioteca – suo scooter. Deve fare la quinta liceo scientifico, la professoressa le ha affibbiato Senilità come unica lettura estiva dalla quale vuole liberarsi prima che inizino le vacanze al mare. Lei deve avere l’impressione che io sia un suo coetaneo perché mi domanda se frequento il classico e io come al solito, assecondo la sua supposizione invece di opporle un “NO!Ho 24 anni non sono un ragazzino!”(credo di non aver mai contraddetto una femmina in vita mia).
La chiacchierata si esaurisce in breve tempo, lei si mette il casco e mi lascia triste e sconsolato: avevo una scusa enorme per chiederle il nome e il numero di cellulare e non ho avuto l’ardire di usarla, così ho lasciato un libro preso in prestito a mio nome nelle mani di una perfetta sconosciuta; mi auguro che non si dimentichi di restituirlo a tempo debito…
Mi considerarla un'occasione sprecata è solo un’illusione, forse non esistono occasioni per chi non ha la più misera esperienza in campo sentimentale necessaria per ottenere un numero, per andare oltre le frasi di circostanza, per coltivare una speranza che, per quanto piccola e assurda, rimane pur sempre ancorata a qualcosa di concreto.
La vita reale è solo una fonte perenne di delusioni e rimpianti, è davvero irragionevole continuare a subire il suo fascino :sad:.
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